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"Meglio lasciarci che non esserci mai incontrati". Genoa-Lecce inizia con una citazione di Fabrizio De André scritta su uno striscione. E si chiude con una festa d'addio commovente. Il Grifone batte 4-1 i salentini nella 38a e ultima giornata di Serie A. Il Genoa festeggia la qualificazione all'Europa League senza mettere la ciliegina del titolo di capocannoniere a Milito, sfumato nonostante la doppietta del Principe. Il Lecce saluta la massima divisione dopo un primo tempo magistrale e una ripresa con troppi spifferi in difesa.
EMOZIONE GENOA - Il Grifone non parte bene. Molta tensione, poco gioco. L'impressione è che l'ultima partita di Thiago Motta e Milito, salutato con uno striscione memorabile prima dell'inizio, abbia messo un po' di tensione addosso ai rossoblù. Il Lecce, invece, vuole chiudere degnamente e aggredisce a più non posso. Nei primi quindici minuti i salentini vanno vicinissimi al vantaggio in almeno quattro occasioni. La più clamorosa viene fallita da Konan al 21', che a porta vuota manda a lato. E subito il Genoa punisce, con un tocco fino di Jankovic su assist di Papastathopoulos (22'). Le due squadre giocano a viso aperto e lo spettacolo non manca. Come il pareggio del Lecce che giunge meritato al 32'. Triangolo tra il centravanti e Vives al limite dell'area, colpo di tacco dell'esterno che serve il Tir. E arriva una bomba mancina che sfiora il palo e si insacca alla sinistra di Scarpi.
MILITO SEGNA O NO? - La partita scivola via veloce. Il Genoa si preoccupa quasi esclusivamente di permettere a Milito di vincere il duello a distanza con Ibrahimovic e Di Vaio. Ma l'argentino pare non volerne sapere di segnare. In avvio di ripresa fallisce due occasioni facili facili. Mentre al 52' serve un assist al bacio per Criscito, il quale lascia partire un tiro mancino di collo pieno che vale il 2-1. Intanto, Marassi saluta Thiago Motta. Il brasiliano al 47' lascia il posto a Vanden Borre e saluta commosso tifosi e compagni di squadra. Far segnare Milito, però, sembra ormai un'impresa.
FINALMENTE DOPPIETTA - Quando la tensione sembra ormai averla vinta sul Principe, però, Milito rispolvera la classe cristallina di cui è in possesso. Al 56' insacca il 3-1 su invito di Sculli. Stop spalle alla porta, virata improvvisa e tocco morbido. Al 66', invece, mette la doppietta che lo lancia a quota 24 gol stagionali. Verticalizzazione di Vanden Borre, ricezione perfetta di Milito che con un destro batte Rosati. 4-1 e festa grande. Se non fosse che a San Siro Ibrahimovic segna il secondo gol di giornata. E a vincere la classifica marcatori è lui. Con buona pace del Principe. Che saluta Marassi con le lacrime agli occhi e la certezza che non sarà un addio, ma soltanto un arrivederci.
Mattia Fontana / Eurosport