Buongiorno Andrea sono Jari Pilati del Tg3. Ho bisogno di contattarla urgentemente, mi può contattare su fb e poi le do il numero?
@giulianocanevazzi6151Ай бұрын
Per scoperchiare la magistratura e rendere giustizia alle vittime, basterebbe che un solo giornalista nel Mondo facesse il proprio lavoro, ma come recita il Vangelo, è più probabile che un cammello gli entri nel.. Premetto che sono ingegnere meccanico, che ho conseguito la patente di caposervizio sia di funivie va e vieni (come quella abbattuta da Tadini) che di agganciamenti automatici, e che ho lavorato per 10 anni sugli impianti di risalita della Val Gardena, anche come consulente tecnico. Ci sono diverse anomalie macroscopiche che inducono a ritenere che la strage sia stata premeditata: • Tadini, sotto interrogatorio, ha affermato di avere inserito i forchettoni perché (anche se come vedremo al punto successivo NON È VERO) 1 DEI 2 FRENI DI EMERGENZA rischiava di chiudersi durante la corsa. E quindi perché ha inibito il funzionamento di TUTTI E 2 I FRENI ? Un solo freno sarebbe stato sufficiente a fermare la cabina. • Leitner ha già chiarito che comunque i forchettoni erano INUTILI. Infatti, se la pressione di uno dei 2 circuiti idraulici che tengono aperti i freni di emergenza scende al di sotto di una soglia prefissata, interviene il freno di servizio, NON il relativo freno di emergenza. E infatti il registratore di eventi NON ha MAI registrato alcun intervento del freno di emergenza durante le corse. Questo è stato anche confermato da chi ha lavorato in quell’impianto con cui ho parlato. • Se fosse vero che - come sostiene la perizia davvero manchevole anche sotto altri aspetti, nonostante avessi contattato il perito per convincerlo a fare le verifiche ELEMENTARI che al suo posto chiunque avrebbe fatto, e che invece si è ostinato a non fare per motivi facilmente immaginabili - che il 68 % dei fili era già rotto prima della rottura definitiva, gli altri fili si sarebbero allungati di 7/8 metri (!) e non sarebbe stato possibile continuare il servizio, perché le cabine non avrebbero più potuto raggiungere la stazione a monte, il contrappeso sarebbe andato a fondo corsa, e la fune avrebbe iniziato a slittare sulla puleggia motrice. Peraltro le immagini della fune nel punto di rottura dimostrano che era come nuova. Non solo • i fili rotti si sarebbero srotolati e aperti a ventaglio, e anche i passeggeri si sarebbero accorti che la fune si stava rompendo, molti MESI PRIMA della rottura definitiva. • l’ UNICO modo di riuscire a rompere la fune traente in una sola corsa è danneggiarla con un tirfor. • Il punto debole della fune è l’innesto nella testa fusa, ma è protetto da un manicotto, e se Tadini avesse applicato il tirfor in quel punto, avrebbe lasciato il segno sul manicotto. Così lo ha applicato in un punto A VISTA, a circa 50 cm dall’innesto. E poiché la fune si è rotta in un punto visibile anche ai passeggeri, crolla anche la teoria della Procura secondo cui la fune non sarebbe stata ispezionata