Amazon ci RUBA il lavoro!

[@riccardogregori1535]

Dopo questo video mi sono deciso a provare a tenere in vita l'attività dei miei e a trasformarla lentamente in qualcosa di diverso. Non vedo l'ora di iniziare. Grazie per l'ispirazione e la voglia che ci trasmetti ad ogni video

[@Flosa]

e

[@larrybrady5180]

I know Im kind of off topic but do anyone know a good website to watch new tv shows online?

[@theodoreezequiel3720]

@Larry Brady I would suggest FlixZone. You can find it by googling =)

[@bennettangelo9869]

@Larry Brady try flixzone. You can find it by googling =)

[@yumikoko1075]

Ciao Franz, ti parlo da diretta interessata. Ho a Roma un negozio da circa 10 anni, l'ho aperto assieme alla mia migliore amica e vendiamo principalmente fumetti giapponesi. Per rimanere in piedi (ed anche perché è la nostra passione) abbiamo tirato fuori mille idee negli anni, perché la fumetteria classica ormai non va più tanto bene, e noi lo sappiamo perché siamo state dipendenti prima. Abbiamo incentrato tutto sulla cultura giapponese, facciamo lezioni di disegno, di giapponese, eventi, tornei di carte, etc. Ma non è solo questo, al giorno d'oggi devi anche stare molto sui social, quindi siamo ovunque, persino su youtube. Vendevamo anche su Amazon, ma non conviene, è molto meglio investire in un sito e-commerce fatto bene, perché come dici tu, se lo usi solo come tramite ci guadagni davvero poco e non vale la sbatta. Nonostante questo, per tenere aperto, siamo costrette a fare un secondo lavoro. Il problema non è tanto il centro commerciale o internet, perché se trovi un posto che ti piace, che ha quello che cerchi e dove fanno tante cose, ci vai anche volentieri. Quello che sta uccidendo i negozi "piccoli" (almeno nel nostro paese), è la burocrazia immensa, i costi di tutto, i soldi che devi allo stato se vuoi stare in regola, loro ti mettono i bastoni tra le ruote nel vero senso della parola. Ti dico solo che una volta abbiamo voluto organizzare un evento di beneficenza, ed è stato così che siamo venute a conoscenza del fatto che per farlo, devi pagare delle tasse! (sì, lo abbiamo fatto ugualmente). Ovviamente nel mio campo (come immagino chi vende libri, musica etc), il problema è anche al pirateria, ma questo è un discorso diverso. Amazon, oltre a tutti i vantaggi che ti da, secondo me, ti offre anche la scelta più vasta che ci possa essere, io lo uso molto per determinate cose, per esempio la roba tecnologica, perché mi consente di trovare ad esempio un prodotto in una colorazione che non sia bianco/nero, cosa che succede anche se ti rechi al Mediawolrd più grande del mondo. Trovo sia i negozi, sia il commercio online, validi, utili e comodi, entrambi con i loro vantaggi e svantaggi. Il problema del "ci ruba il lavoro" non è affatto questo, ma le persone non se ne rendono conto perché è sempre stato più semplice pensarla come nel Medioevo, che se una cosa è nuova allora è il male. Storia vecchia in Italia.

[@olgacappelli7858]

Yumiko ALfa nel campo dei libri ti illumino io. Ho un negozio di cartolibreria, noi abbiamo il problema dei centri commerciali, tipo Esselunga o Coop fanno i libri talmente tanto scontati (25% più buoni spesa ecc) che neanche ci guadagna, ma riprendono quei soldi dalla gente che va a fare la spesa. Per non parlare di gomme matite. Chi oggi entra in un negozio è perché si è dimenticato di comprarlo prima al supermercato e gli serve immediatamente. Per la burocrazia è assolutamente vero, non c’è più l’interesse a proteggere i piccoli commercianti. Però vorrei aggiungere anche che è la mentalità delle persone, nessuno si vuole più sbattere di cercare le cose, “vabbè perché devo uscire di casa se tanto Amazon la stessa cosa me la fa arrivare a casa con qualche euro in più “ tra i miei amici si ragiona così purtroppo...

