Il Rabbino e il mistero della piccola luce in VR CHAT

Attività EAS come supporto per gli apprendimenti: "Conoscere la cultura ebraica attraverso la figura del rabbino e una fiaba"
28/10/2024
Obiettivo: In questa attività, conosceremo insieme qualcosa sulla cultura ebraica. Impareremo chi è il rabbino, faremo delle domande e infine leggeremo una fiaba. Lavoreremo insieme in coppia, per aiutarci a capire e riflettere su ciò che scopriamo.
FASE 1: Scopriamo la figura del rabbino
Scheda 1: Conosci il rabbino
Cosa faremo: Con il computer, cercheremo informazioni sul rabbino, una persona importante nella cultura ebraica. Il rabbino è un po' come una guida, un maestro per la sua comunità.
Come fare la ricerca: Usiamo un sito sicuro per bambini come Kiddle (kiddle.co) o Google Kids per cercare “chi è il rabbino” e leggere alcune informazioni.
Strumento da usare: Usiamo woowhiteboard (il maestro vi spiegherà come usarlo). Questi strumenti funzionano come una lavagna digitale: lì possiamo scrivere ciò che troviamo, inserire immagini e organizzare le informazioni in modo che siano chiare.
Scheda 2: Domande e riflessioni
Cosa faremo: Dopo aver cercato, ogni coppia scrive 2 o 3 riflessioni o domande sul rabbino. Possiamo chiederci:
Qual è il compito principale del rabbino?
Cosa rappresenta per la comunità ebraica?
Dove scrivere le domande: Inseriamo le nostre domande e riflessioni in woowhiteboard.... (o nell’app che useremo). In questo modo, tutti possiamo vedere le riflessioni degli altri e magari discutere insieme in classe.
FASE 2: Leggiamo una fiaba ebraica
Adesso è il momento di leggere una fiaba ebraica. La fiaba si chiama "Il rabbino e il mistero della piccola luce" e racconta la storia di David e del rabbino Eliyahu.
Il rabbino e il mistero della piccola luce
C'era una volta, in un villaggio tranquillo immerso tra le colline, un saggio rabbino di nome Eliyahu. Ogni giorno, le persone del villaggio si rivolgevano a lui per consigli, conforto o anche solo per ascoltare le sue storie. Eliyahu era un uomo gentile e paziente, e tutti lo rispettavano molto.
Una notte, mentre tutti dormivano, il rabbino si svegliò vedendo una piccola luce brillare lontano, in mezzo alla foresta. Incuriosito, si vestì rapidamente, afferrò la sua lanterna e uscì per scoprire cosa fosse. La luce era tenue, ma sembrava chiamarlo, e così Eliyahu camminò fino a raggiungere il luogo dove questa risplende.
Quando arrivò, trovò un piccolo bambino seduto su una roccia con in mano una candela accesa. Il bambino, di nome Yakov, era molto giovane, con grandi occhi scuri pieni di paura e speranza.
“Yakov, perché sei qui, solo nella foresta, a quest’ora della notte?” chiese il rabbino, preoccupato ma con tono dolce.
“Rabbino,” rispose Yakov con voce tremante, “mi sento inutile. Non riesco mai ad aiutare nessuno, e non so come fare per essere speciale. Così sono venuto qui per pregare, sperando che Dio mi mostri il mio dono. Ho acceso questa piccola candela perché non volevo rimanere al buio.”
Il rabbino Eliyahu, colpito dalle parole del bambino, si sedette accanto a lui e guardò la piccola luce che tremolava nel buio.
“Yakov,” iniziò il rabbino, “vedi questa candela? Anche se è piccola, riesce a illuminare la notte. Non importa quanto sia grande una luce; l’importante è che illumini qualcosa. Anche noi siamo come candele: ognuno di noi porta una luce, un dono speciale, che può illuminare il mondo, anche se non è grande.”
Yakov abbassò lo sguardo sulla candela, riflettendo. "Ma, rabbino, come posso sapere qual è la mia luce?"
Eliyahu sorrise e disse: “Ogni giorno puoi accendere la tua luce facendo piccole buone azioni. Aiutare gli altri senza aspettarti nulla in cambio è il modo migliore per scoprire chi sei e cosa puoi fare.”
Il bambino decise allora di seguire il consiglio del rabbino. Tornato a casa, cominciò a fare piccoli gesti per aiutare le persone del villaggio: portava l'acqua ai più anziani, aiutava la panettiera a consegnare il pane e raccontava storie ai bambini più piccoli per farli sorridere.
Col passare del tempo, Yakov scoprì che ogni volta che aiutava qualcuno, la sua “luce” diventava più luminosa. Sentiva una gioia speciale dentro di sé, e presto si accorse che non era più lo stesso bambino insicuro: si sentiva utile e felice.
Una sera, quando Yakov era diventato ormai un giovane ragazzo, andò a trovare il rabbino Eliyahu.
“Rabbino, ho scoperto qual è la mia luce! È aiutare gli altri, come mi avevi detto quella notte. Ogni piccola buona azione che faccio mi fa sentire più completo e felice.”
Eliyahu lo guardò con occhi pieni di orgoglio. “Vedi, Yakov, Dio ti ha già dato la tua luce. Non era nascosta lontano da te, ma dentro di te. Dovevi solo accenderla, e adesso è diventata forte come il sole.”
Da quel giorno, Yakov continuò a illuminare il villaggio con la sua bontà e il suo sorriso. Tutti gli volevano bene, e, come aveva promesso al rabbino, non smise mai di fare piccole buone azioni.