Il barocco teatrale: l'estasi di Santa Teresa d'Avila opera di Gian lorenzo Bernini

Oggi vi mostro una splendida scultura in marmo e bronzo dorato di Gian Lorenzo Bernini collocata nella cappella Cornaro presso la chiesa di Santa Maria della Vittoria, in via XX settembre.
Ci troviamo in pieno barocco e l'arte viene rappresentata con il gusto della teatralità. Infatti la cappella è fatta come un teatro con al centro il palco dove è posta la scultura ed ai lati i palchetti con i busti dei componenti della famiglia Cornaro che pare assistano allo spettacolo rappresentato appunto dalla scultura al centro del palco e si scambiano commenti.
La genialità del Bernini è rappresentata dai raggi in bronzo dorato che riflettono la luce che entra da una finestra nascosta che agisce come un riflettore sulla scultura.
Santa Teresa viene rappresentata con il corpo completamente esanime e abbandonato, con gli occhi socchiusi rivolti al cielo, con le labbra che si aprono per emettere un geminto, mentre un cherubino con un dardo in mano, simbolo dell'Amore di Dio, ne scosta le vesti per colpirla al cuore.
E' eccezionale il contrasto tra l'incarnato liscio e delicato dell'angelo e le vesti scomposte della santa.
Ragazzi è veramente una scultura bellissima da vedere.

[@mauriziosoverchia6651]

Come al solito i video sono brevi ma molto stimolanti. Oltretutto si riferiscono a realtà artistiche e architettoniche poco conosciute. Grazie. Li ho scoperti da poco e ne ho visti parecchi

[@Aloysius21]

Grazie a lei Maurizio per aver visto i miei piccoli e semplici filmati e sono contento che le siano piaciuti. La saluto.

[@MrLutazioCatulo]

Queste pillole su Roma sono assolutamente stimolanti. Ho scoperto ora la differenza tra estasi e transverberazione, quella che in effetti avrebbe subito S. Teresa. Interessante è, anche, l'interpretazione "laica" di questa transverberazione che alcuni danno della descrizione di S. Teresa nella sua autobiografia: «Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d'oro, che sulla punta di ferro mi sembrava avere un po' di fuoco. Pareva che me lo configgesse a più riprese nel cuore, così profondamente che mi giungeva fino alle viscere, e quando lo estraeva sembrava portarselo via lasciandomi tutta infiammata di grande amore di Dio. Il dolore della ferita era così vivo che mi faceva emettere dei gemiti, ma era così grande la dolcezza che mi infondeva questo enorme dolore, che non c'era da desiderarne la fine ...".

[@Aloysius21]

Si, effettivamente faccio delle piccole ed elementari clip proprio per stimolare curiosità nelle persone di tutte le età nei confronti della storia, delle opere d'arte, delle tradizioni etc.. Spero nella mia semplicità di riuscire nell'intento senza annoiare troppo. Ciao.

[@mauriziosoverchia6651]

Assolutamente interessanti le considerazioni che si potrebbero sviluppare nei commenti su questa opera, che sviluppa e porta alla luce le parole di Teresa, nella loro potente e cruda fisicità e corporeità.