[@artattai]

Come si chiama il tuo negozio? Dove si trova esattamente? Mi hai affascinata con questo tuo commento, vorrei passare a trovarti appena mi trovo a Roma ^^ sono una new entry nella cultura giappo ma a cassino, dove abito io, manga e cose simili non se ne trovano.. Compro principalmente a napoli o su amazon, scan non mi azzardo neanche a cercarle, non voglio. A presto!

[@yumikoko1075]

Questo è vero, però ci sono anche un sacco di persone che non hanno idea di come si compra su Amazon eh. Se fai il discorso dei supermercati capisco già di più. I miei hanno avuto una cartolibreria per anni, era bellissimo quando iniziava la scuola, potevo avere tutto quello che volevo! Non so, io non riesco a capire questa mentalità, a me piace andare a vedere le cose che vorrei comprare, anche se a volte devo per forza ricorrere ad Amazon. Come dicevo nel mio commento, vincono in fatto di scelta, su questo non ci sono dubbi. @Olga Cappelli

[@yumikoko1075]

Il negozio si chiama Neko Roma, ti aspetto :D Amo il commento sulle scan, sono la cosa che ucciderà la pubblicazione di manga in Italia -.- @taisiasr

[@Alex94.c]

Ho espresso lo stesso nel commento sopra poi leggo il tuo è esattamente questo il problema, è lo stato che non agevola le imprese private

[@Fabio_Porta]

Il problema dei negozi fisici (non di tutti ma di una buona parte) è che non sanno fare marketing. Sono rimasti agli anni 80 dove poteva bastare alzare la serranda e aspettare i clienti. Il mondo di oggi è molto più complesso e se vuoi sopravvivere devi riuscire a comunicare ai tuoi potenziali clienti perché dovrebbero comprare da te, anziché andare dalla concorrenza, piuttosto che stare fermi e non comprare nulla. Quando vado in un negozio e vedo il commesso che è fuori a fumare o che aspetta dentro guardando il cellulare anziché fare marketing, oppure le aziende a cui scrivi una mail per informazioni e ti rispondono dopo giorni... e poi si lamentano della crisi e del fatto che Amazon o chi per lui ruba il lavoro. No cari miei, il punto è che se volete avere successo non dovete stare ad aspettare che i clienti vi cadano in braccio da soli con il portafogli aperto, pronti a comprare!

[@stebolis_tlc]

Il problema è sempre il solito: è più facile lamentarsi che accettare il fallimento di qualcosa e la necessità di cambiare

[@AlicelikeAudrey]

Date una medaglia a quest’uomo

[@saranissoli]

luogoni comuni eh?

[@stebolis_tlc]

Sara Nissoli potrà anche essere, ma “non lamentarsi e fare” fa tutta la differenza del mondo

[@mauroborghi5703]

fai il commerciante e poi dici...fenomeno.....ultima di oggi ...sai quanto ha pagato di tasse amazon l'ultimo anno negli usa...0...capito...zero

[@CorsairMaverick]

• Mio padre fa lo stesso tuo discorso sul supportare negozi locali, se deve fare il cambio gomme alla macchina invece di comprarle online, preferisce spendere quei 20€ in più e comprarle dal gommista locale, e ammiro il suo pensiero. • Allo stesso tempo io però sono come te, un utente avanzato, ovvero il 95% delle volte che entro in un negozio, mi sono informato così tanto su ciò a cui sono interessato che non trovo MAI un venditore in grado di fornirmi un valore aggiunto tale che poi mi faccia rinunciare allo sconto online o alla sua comodità. • Mooolto interessante anche l'accenno che hai fatto all'elasticità della mente e di come con poco molti negozianti potrebbero migliorare la loro impresa e aumentare le loro vendite, perché per quanto difficilissimo e praticamente impossibile da insegnare a posteriori, è proprio come dici tu. Io studio e faccio il comunicatore e non hai idea di quante volte mi ritrovo in situazioni in cui vorrei dire a qualche attività "Oh! ma hai visto che hai tra le mani?? Fai questi due aggiustamenti e vedi come va poi! Puoi mandarmi l'assegno qui..." ... ed è triste vedere queste realtà indebolirsi o scomparire, alimentando poi l'odio e l'ignoranza verso grandi multinazionali, invece di accogliere queste inevitabili nuove ascese, per comprenderle e includerle all'interno della quotidianità artigianale e classica dell'economia italiana.

