Buongiorno Antonella, riguardo e mi accorgo che l'argomento è trattato semplicisticamente, come esigenza/diritto di amare..in realtà "tu esci e trovi un altro che ti prende"..tu esci, tu conosci..questo è il punto di partenza. La vita sociale negata dalla disabilità, con tutto quello che comporta, tra cui non trovare o ritrovare un amore. Purtroppo il disagio comincia già dal passare una domenica, cenare fuori, le feste, le ferie senza vacanze (quando ti rimane un lavoro e le ferie c'è le hai). La profonda, immensa solitudine del disabile che non ha una propria famiglia, circondato da famiglie con le loro situazioni, costretto solo a vivere (quando capita) la vita degli altri. Credimi, è così.