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Ai margini occidentali del Municipio Romano di Iguvium, costituendo quasi un confine simbolico della città, nel II secolo a.C. sorse un maestoso tempio dedicato a Diana. Le indagini archeologiche hanno portato alla luce l'antico terrazzamento su cui si ergeva questo magnifico santuario, offrendo una vista spettacolare sulla valle, nelle vicinanze del villaggio di Monteleto. Situato lungo la via che collega Gubbio a Umbertide, questo tempio era un'importante testimonianza dell'antica grandezza di Iguvium. L'edificio era costruito su massicci blocchi di calcare, abilmente lavorati a bugnato e uniti senza l'uso di malta. Come il Teatro Romano di Gubbio, anche questo tempio subì un restauro durante l'età augustea per opera del quattuorviro Gneo Satrio Rufo. Tuttavia, nel corso dei secoli, fu vittima di numerosi saccheggi, e le sue pietre furono riutilizzate per le fondamenta di molte abitazioni circostanti, causando la quasi progressiva scomparsa di questo antico monumento. Sul monte che sovrasta il villaggio chiamato per l’appunto Monteleto ci sono tracce di terrazzamenti in pietra calcarea grigia poco sotto alte rupi, coperte da una impenetrabile vegetazione. Grossi blocchi squadrati si possono anche trovare affioranti nell’area sub sommitale e sommitale del monte che offre un panorama che si estende dal monte Nerone sino al Catria