Il rifugista del Castiglioni : "nessuno se lo immaginava, ogni estate ci passo almeno 50 volte"

"Sono salito la prima volta a 9 anni, ora in una sola estate la faccio più di 50 volte, è un percorso che si fa abitualmente, nessuno immaginava che il pericolo potesse venire dall’alto. - spiega Aurelio Soraruf, gestore del Rifugio Castiglioni al Passo Fedaia e della Capanna Punta Penia - Quel pezzo di ghiaccio che è sceso, anche solo 20 anni fa era molto più incombente sulle rocce, quasi sospeso, non stava su nemmeno la neve d’inverno; adesso da una decina d’anni si era ritirato tantissimo e nessuno si aspettava che sarebbe crollato in quella maniera. E’ stato decisamente imprevedibile, sono anni che fa caldo, non è la prima estate, non so su che base si potesse dire che era prevedibile".
"E’ una cosa che inevitabilmente passa in secondo piano rispetto alle persone che sono venute a mancare, - aggiunge Soraruf pensando alle attività turistiche del territorio - però non si possono dimenticare nemmeno le situazioni contingenti della vita, il contraccolpo per il rifugio non è stato da poco. Abbiamo chiuso il rifugio in vetta, e anche qui alla base del Passo, nonostante non ci siano problemi, le persone hanno un po’ di timore".
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