[@giorgiogriffani9755]

Il problema sono pure i commercianti, spesso gli stessi commercianti comprano su internet e allora perché io dovrei spendere quei venti euro di più per tutelarti e te piccolo commercianti invece cerchi di risparmiarli comprando altro su internet?! Ho chiesto a un fotografo poco tempo fa di farmi un album in negozio e lui mi ha detto di andare su un sito internet e farmelo li!!!

[@LucaBazzanella]

è successo pure a me, e ho contattato non uno ma ben 3 fotografi per stampe, al massimo mi dicevano che raccoglievano loro l'ordine da mandare al sito...

[@giorgiogriffani9755]

Luca Bazzanella esattamente! a questo punto perché dovei tutelarti (spendendo pure di più) se a te di base non te ne sbatte un ca.. :D

[@ohmarygoth7889]

Esatto! Anche io ho notato e mi sono trovata in situazioni simili in cui non aveva senso pagare al negozio piuttosto che online. Ad esempio, scarpe della stessa marca che su internet costano 100€ e vado in negozio le pago 300€, mi dispiace davvero ma io non ci sto... O negozi di tinte per capelli che non hanno mai nulla e le prendono da internet, allora cosa mi cambia se vado a spendere di più e devo aspettare del tempo e scomodarmi per andare dal negozio? Purtroppo la realtà è questa, in molti non sanno competere nel mercato perché non capiscono nemmeno le dinamiche del mercato.

[@salvatoredalessandro3688]

Il problema è che spesso e volentieri la differenza non è di 20... Altrimenti nessuno comprerebbe on line...

[@Twodda]

Franz mi piacerebbe molto vederti in un '4 chiacchere' di Marco Montemagno; sarebbe bello approfondire questa tematica con lui!

[@IlsignorFranz]

Ci sta. Chiedeteglielo! Io non lo conosco

[@silviamontano4568]

Io gli ho risposto ad una domanda su instagram dove chiedeva chi intervistare. Ovviamente ho risposto Franz!

[@paulrodriguez2177]

Lo segnalo anche io, spero si possa fare. Ho già il quadernetto in mano.

[@salerno121]

Credimi, io ho tentato in tutti i modi di convincere dei commercianti di ceramiche, un prodotto tipico della costiera Amalfitana a fare uno store ufficiale dove poter esportare magari all’estero. Mi guardavano straniti come per dire: “ma che stai a di? Noi abbiamo fatto sempre così e così faremo”...e niente, me lo sono fatto per fatti miei e fatturo a manetta. Viva l’uso consapevole dei mezzi.

[@lucamanfri5176]

Rimanere al passo con i tempi con un occhio al passato ed uno sempre al futuro. Hai trovato uno degli argomento più attuali sul quale disquisire in tutte le salse. Bravo Franz

[@hosonn0]

Sempre un piacere ascoltare i tuoi ragionamenti, sei uno dei pochi che potrei sentire parlare per un'ora senza scocciarmi!

[@noxillunis]

ferramenta in centro a Bologna, una chiave inglese 7.99, possibilità di scelta limitatissima. Leroy Merlin, 20 tipi diversi, quella che volevo io a 6.50. Amazon prime, 50 tipi diversi, quella che volevo io a 4.99 consegnata al locker. Mi piacciono i negozietti vintage con la vecchina dentro, però il mercato non si può fermare.

[@ilprezzoesatto4889]

Questo video me lo sarei aspettato da Massimo Rendimento

[@ZeroTV1]

Morto.

[@lordef94]

come profondità, è fatto da Massimo Rendimento

[@AlicelikeAudrey]

Sei BBBBBRAVO

[@IlsignorFranz]

Cheddorcechessei

Io ho un negozio di prodotti tipici in un paesino della Calabria, più o meno frequentato da turisti, ed è proprio come dici tu Franz, bisogna puntare su prodotti unici che non si trovano on line, artigianato e cibo locale. Anche se con tutte le norme e le restrizioni CE è diventato un casino per i piccoli produttori.

