Il campo di prigionia di Coltano visitato da Nicolick

Coltano, Pisa
Lascio Pisa Migliarino e percorro la Strada Aurelia in direzione di Livorno, è una umida domenica mattina, saranno circa le cinque, ho ancora il sapore del caffè in bocca, le ultimissime prostitute, molto numerose la notte, si apprestano a lasciare il loro "ufficio" lato strada. Il sole sta sorgendo. Dopo qualche minuto alla mia sinistra intravedo la sommità della torre pendente, continuo fra giganteschi pini marittimi , a sinistra un treno passa sui binari, supero la grande fabbrica della Saint Gobain, alla mia destra un cartello stradale mi indica la località che cerco : Coltano, inizio una curva su un piccolo svincolo in salita che dirige verso il verde e mi addentro per una lunga strada che continua a perdita d'occhio, sembra perdersi all'orizzonte, devio a destra, ovunque prati immensi e pini marittimi. Qui d'estate deve fare un caldo torrido, non esiste un riparo, neppure un cespuglio dove trovare un filo d'ombra. Altra deviazione, la strada si stringe e diventa sterrata, passo accanto ad un gigantesco camino in un bosco che viene usato come inti.
Roberto Nicolick