Granato - È il 1 luglio. Ci sono circa 35 gradi (03.07.24)

www.pupia.tv - Granato - È il 1 luglio. Ci sono circa 35 gradi
Aniello, un lavoratore di 49 anni, sta lavorando da ore al service del Campania Beer Expo che si deve tenere alla Reggia di Caserta.
Fa avanti e indietro per i 117 scaloni. Trasportando carichi di decine di Kili. Senza l'aiuto di un montacarichi, solo con la forza del proprio corpo.
Succede che però Aniello crolli a terra. Arriva l'ambulanza. Ma non serve. Aniello muore. Di caldo, di fatica, di lavoro.
Ennesima vittima. Ennesimo omicidio sul lavoro.
Purtroppo la storia non finisce qui. Perché nemmeno di fronte alla morte di un lavoratore il business si ferma. Bisogna andare avanti. E così si fa. Come se niente fosse. Come se Aniello non fosse mai esistito. Come se un lavoratore ucciso sul posto di lavoro fosse come l'elettricità che va via per pochi minuti e poi torna.
Ancora: il giorno dopo arriva la decisione del Campania Beer Expo di sospendere l'evento. Ma non per rispetto nei confronti di un lavoratore. Non si va avanti perché c'è allerta meteo.
Aniello non esiste. E così questa decisione è un ulteriore schiaffo.
La strage continua.
La verità è che alle imprese e alle istituzioni non importa nulla.
Aniello è morto in una delle principali attrazioni turistiche del Paese ma a nessuno frega nulla.
Solo noi possiamo salvarci. Organizzandoci in sindacati. Rivendicando l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro.
Più controlli e ispettori.
La fine della giungla di appalti e subappalti.
La logica della vita deve prevalere su quella del profitto. È questo il punto che dobbiamo imporre. Altrimenti continueremo a piangere i 3 Aniello che ogni giorno escono di casa per guadagnarsi il pane da mettere a tavola e che a fine turno, però, a casa non ci tornano più.(03.07.24)
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[@RosanaValeri]

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