[@onorio105]

Sono un artigiano del mobile e Aimé la qualità non paga più, la gente ormai si sofferma soltanto sul prezzo e non pensa più alla qualità. Di fatto il nostro settore soffre una fortissima crisi e la grande distribuzione ci sta cannibalizzando. Penso che non sia una colpa diretta delle grandi aziende, ma più di mentalità di chi acquista.

[@Robyphone83]

Discorsi mai banali, attuali e detti come vanno detti! Bravo Franz, tu che hai ormai la possibilità di avere molte orecchie che ascoltano, lancia messaggi intelligenti per i giovani e sveglia quelli rimasti al medioevo! Grande! 😉

[@giuliomariaveggiato7921]

Grazie Franz per questi video. KZbin Italia ha bisogno di ciò, di dibattiti costruttivi su temi molto attuali 👌🏻♥️

[@massimilianorigon9859]

Spero di vedere altri video simili a questo. Mi piace il tuo modo di pensare ed esporre gli argomenti!

[@andreanardi7093]

l'unico che tratta argomenti seri e con professionalità. chapeau 🎩

[@SimoneGiovannone]

Ho 19 anni. Vivo in una famiglia con padre e madre laureati. Uno impiegato statale, l’altra impiegata aziendale. Il loro modello di vita è: scuola->università->posto di lavoro. Come fare ad opporsi in una casa dove vige questi dogma di vita? Proprio perché la crisi spaventa, tanti genitori hanno sempre più paura di far ‘rischiare’ i figli, hanno paura che fallito in un ambito, avrai fallito a vita. Come posso io, uscire da una situazione del genere? La soluzione è veramente finire un’università (che neanche mi piace) finquando non avrò una laurea in mano e lì incominciare il mio percorso di vita? In un mondo che corre sempre più veloce, quando arriverò io, non sarà troppo tardi?

[@vittoriabetti2784]

Simone Giovannone Io ho 25 anni, e il dogma a casa mia è simile al tuo, come penso lo sia nel 99% delle famiglie italiane. La frase che almeno io mi sono sentita dire fin da piccola è che nessuno fa il lavoro che gli piace davvero e che in sostanza ci si deve accontentare. Ecco, sono ad un esame dalla laurea, in una facoltà che dire “non mi piace” è un eufemismo. E mi ci sono ritrovata bloccata, non tanto perché mi hanno imposto di finirla, ma perché nella mia testa, il fatto di non avere un’alternativa di cui fossi convinta al 100%, significava rischiare di rimanere indietro. Quindi ho stretto i denti e ora ho quasi finito, e ho la certezza che il lavoro che normalmente si fa uscendo dalla mia facoltà, non lo intraprenderò mai. Ti ho riassunto in breve la mia situazione per poter rispondere alla tua domanda sul “si può uscire dal loop?”. Ti dico che secondo me si può uscire, anche se devi entrare nell’ottica, e te lo dice una che l’ha capito da qualche mese a questa parte, dopo 5 anni di università. Solo ora ho capito che non devo necessariamente fare quello a cui mi porta la laurea, o il percorso standard di vita, e l’ho capito iniziando ad ideare altri progetti lavorativi, a diversificare come dice Franz. Ora infatti sono più serena, e non sono bloccata nel loop mentale del “farò un lavoro che non mi piace a vita”. Per quanto riguarda l’università, se finirla o meno, ti dico il mio parere: se non hai un’altra idea in cui credi, un’alternativa di facoltà o di lavoro da fare; potresti stringere i denti e finirla, dato che per quanto ho visto spesso è un punto in più per trovare lavoro. Se però ti trovi così male che pensi di lasciarla un giorno sì e l’altra pure, inizia a pensare a cosa vuoi fare davvero, e cambia strada. Sta tranquillo che non sei in ritardo! Se a 19 anni sei in ritardo siamo tutti finiti 😂

[@catocensore]

