Рет қаралды 259
Dopo appena 8 anni sono riuscito a fare un breve video 📹 che riassume i circa 6 km tra salita e ridiscesa del tratto di Farfa compreso tra Granica e Monte Santa Maria ovvero il Monumento Naturale delle Gole del Farfa.
Il Farfa, ormai torrente ma tecnicamente Fiume, viene convenzionalmente fatto nascere in località Frasso Sabino laddove il tratto di monte proveniente da Poggio Moiano riceve gli apporti del non captato della sorgente "Le Capore". Questa sorgente da circa 5mc/s medi annui, impiegata dagli anni '80 a fini idropotabili ma già dalla fine del 1800 a fini idroelettrici attraverso uno sbarramento alimentante un canale di derivazione interamente ipogeo sino al lago di Bacelli e da questo alla centrale idroelettrica "Farfa 1", garantisce il flusso di base del fiume per 250-500 l/s almeno sino a Granica, tratto in cui viene alimentato da alcune sorgenti puntuali (S. Martino, Acqua Salsa etc) e lineari per una portata aggiuntiva di circa 2 mc/s a carattere solfato-clorutato-alcalino a differenza delle acque provenienti da monte con carattere bicarbonato-alcalino-terroso.
Il tratto associato alle gole, particolarmente bello e suggestivo, è un canyon a ridotta accessibilità inciso per decine di metri in modo prevalente nei calcari delle colline di Mompeo e Castelnuovo di Farfa. Essendo le acque presenti in questo tratto quasi per la totalità associate a "Le Capore" risultano a temperatura circa costante e fredda durante il corso dell'anno con oscillazioni invernali ed estive marginali associate agli scambi termici con aria e irraggiamento. Le maggiori portate si possono trovare nel periodo primaverile ovvero nel periodo di morbida sorgiva mentre le minime portate si conseguono tra settembre e novembre in funzione della ripresa delle piogge e del periodo perturbato.
La forra, a tratti stretta e profonda a tratti più larga e a basso fondale, si percorre generalmente a guado con tratti a nuoto. L'importante è che le portate transitanti non siano troppo elevate da renderla pericolosa, infatti se il fiume presentasse la sua portata naturale sarebbe pressoché impossibile poterle risalire. Il periodo migliore per visitarle è appunto la primavera quando il flusso idrico è maggiore ma non si presenta il rischio di eventi di pioggia improvvisi (verificare sempre le condizioni meteo e non andare a valle di eventi di pioggia specie se intensi e prolungati).
Essendo le acque fredde e la corrente spesso veloce ed essendo necessario procedere anche a nuoto per avventurarsi nell'intero tratto di gole è necessario essere muniti della giusta attrezzatura (casco, muta, scarpe e giubbotto salvagente) e mai da soli, possibilmente guidati da persone del posto e con la giusta esperienza. In ogni caso ormai sono presenti diversi punti di accesso alle zone più tranquille con tratti di ferrata e visite guidate.
Potrete osservare pesci e rane e se siete fortunati gamberi di fiume ma soprattutto un paesaggio unico modellato per millenni da un flusso idrico di estrema importanza e violenza. Prestate la massima attenzione e rispetto nel godervi l'avventura eventualmente portando via qualsiasi rifiuto possiate trovare.
Sopra alla vostra testa osserverete una lama di cielo tra il verde della vegetazione che coraggiosamente rimane aggrappata ai versanti.
Buoni tuffi!