Ginevra - una delle bellissime tappe svizzere del nostro Viaggio in Val d'Aosta 17-24 agosto 2024

Il 21 agosto attraverso il Traforo del Monte Bianco, lungo circa 12 km, abbiamo raggiunto la Svizzera, terra di bellissimi paesaggi, laghi, ma importantissima anche perché vi è nata un’organizzazione fondamentale: la Croce Rossa Internazionale.
A tale proposito non dobbiamo dimenticare una figura fondamentale: l’infermiera britannica Florence Nightingale, nata durante un soggiorno dei genitori, ricchi proprietari terrieri, a Firenze (da qui il nome Florence) nel 1820, la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna: è conosciuta come la “signora con la lanterna”, perché di notte andava ad assistere i pazienti nelle camerate facendosi luce con una lampada.
Nel 1863 si riunì il Comitato dei 5 e venne convocata una conferenza diplomatica a cui parteciparono 12 stati. La conferenza si chiuse il 22 agosto 1864 con la firma della Convenzione di Ginevra per il miglioramento delle condizioni militari dei feriti . La Convenzione del 1864 comprende 10 articoli e 3 principi fondamentali: la neutralità del personale sanitario e dei feriti; la croce rossa su fondo bianco per protezione e neutralità a livello internazionale; l’imparzialità nel soccorso dei feriti. In omaggio a Dunant e alla bandiera svizzera, di cui vennero invertiti i colori, si scelse come emblema la croce rossa su fondo bianco.
Abbiamo dedicato l’intera giornata alla visita di Ginevra, città elegante e raffinata sulle sponde dell’omonimo lago, famosa per gli orologi, le banche e il cioccolato. Siamo andati a visitare la Cattedrale gotica. Costruita inizialmente per il rito cattolico, dedicata a San Pietro apostolo, venne modificata completamente con l'avvento della Riforma nella metà del XVI secolo, esattamente nel 1535. Giovanni Calvino, uno dei maggiori esponenti della Riforma , scelse questa cattedrale come sede nel periodo che trascorse a Ginevra. Il nostro Presidente ci ha parlato ampiamente di tutta la Riforma Protestante, delineandone le caratteristiche e le differenze con la dottrina cattolica e ci ha mostrato la cattedra da cui per 23 anni, Calvino lesse e spiegò le Sacre Scritture durante i sermoni; all'interno della cattedrale è anche conservata la sedia di legno usata da Calvino.
La filosofia di austerità della riforma generò grandi cambiamenti all'interno dell'edificio: portò all’eliminazione di qualsiasi ornamento e delle decorazioni policrome realizzate durante il Medioevo: vennero salvate solo le finestre e alcuni mobili. L'8 agosto 1535, Guillaume Farel, nonostante il divieto dei magistrati, predicò per la prima volta davanti a una folla enorme. Il pomeriggio dello stesso giorno, durante i vespri, alcuni iconoclasti, contrari al culto delle immagini sacre, devastarono la cattedrale, distruggendo statue e lacerando immagini che non erano in conformità con il nuovo culto della riforma. In seguito a questo evento, il Consiglio di sospendere temporaneamente il rito religioso. La Riforma venne proclamata ufficialmente a Ginevra il 21 maggio 1536. Da questo momento Ginevra diventa il centro del Calvinismo.
Bellissimo il parco che si affaccia sulle rovine del castello medievale, il Teatro grande e quello dell’Opera e il Muro della Riforma, un monumento che onora i principali rappresentanti, avvenimenti e documenti della Riforma protestante, rappresentandoli sotto forma di statue e bassorilievi. Esso venne edificato, sulle vecchie mura della città, per commemorare il quattrocentesimo anniversario della nascita di Calvino ed il trecentocinquantesimo anniversario della fondazione dell'università di Ginevra. Al centro del monumento si trovano le statue, alte cinque metri, dei quattro maggiori rappresentanti del Calvinismo: Guglielmo Farel, Giovanni Calvino, Teodoro di Beza, teologo francese, successore di Calvino e John Knox, teologo scozzese che abbracciò il calvinismo e lo diffuse in Inghilterra. Alla sinistra delle statue centrali vi sono i pannelli delle città che aderirono alla Riforma e le statue, alte tre metri, dei sovrani che l’appoggiarono: Guglielmo I d'Orange, Gaspard II de Coligny e Federico Guglielmo I di Brandeburgo. Lungo il muro, su entrambi i lati delle statue centrali, è inciso il motto sia della Riforma protestante che della città di Ginevra: Post Tenebras Lux ("Dopo le tenebre la luce"). Sul piedistallo centrale delle statue si trova inciso il monogramma di Cristo: ΙΗΣ. A lato vi è il mausoleo dedicato a Martin Lutero, il precursore di un cambiamento epocale nella religione.
Passeggiando lungo le vie eleganti della città, abbiamo osservato i negozi, un particolare isolotto circondato dal lago con un obelisco di 13 metri, in onore di Frèdèric Cèsar de la Harpe, un politico svizzero, ma siamo rimasti abbagliati da un fenomeno meraviglioso: un enorme soffione d’acqua, alto 140 metri, sulle acque del lago attraverso cui si rifletteva l’arcobaleno, veramente una grande emozione.
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/ dogliosi