Ho rischiato un incidente | Cosa mi ha insegnato L'alchimista di Paulo Coelho

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Күн бұрын

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@stella-del-mattino 5 ай бұрын

È una riflessione con te stesso e soprattutto è il tuo modo per smaltire e assimilare ciò che il libro ti ha fatto, ti ha scosso il paradigma. Adesso sei in uno stato di indeterminazione e cerchi di capire se il libro è quanto dice di essere o meno, pertanto ciò che stai facendo è catarsis. Sono curioso quale è la tua posizione rispetto al libro a distanza di anni. Grazie.

@stefanobartoli6896 5 ай бұрын

Invece tu cosa pensi di questo libro?

@stella-del-mattino 5 ай бұрын

@@stefanobartoli6896 potrei dirtelo da più direzioni e confluirebbe nella stessa. Che tu sia tra quelli sfiorati dal cammino di Santiago, che sia tra quelli desiderosi di trovarsi o ritrovarsi, o accendersi o riaccendersi, tra quelli appassionati di esoterismo o di ermetismo o di alchimia o di vita, il libro tutto questo ti consente di raggiungerlo. Mi sono permesso prima di tirare in ballo il Cammino di Santiago banalmente perché Coelho ha anche un libro intitolato “il Cammino di Santiago”. Tuttavia è quest’altro suo libro, L’Alchimista, il libro che realmente corrisponde a questo tema. Quanto per il Cammino di Santiago, qualcosa di molto interno avviene. Un po’ come per gli orientali nella meditazione, un po’ come per i monaci ne “la preghiera del cuore”, qualcosa succede mentre cammini e per comprendermi sarebbe meglio avere una qualche catechesi esoterica. Quella gestualità e repetività-ritualità di muovere il passo porta alla caduta della mente conscia…nonché ad uno stato alterato tale per cui cadono tutti i costrutti artificiali e vedi dentro di te. E a seconda della tua scuola di veder le cose, potrai dire di aver visto il tuo vero io, di aver scoperto Dio, la luce, l’illuminazione, la gnosi, ecc. Ma tutto ciò in genere non avviene prima dei 10-12 giorni di cammino ed è pure meno probabile che avvenga se uno fa il cammino in formula gruppo. Del resto, l’Alchimista non si può ridurre a un banale strumento volitivo o motivazionale, non uno strumento teorico ma uno strumento pratico, che dà il massimo non attraverso l’erudizione teorica ma attraverso l’atto vissuto. Del resto, la verità del libro è indicibile proprio perché il segreto custodito non si trasmette a parole. Questo che noi facciamo sono soltanto delle parafrasi più o meno sofisticate, più o meno semplici, più o meno credibili.