Gli "errori di sbaglio" al pianoforte - Come smettere di fare errori stupidi

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[@simonabuffa8145]

Questo video è utilissimo, Grazie!

[@marcogarlato6980]

Video utilissimo e chiarissimo (come al solito, peraltro...) Grazie mille!!!

[@emanuelerusso5710]

Ho provato e confermo che ho fatto meno sbagli. Faccio molta fatica a visualizzare l'intero brano e simularlo, però ho appena iniziato. Magari anche solo quello sforzo di concentrazione aiuta, anche senza arrivare a vedere con la mente tutta l'esecuzione. Io da autodidatta mi affidavo troppo alla memoria muscolare, grazie a questo video proverò a stare di più con la memoria mentale

[@priminoardemagni4167]

Grandissimo video!

[@mathildeg3631]

Mi hai aperto un mondo, non vedo l'ora di provarci!

[@PianoSegreto]

Sono davvero contento Mathilde! Fammi sapere cosa ne pensi e come ti sei trovata ;-)

[@AndreaPetrosillo]

Gli esercizi di visualizzazione consigli di farli a mani (mentali) unite o separate?

[@renzinobiotti3076]

Mi viene in mente una storia di un pittore giapponese che disse : " se vuoi dipingere un bambù, osserva il bambù, diventa il bambù, e infine , dipingi il bambù! " ! Con la musica è più o meno la stessa cosa , solo che la concentrazione richiede molto più tempo e sforzo per visualizzare i vari passaggi , e , nella maggior parte dei casi , si è presi dalla fretta di suonare , infischiandosene della concentrazione , pensando che sia tempo perso , stando al pianoforte fermo come una statua per alcuni minuti ....

[@dipige]

il mio compagno di pianoforte alle medie diceva sempre "eh, ho fatto un errore di sbaglio" XD che ricordi quando ho letto il titolo del video!!!

[@Max_sbk12]

Ciao Giuseppe, Freddy, 😅 io sono il classico pianista dilettante che da 40 anni in modo totalmente discontinuo cerca di suonare il pianoforte. Purtroppo faccio continuamente "errori di sbaglio" e ad oggi pur ripetendo decine di volte ogni battuta, non sono MAI riuscito ad iniziare e finire un pezzo senza commettere almeno un errore. Addirittura, quando riesco a suonarlo bene e me ne accorgo mi sale l'ansia perchè mi aspetto di commettere l'errore che poi puntualmente arriva. Ma la mia donanda è questa. Se devo chiudere gli occhi e "vedere" i tasti che dovrò suonare, seguendo a memoria lo spartito, significa che OGNI brano bisognerà impararlo totalmente a memoria? Cioè, non ci sarà mai un pezzo che potrò suonare con lo spartito davanti senza sbagliare? Come funziona questa cosa? Grazie.

[@PianoSegreto]

Ciao Max! ;-) Capisco benissimo il tuo quesito e la frustrazione che ne deriva. Purtroppo dovrò essere un po' "duro" e dirti la verità. I musicisti classici hanno un percorso alle spalle notevole, immagina 10/12 anni di studio continuo della lettura musicale e "suonare a prima vista" dal primo brano per bambini andando progressivamente verso pezzi sempre più complessi fino a quelli "illeggibili" a prima vista per chi non ha fatto lo stesso percorso. Per loro diventa come leggere un giornale, certo magari alcune frasi e passaggi potrebbero non essere chiari e necessitare di studio e memorizzazione di cose come la diteggiatura, le dinamiche e allenare la parte puramente tecnica. Poi però possono seguire tranquillamente lo spartito senza perdersi o rischiare grossi strafalcioni. Questo per chi studia in modo discontinuo è molto molto difficile da raggiungere e da un certo punto di vista è quasi sconveniente averlo come obiettivo perché richiederebbe un percorso lungo e progressivo che da soli è difficile da avere. Naturalmente dipende dalla complessità del brano, per esempio alcuni pezzi semplici potresti riuscire a suonarli senza andare a memoria e senza fare errori. Suono da 20 anni eppure quando voglio esercitarmi con il suonare a prima vista anche io mi trovo costretto a prendere brani davvero molto molto semplici per evitare di sbagliare. Per quanto riguarda invece riuscire a suonare brani uno scalino sopra le nostre abilità senza fare un errore invece le soluzioni sono molte. Sono proprio i momenti in cui ti sale l'ansia, credimi, che necessitano di uno studio selettivo e ripetuto. Il tutto naturalmente senza sbagliare e per farlo ci sono molte tecniche: suonare lentissimamente, suonare con gli incrementi (esempio: 3 note, poi 4, poi 5 ecc quindi aggiungi una nota ad ogni ripetizione), visualizzazione mentale delle note e soprattutto molta pazienza nell'evitare quell'errore il più possibile. Isola bene ogni sezione compromessa, ogni singolo passaggio e cerca di capire la natura dell'errore. Si tratta del ritmo? Della sequenza di note o diteggiatura? O magari una sola delle due mani rallenta l'altra e manda tutto "in vacca" quindi hai bisogno di lavorare con una sola mano. Pensa di essere uno scultore e un po' alla volta lavorare di fino sui dettagli. Per evitare di incappare in questi errori, la cosa migliore è quando studi il brano la prima volta di non "memorizzarli" e per farlo bisogna suonare subito "giusto" quindi attento a quando studi il brano per la prima volta, evita errori e non pensare ingenuamente "vabbè lo correggerò" perché il cervello è str**zo e memorizza anche le cose che non vorresti se le ripeti abbastanza. Purtroppo il metodo di studio richiede davvero pagine e pagine di testo quindi mi fermo qui spero comunque di averti aiutato un pochino! A presto!

