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Da tempo qualche anima gentile, magari un attimino in pena perche con le risorse limitate o semplicemente perche desidera inoltrarsi in un mondo fatto di filmettini istruttivi (che tanto istruttivi non sono, perche poi vi chiedono centinaia di euro!) cercando di carpire le nozioni di base o la tecnica realizzativa di un filtro crossover.
Da sempre è stata la mia mansione di approcciare al lavoro chi desiderava inoltrarsi al mondo della costruzione dei diffusori acustici.
Le problematiche erano essenzialmente due, la prima, quella piu blanda era di avere a che fare con persone che desideravano solo avere accreditato lo stipendio a fine mese fregandosene di tutto il resto, la seconda era di trovare gente che per natura potevano permettersi solo di fare i lavapiatti negli alberghi o raccogliere le foglie su una piscina dentro qualche residence per ricchi.
Di conseguenza pure tempo addietro bisognava scremare il personale, poco importa che avessero curriculum di 12 pagine e 3 lauree in pergamena, se poi l' unica cosa che sapevano fare in realtà era un semplice cazzo.
Quindi, adesso tramite internet vediamo di poter insegnare i rudimenti basilari di una realizzazione del filtro, ed i parametri essenziali su cui iniziare a mettere le basi per fare in maniera che, ognuno, anche completamente a digiuno di questo articolo, possa permettersi di iniziare a farselo in proprio.
So perfettamente che ci saranno i soliti cattedrati che si metteranno pure a ridere, ma so anche che, molti di questi "accademici" dell' intelligenza, dopo avere inviato qualche curriculum quà e là, aono ancora a casa a grattarsi le pere, in attesa che qualche datore di lavoro coglione gli assuma, ma penso con i tempi che girano, siano sempre meno, di conseguenza, non mi preoccupo molto dei loro risolini beotici.
Quando si inizia a realizzare un filtro crossover, la prima cosa da sapere è come intervenire per gettare le basi, oltre poi a individuare che componenti serviranno per la sua costruzione, ma questo è un discorso a parte della chiacchieratina odierna.
La base per iniziare un filtro è semplice, ma a volte poco intuitiva, occorre sempre cominciare dal capo opposto, cioè l' altoparlante a cui si andranno a dedicare le attenzioni, una volta che sappiamo quale è, si inizia stavolta dalla "parte giusta", cioè dall' inizio.
Prendiamo in considerazione un tweeter, che per altro è quello a cui dobbiamo prestare piu attenzione, visto che è la parte piu significativa per l' ascolto finale, ma è pure la parte piu soggetta a problematiche e spesso rotture, quindi iniziamo da questo componente.
Realizzare una basetta iniziale su cui poi si andranno a collocare i vari componenti, quali condenzatori, bobine, resistenze e quant' altro.
La prima cosa da considerare nell' accingerci a creare da zero un filtro per gli acuti è il condensatore, spesso elettrolitico e bipolare a forma cilindrica, come quello nel video che, a seconda della tipologia assume colorazioni blu, nere o gialle, ma poco ci importa, l' importante che sia dei microfarad che ci servono e che abbiano una tenuta di almeno 50 o 100 volt, questo componente è la base di partenza.
Con questo semplice condensatore che sia di 2,2 - 2.2 o 4.7 microfarad, già abbiamo messo le basi per un filtrino a -6 decibel e, tanto potrebbe bastare per chi è inesperto, ma, utilizzando un tweeter un attimino bellino e magari che suona pure bene, sarebbe opportuno dedicarli qualche attenzione in piu mettendoci una bobina dopo il condensatore e, l' altro capo della bobina portarlo a massa, cioè al negativo, chiamiamolo in gergo "il meno", cioè morsetto nero.
Siamo cosi riusciti a creare un filtro sicuramente piu evoluto del solo condensatore, ed otteniamo una attenuazione di -12 decibel, sicuramente piu apprezzata rispetto ad un -6 decibel.
Praticamente con queste due semplici operazioni abbiamo messo le basi stabili per un filtro rispettabile e, pure messo il tweeter in "condizioni di sicurezza", ma ci sono pure alcune varianti dietro l' angolo, una di queste è la sensibilità che, spesso, predomina su altri componenti come potrebbe essere un woofer o un medio, quindi, sorge il secondo problemino, quello di attenuare la sua emissione e portarla in linea con gli altri altoparlanti.
Ecco che entrano in gioco quei piccoli oggettini di cui non si capisce cosa siano, e sembrano le classiche zollette di zucchero rettangolari, inventate per la prima volta da uno dei migliori zuccherifici esistenti al mondo, cioè l' Eridania.
Cosa sono queste misteriose zollette di zucchero con quei due sinistri spuntoni di ferro ai lati? si chiamano "resistenze ceramiche" ed hanno il compito di trattenere per se l' energia in eccesso che andrebbe al tweeter, eliminandola attraverso calore, quindi lasciando passare solo il residuo che ci serve per alimentare correttamente la bobina del tweeter stesso.
Oviamente come avviene per il condensatore e la bobina, pure la resistenza andrà per tentativi calcolata,
ciao!