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CABINE BIANCHE SULLA SPIAGGIA DI OSTIA
L'impianto in filodiffusione del Faber Beach manda le canzoni di Alan Sorrenti (chissà quando la pianta, dicono «intorno alle quattro e mezza») mentre una coppia di anziane signore gioca a carte al riparo di un piccolo ombrellone. La spiaggia è affollata, qualche temerario sfida l'acqua e mentre aspettiamo Giovanni Truppi difronte alla fila di cabine bianche, spunta anche un cartoccio di pesce fritto. È una domenica di fine ottobre, siamo tornati a Ostia a un'estate di distanza e non siamo nemmeno troppo distanti dalla scala crollata. Ci siamo arrivati a piedi dopo aver parcheggiato praticamente a Torvaianica, perché il lungomare è chiuso al traffico e a farla da padrone oggi sono le bancarelle. A qualche metro da dove abbiamo sistemato la videocamera una mamma sfida i suoi due bambini a una partita di mini-volley. Le loro urla sono il perfetto contraltare alle parole dell'amico nello spazio.
GIOVANNI TRUPPI
A metà strada tra Piero Ciampi, Serge Gainsbourg e Giorgio Gaber Giovanni Truppi è un cantastorie inclassificabile: provocatorio e poetico, profondamente radicato in questi anni tumultuosi e assieme classico e senza tempo.
Il suo sito: www.giovannitruppi.com
©UpupaPop
Montaggio Sara Petracca.