[@mathildeg3631]

Purtroppo sono sempre stata consapevole di dover lavorare sulla concentrazione! Banalmente mi siedo al pianoforte, con la voglia di suonare per ore e invece dopo un po' non riesco più a non intopparmi o a non fare errori perché sono stanca e la mia concentrazione mi abbandona.

[@PianoSegreto]

È normale! Cerca di fare qualche pausa durante le sessioni lunghe e non stare ferma sulla stessa cosa per più di mezz'ora.

[@francescogiordano4169]

Io trovo che lo studio richieda delle ripetizioni dilazionate nel tempo, ovvero aspettare qualche decina di secondo per dare al cervello il tempo per accomodare la nuova percezione, sensazione della mano alla tastiera, parcellizzare il lavoro di studio semifrase per semifrase o inciso per inciso dando una struttura musicale al brano, trovo utile anche il metodo Giseking, lui studiava un brano distaccato dalla tastiera, osservare la parte e notare ad uno sguardo prima distaccato e poi da vicino le analogie e le differenze di scrittura, il tipo di disegno melodico, imparare gli allievi a fare un analisi del brano per aiutare a fare proprio ciò che è scritto e suonarlo musicalmente.

[@PianoSegreto]

Questo commento è eccezionale hai riassunto in poche parole 3/4 video che trattano proprio questi temi! Spero che venga letto perchè sono spunti importantissimi.

[@alli6603]

Ciao a tutti, avrei bisogno di un confronto. Suono il pianoforte con grande passione ma a livello amatoriale da qualche anno. Il mio insegnante mi dice che arrivato a questo punto, una volta aquisito un brano, ad ogni esecuzione non dovrei mai sbagliare. Crede che si possa fare qualche scivolone ogni tanto, ma che le esecuzioni dovrebbero essere prive di errori. La cosa mi rende molto perplesso sinceramente e credo che non riuscirò mai. Qualche opinione? Grazie😊

[@PianoSegreto]

Ciao Alli! Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Effettivamente il tuo insegnante ha ragione e idealmente è quello l'obiettivo finale. Io parlo sempre in questo modo con i miei allievi: l'obiettivo è arrivare all 100% del pezzo con velocità, note, dinamica, interpretazione, memoria e precisione sviluppati al massimo. Quando abbiamo finito di imparare un brano e ci riesce dall'inizio alla fine senza eccessivi errori allora possiamo considerare il 70% del lavoro svolto. A quel punto passiamo a un nuovo brano ma non vuol dire che il precedente possa considerarsi "fatto". A quel punto sprono l'allievo a continuare a eseguirlo, ripassarlo, ascoltarlo e approfondire i passaggi per arrivare a questo fantomatico 100%. Questo è il perfezionamento e l'assimilazione del pezzo (questo buon 30%) che può richiedere anche molto più tempo di tutta la fase iniziale. Dipende appunto dal livello del pianista, la complessità del brano e la costanza. Alla fine bisogna imparare molti movimenti, renderli automatici, arrivare al punto in cui riesci a suonare il brano senza quasi pensarci più di tanto. Se non sei arrivato al quel punto non è di certo un problema, prosegui con fiducia e continua ad esercitarti finché il brano non esce come vuoi tu (o il tuo insegnante ;-)). Se hai bisogno di altri consigli scrivimi pure!

[@alli6603]

@@PianoSegreto Grazie davvero per la risposta, molto utile!