Ma prenditi quella laurea e vai in un posto statale con il culo parato a vita, come hanno fatto saggiamente i tuoi genitori. Tutti imprenditori di sé stessi ora hahahaha ma per favore che questo è il paese dei vecchi, non c'è posto per noi sveglia

[@margherita3939]

Vittoria Betti giurisprudenza anche tu eh ? 😅

[@fabiana9608]

Non sono i tuoi genitori a determinare come andrà la tua vita lavorativa. Questo l'ho capito quando ho terminato la triennale e ho iniziato ad esplorare il mondo del lavoro. La mia è una famiglia "semplice" in cui io sono stata la prima a frequentare un'università e a laurearmi e ovviamente il pensiero della mia famiglia era che io studiassi al fine di avere un lavoro fisso e basta. Io non ero neanche sicura di che specializzazione fare, avrei potuto sceglierne una a caso, invece ho deciso di buttarmi all'estero e vedere un po' che succedeva. Beh, in 2 anni ho già cambiato 3 lavori diversi tra loro e tra poco inizierò il quarto, mi sto facendo un'idea di quello che mi piace e non mi piace fare e soprattutto ho faticosamente capito che sono indipendente dal modo di pensare della mia famiglia e che i tempi sono cambiati. Quindi spero che tu riesca a spezzare il tuo "dogma di vita"!

[@catocensore]

@@margherita3939 pure io, ha valore solo per il prestigio sociale che continua ad avere ma di fatto non prepara concretamente in nulla. Totalmente inutile se non per trovare un qualche posto statale (come appunto cercherò di fare io che ormai sono al quinto anno)

[@ilcolosso]

Non commento mai i video, ma questo merita davvero!! Complimenti Franz!!

[@methos883]

Mia madre ha un negozio di alimentari e frutta e verdura. Uno di quei negozi di vicinato di una volta, dove puoi trovare anche detersivi, un po’ di merceria. Lo aprì (e lo fece costruire) suo nonno. Poi passò a suo padre e infine a lei, che ci ha lavorato tutta la vita (dai 14 anni ad ora). A novembre andrà in pensione. Ma continuerà a lavorarci perché comunque, anche se meno di molti anni fa, il negozio rende ancora. Esiste da quasi 90 anni. Non è molto grande, sarà una sessantina di metri quadri. Fortunatamente è in una strada di grande passaggio ed è in una zona densamente abitata. Vende prodotti di qualità e prevalentemente della zona, affiancati anche a prodotti un po’ più economici per cercare di venire incontro alle esigenze di tutti. Un tempo, quando non esistevano i supermercati i suoi clienti compravano tutto da lei. Inoltre ogni cliente aveva il suo “libretto” e segnava la spesa che pagava una volta a settimana o una volta ogni 15 giorni o qualcuno anche una volta al mese. Ai tempi rendeva molto. Adesso tutti i clienti sono anche clienti di supermercati. Ciononostante vengono quotidianamente ad acquistare i prodotti freschi da banco (come pane formaggi e affettati) o la frutta e la verdura freschi che mio padre va a selezionare quotidianamente al mercato ortofrutticolo locale e ogni tanto acquista direttamente anche dai contadini della zona (che spesso sono anche clienti). I clienti vengono per acquistare prevalentemente quei prodotti, poi da già che sono lì spesso acquistano anche gli altri prodotti che potrebbero trovare anche al supermercato. Certo, il mio bisnonno (che accanto ha aperto anche un bar, gestito oggi da un altro ramo della famiglia) negli anni 30’ era benestante. Anche mio nonno non se la è passata male. Quando il negozio lo ha rilevato mia madre nel 1986 erano già in arrivo i supermercati e i guadagni sono diminuiti, ma comunque se sai lavorare qualche soddisfazione te la puoi togliere. Io ho scelto di fare un’altra professione quindi quando mia madre deciderà di smettere, se nessuno vorrà proseguire l’attività, il negozio chiuderà. In quasi 90 anni il negozio non è mai stato chiuso per ferie. Per garantire un servizio ai clienti al massimo è stato chiuso per mezza giornata (il pomeriggio) ma mai chiuso completamente se non per le feste comandate.

