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Domenica 23 ottobre alle 12.30 e alle 20.30 a Soul un incontro imprevisto. Un frate minore francescano, italoamericano, che ha molte vite, e impensabili, di fronte alla sua tonaca lisa. Fra Paul Iorio è stato hippie, barbone quasi delinquente, ha provato tutte le droghe, il carcere, la strada. Si è salvato grazie all’immunità diplomatica del padre, che lavorava per l’ambasciata americana a Roma. Lui, figlio di quel 68 che aveva scombussolato le coscienze e spinto a cercare, ha vagato fino a 30 anni, alla ricerca di un senso, della felicità. Un viaggio pericoloso, fallimentare, costellato però di incontri rivelatori che l’hanno segnato, e spinto alla fine ad abbracciare il saio francescano. Scelta radicale, che lui vive secondo lo spirito della regola antica: prete di strada, dunque, tra gli ultimi della terra, che siano i bambini dei sotterranei di Bucarest o i transessuali, i senza fissa dimora della stazione Termini o le vecchiette intorno all’eremo di montagna dove vuol andare a riposare gli ultimi suoi anni di sacerdozio. Una presenza spiazzante, segnata dalla follia o dalla santità: ascoltarlo immette in una dimensione perduta di purezza e ricerca dell’essenziale, nello scandalo della fede cristiana.