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Fredric Brown, Il topo stellare. Audiolibro letto da Stefano Pedron.
Sebbene il compianto Fredric Brown si fosse costruito la reputazione grazie allo spirito e all'umorismo che caratterizzavano le sue vicende, apportava nella sua opera anche una forte dose di cinismo. Si era specializzato nei racconti brevissimi, e la fantascienza deve ancora trovare chi lo eguagli in questo genere, che forse è il più difficile di tutti. I suoi romanzi includono lo spassoso What Mad Universe (1949, Assurdo universo), il sobrio e toccante The Lights in the Sky Are Stars (1953, Le luci in cielo sono stelle) e Martians Go Home (1955, Marziani, tornate a casa), ma il miglior volume di fantascienza che porti il suo nome è The Best of Fredric Brown (1977, Il meglio di Fredric Brown). Splendido artigiano di diversi generi letterari, ha scritto opere poliziesche e di suspense anche più belle della sua fantascienza.
«Il topo stellare» è una favola per tutte le età, e presenta uno dei protagonisti più deliziosi della storia della science fiction.
(Conobbi Fred Brown soltanto nel dicembre 1948, durante una riunione
del Hydra Club in casa di Fletcher Pratt. Fred era Piccolino ed esile e aveva l'aria del ragioniere, ma era il classico esempio dell'uomo ben diverso dai libri che scriveva. Il suo Screaming Mimi era un classico, e tra le sue opere è la mia preferita. Si ostinava a giocare a scacchi con me, ma era cinque volte più bravo. Tuttavia, mentre giocava parlava (forse senza rendersene conto) e ragionava continuamente su quello che pensava che io stessi facendo. Così rizzai le orecchie e cominciai a fare quello che lui pensava che io stessi facendo, e alla fine riuscii a strappargli un pareggio e poi a interrompere il gioco mentre ero in vantaggio. Quando qualcuno, tra l'altro, mi chiese se è possibile scrivere buona fantascienza senza conoscere la scienza, rispondo sempre «sì» e cito come esempi parecchi scrittori, uno dei quali è Fred Brown - Isaac Asimov)