[@NTL_0]

Sono d'accordo su molto di quello che hai detto, ma farei alcune precisazioni: per prima cosa non si può colpevolizzare chi investe tutto in un solo progetto, perché le vere eccellenze sono nate proprio così e perché non è per nulla scontato che si abbiano abbastanza risorse per diversificare l'attività; secondo, rispetto ai piccoli commercianti, le multinazionali fanno effettivamente concorrenza sleale, potendo spostare la sede fiscale dove più conviene, gli stabilimenti dove la manodopera costa meno, esercitare pressioni sui governi e via discorrendo.

[@PirlasV]

Meno male che erano gli immigrati a rubarci il lavoro😂😜

[@TheDarden85]

Quest'estate volevo dare una possibilità alla libreria molto vicino a casa mia e che raggiungo in 1 minuto a piedi, invece di continuare ad ordinare libri su Amazon. Questo è il risultato: - Libro arrivato dopo un mese e mezzo (UN MESE E MEZZOOOO) - Pagato il doppio rispetto ad Amazon (IL DOPPIOOOO) - Quando sono andato a ritirarlo la tipa ha impiegato 10 minuti a cercarlo xké non ricordava dove l'aveva messo - Un mese mi telefona la libreria dicendomi che è arrivato il mio libro, lo stesso che avevo già comprato un mese prima. L'avevano riordinato per errore.

[@giordanobertocci9444]

Gran video complimentoni, vediamo se dopo questo video un pò di gente riesce a capire che in questo modo non andiamo proprio da nessuna parte!

[@virginiasofia]

Il gap tra la nostra generazione è quella dei nostri genitori è impressionante. Da un lato c’è intraprendenza e voglia di fare sfruttando le nuove risorse (vedi tutti i bar/negozi nuovi con grande specializzazione e presenza sui social) dall’altra ci sono persone che oltre a remare contro il voler progredire (mio padre in primis è un grande sostenitore del “smettila di cazzeggiare e trovati il posto fisso”) non fanno niente per cambiare e adattarsi ai tempi e in più infamano le novità. Internet e i social sono risorse potentissime se sfruttate in modo intelligente però vallo a spiegare a chi ha 60 anni e lavora nello stesso posto da quando era ragazzino

[@LostinFamily]

È vero non è facile stravolgere una stabilità economica per puntare su qualcosa di diverso da quello che si è fatto per anni, ma a volte basta un po di coraggio e un briciolo di pazzia per ottenere una vita lavorativa migliore. Bravo frà, sempre video che fanno riflettere 👍🏻

[@lauralippi2107]

Ciao hai proprio ragione!!!!!! Non c'è competenza nei negozi..purtroppo...varie volte mi è successo anche a me....

[@Danieleallegra]

Davvero un bel video che offre ottimi spunti di riflessione. Bravo Franz!

[@GesualdoLoMonaco]

SEI UNA MACCHINA! Detto ciò, lavorando in un negozio di Telefonia (piccolo negozio - sono un commesso), vedo che la preparazione, il consiglio, l`esperienza paga, magari non sempre ma paga. Negli ultimi anni trovi ragazzini che pur di fare qualcosa stanno in negozio, ma non si impegnano, non sono curiosi, e se caschi davanti ad uno così è ovvio che poi compri Online...Amazon è una forza, ma esiste ancora una grandissima fetta di clientela che spende nel negozio fisico, ma come hai ben detto bisogna investire, cambiare, ed inventarsi ogni giorno. Ciao

[@nicolacorda7364]

Ti dico solo che appena finito il video mi ha citofonato il corriere Amazon per consegnarmi un libro che ho provato a cercare in negozi fisici tipo Feltrinelli e Mondadori ma, essendo un libro particolare e vecchio, non avevano subito disponibile e la consegna più breve sarebbe stata a 10 giorni dall'ordine, sono rientrato a casa e l'ho ordinato... ieri!!

