If - Sasso Cavallo

La storia di “IF” inizia nel settembre 2013, quando Eugenio Pesci, grande conoscitore delle Grigne, mi propone di aprire insieme una via al Sasso Cavallo.
Mi dice di aver in mente una linea, tra la Oppio la Via della luna. Una porzione di parete ancora vergine, con uno strapiombo all’inizio che sbarra la strada per le fantastiche placche sovrastanti.
E’ stata quindi di Eugenio l’idea, l’intuizione della linea, l’ispirazione. Si può quasi dire che all’inizio di questa storia lui sia stata la mente e io l’(avam)braccio.
Da parte mia, volevo aprire una bella via, dare il meglio di me, fare qualcosa di nuovo e significativo su una parete così importante. Ci tenevo a creare qualcosa che potesse restare negli anni. Il mio sogno era portare lo stile con cui avevo aperto in Wenden sulle pareti di casa: arrampicata libera e difficoltà obbligatorie su calcare compatto e aderente. Questo stile non è necessariamente migliore di altri, ma è semplicemente quello che negli anni ho fatto mio.
L’apertura della via è durata 5 giornate, salendo dal basso, arrampicando in libera fin dove si riesce, per poi fermarsi sui cliff (o in altri modi) per piazzare uno spit. Abbiamo aperto mediamente un tiro e mezzo o due al giorno e in parete c’è stato un ottimo feeling tra me ed Eugenio.
Nella primavera del 2015 è arrivato il momento di tentare la libera. Nelle prime due uscite abbiamo “ripassato” i movimenti dei diversi tiri e tolto tutte le corde fisse utilizzate in fase di apertura. Poi è arrivato il grande giorno della salita in libera, dove tutto è filato abbastanza liscio e ci siamo goduti questi 400 metri fantastici di arrampicata.
Mi auguro che questa via sia in grado di dare ai ripetitori le stesse emozioni e le stesse sensazioni che ha dato a me e ad Eugenio e che possa diventare un “banco di prova” per le nuove generazioni dei giovani alpinisti lombardi e dei giovani Ragni di Lecco, così come nelle epoche passate lo sono state altre vie del Cavallo.
Leggi l'articolo: ragnilecco.com/sasso-cavallo/

[@giovannadellabordella9763]

E' sempre un'emozione vedere questi filmati!!! Matteo ha una determinazione e una forza che se fosse convogliate produrrebbero energia!!

[@diegofavareto]

Molto belle le riprese complimenti!

[@simoneZETAsaccomandi]

"...non è una via di difficoltà estrema..." che ti pigliasse un colpo mattè! :-)

[@puffoclimber]

8a...posso andare a giocare a bocce :)

[@mariarosagenovese]

Wow che spettacolo!!!!

[@onderod58]

bravi, complimenti !!!

[@domenicorinaldi8950]

Siete Fortissimi

[@benitovite4369]

Ma come? non è estrema come via?azz dici Matteo della bordella...complimenti bella linea...

[@carlavicenzi6783]

stile di apertura? su una parete con quella storia spero sia stata aperta minimo dal basso...

[@RagnidiLeccoTV]

Sì certo che è stata aperta dal basso! Matteo ed Eugenio hanno cercato di spingere al massimo la difficoltà obbligatoria, aprendo sempre in arrampicata libera ed usando la minor quantità di protezioni possibili

[@trappolaify]

ma in una via nuova già ci sono gli spit?

[@canebugiardo]

è stata liberata .

[@emanuelebarsottini7166]

+canebugiardo non ci sono, li sparano dentro con la sparaspit di cliffhanger

[@canebugiardo]

non credo. prima fanno un sopraluogo, poi la aprono in artificiale dopodiche' la liberano.

[@nihilsinemagnovita]

È una giusta osservazione. Nell’alpinismo classico le vie si aprivano man mano che salivi, piantando i chiodi nelle spaccature naturali: è un’altra cosa.