[@salvatoresoundtrack5997]

Io ho cercato di studiare il piano da grande però mi capita che quando suono un brano pur sapendolo fare bene davanti al pubblico mi blocca

[@EdoardoSannabicycle]

Io tanto più mi sforzo e più sbaglio è un continuo di errori e sinceramente mi sono stufato più che per le figure di merda per me stesso. Sono tentato di lasciare il conservatorio faccio schifo come suono non è quello che voglio mi ammazzo di studio ma niente non c’è verso di eliminare questi dannati errori. Probabilmente sarò uno tra i pianisti più scarsi del conservatorio e a 22 anni e non aver ancora mai vinto un concorso o fatto concerti seri mi fa capire che non è per me questo mestiere. Anche perché finirei il conservatorio a 26 anni e per fare il concertista sarebbe tardi e ripiegare sull’insegnamento sarebbe per me umiliante in quanto non mi piace farlo.

[@PianoSegreto]

Ciao Edoardo! Mi scuso intanto per il ritardo nel risponderti. Leggere il tuo commento ha risvegliato ricordi e pensieri che mi hanno limitato in passato e vorrei poterti aiutare. Per potermi spiegare al meglio serve parlare di molti concetti perciò perdonami se sarò sintetico ma ti prometto che, se sei d'accordo, realizzerò un video in cui parlerò senza freni prendendo in esame il tuo commento. Ti assicuro che se tu hai avuto le palle (scusa il francesismo) di dire ad alta voce ciò che pensi e cosa ti frustra, ce ne sono tanti altri che provano le stesse cose ma non lo esternano per paura/vergogna e tanto altro. Ti faccio un breve elenco puntato a mo' di "brain storming": - Non essere punitivo nei tuoi confronti, soprattutto con le parole. Essere severi con se stessi può diventare dannoso se si esagera quindi comincia ad avere un dialogo più positivo e costruttivo con te stesso - Se lo sforzo non porta al risultato è una buona notizia in realtà. Significa che lo sforzo non è verso la direzione giusta. Cambia approccio, cambia metodo o spirito e abbi pazienza. - Non paragonarti mai agli altri pianisti. So che è più facile a dirsi che a farsi ma il confronto per capire i propri limiti o punti di forza è utile ma spostare il proprio valore al di sotto o al di sopra di qualcun'altro non serve a nulla se non a danneggiare se stessi. - I concorsi, i concerti, l'insegnamento non sono l'unica strada possibile per un musicista. Arriverà tutto e potresti, come è successo a me, cambiare totalmente idea con gli anni. Odierai i concorsi e amerai insegnare? Chi lo sa, ti assicuro che nulla resterà uguale mano a mano che fai esperienza. - Ricorda che le aspettative il più delle volte non vengono soddisfatte. Se come affermi fare il concertista a 26 anni non è possibile ed è l'unica cosa che ti piacerebbe fare allora vuol dire che il tuo impegno sarebbe inutile e avresti ragione. Ma non credo che quando hai iniziato a suonare tu abbia pensato come primissima cosa di fare un recital in un teatro prestigioso. Trova il modo di riconnetterti con il pianoforte. - Se stai affrontando un momento di crisi concediti una pausa. Non suonare per una o due settimane (una volta ho "mollato" per due mesi. Spero un minimo di averti aiutato e di poter realizzare un video partendo dalle tue considerazioni (sempre con la tua privacy assicurata ovviamente). Qui trovi una collezione di video in cui parlo molto di metodo di studio, la psicologia legata all'esecuzione, gli errori e lo studio: www.pianosegreto.com/segreti-del-pianoforte/ Prenditi un po' di tempo per vedere quelli che fanno di più al caso tuo e applica i miei consigli. Credimi che ti capisco ma ho superato tutte queste difficoltà di cui parli (ora ho 31 anni e sono davvero felice della mia situazione attuale e non sono un concertista mondiale per intenderci). A presto! Giuseppe

[@EdoardoSannabicycle]

@@PianoSegreto grazie mille per l’interessamento apprezzo molto il fatto che mi hai dedicato del tempo. Alla fine mi ero preso del tempo per riflettere non suonando ho poi cambiato metodo di studio grazie a un mio amico e piano piano gli errori di note stanno sparendo. Spero sia stato un momento passeggero ora l’unica cosa che guardo sono i pezzi in se cercando di capirne e comprenderne la loro bellezza a prescindere che siano pezzi romantici o studi del gradus. Cerco di non pensare all’esame in se per se ma di migliorare i pezzi per cercare di farli bene. L’esame poi quando sarà sarà meglio rimandarlo ma farlo bene che farlo male e prendere un voto che non mi rispecchia e che non dia piacere alla commissione.

[@EdoardoSannabicycle]

@@PianoSegreto per il discorso del video va benissimo non ci sta nessun problema

[@samuelecallegari6117]

​@@EdoardoSannabicycleNel mio piccolo, se ancora stai soffrendo per le stesse difficoltà, ti consiglio il libro "Effortless Mastery" di Kenny Werner.