[@chiararossini6509]

Mr. Rope tempo fa ho chiesto a mia madre di comprarmi un libro e lei ha insistito per comprarlo alla Feltrinelli. Lì non c’era e lo abbiamo dovuto ordinare. Ci ha messo un mesetto ad arrivare, mentre un altro libro preso da amazon è arrivato il giorno dopo

[@matteogazzara9852]

Hai perfettamente ragione soprattutto sui negozi in cui ci sono soggetti incompetenti e non sanno manco di cosa stai parlando

[@erickdigregoli6876]

Il problema di alcuni negozi fisici sono i commessi incompetenti e ignoranti. Praticamente non sanno niente, gli chiedi qualcosa e loro sono tra le nuvole, oppure gli devi spiegare le cose perché loro ne ignorano addirittura l'esistenza. Una volta, tra l'altro, ho perso due mesi al gamestop facendo avanti e indietro per via della batteria del mio new 3ds e alla fine non ho concluso niente, assurdo! Mi chiedo perché assumano certa gente. Per questo i negozi fisici non vanno, perché quelli online sono più efficiente.

[@chiaraannunziata3583]

Si è sempre detto che i centri commerciali avrebbero "rubato il lavoro" ai piccoli commercianti, ma in realtà dopo anni sono ancora lì perché, come hai già detto nel video, è il rapporto umano il punto di forza dei negozi fisici. Secondo me è impossibile che Amazon faccia smettere di esistere definitivamente i negozi perché ci sarà sempre chi preferirà uscire di casa, provare e comprare il nuovo paio di scarpe (ad esempio) e quindi provare "un'esperienza" che acquistando su internet è impossibile da fare

[@88dade]

Ho apprezzato tantissimo questo video Franz, io ho 30 anni che per 9 anni ho lavorato come commesso nella catena di punti vendita di elettronica con l'insegna rossa M., impegnadomi sempre a prepararmi da solo perchè l'azienda non ti forma, lo ho fatto per non trovarmi in difficoltà davanti ai clienti anche se purtroppo mi sono capitate situazioni imparazzanti perchè per tappare buchi ti spostano da un giorno all'altro in reparti nuovi a vendere prodotti che non si conosco come dovrebbe un buon venditore. Adesso mi trovo un una situazione spiacevole perchè, per esigenze aziendali dovute a esubero di personale hanno imposto a me ed altri colleghi trasferimenti in punti vendita a più di 500 km di distanza... Naturalmente la selezione dei dipendenti da trasferire è stata seguendo i criteri di licenziamento: ultime assunzioni, senza carichi familiari e le classiche 104 che escono come funghi in Italia in queste situazioni... Purtroppo hai ragione che non sono stati in grado di rinnovarsi e stare dietro ai tempi che cambiano, perchè le persone che occupano le posizioni di comando sono molto impreparati nel proprio settore

[@verobellabella]

Il problema è che nei negozi fisici assumono sempre di più persone che guardano lo stipendio e non persone che vorrebbero fare quel lavoro per passione. Mi è capitato recentemente di accompagnare delle amiche in un'agenzia di viaggio, volevano pareri su Formentera, la ragazza non ha saputo dire niente se non "poi vedrete là", non va bene, se io pago un servizio (e caro anche, perchè le agenzie di viaggio ci marciano davvero tanto), è normale che poi uno preferisce fare da sè. Riguardo al rubare al lavoro, nessuno ruba niente, si tratta di furbizia, bisogna stare al passo coi tempi, il negozietto sotto casa chiude perchè al posto di avere 10 tipi di prosciutto crudo, ne ha 2 tenuti magari in modo obsoleto, non si adeguano a prendere un pos quando, se vogliamo vedere, all'estero sono quasi volute di più le carte che i contanti. Sono tante le cose che andrebbero riviste. La mentalità non va avanti, purtroppo. Grande Franz, continua così, mi piaci un sacco.

[@folkdrakito6232]

Io ho lavorato in un negozio di elettronica dal 2006 al 2012. A quei tempi il personale era specializzato e preparato e sapeva consigliare il cliente oltre al fatto che chi faceva quel lavoro era un appassionato di elettronica. Poi a lungo andare l'azienda ha preferito guardare i numeri e ha ridotto il personale e tolto corsi di specializzazione, risultato : i pochi dipendenti rimasti lavorano solo per arrivare alla fine del mese e il cliente non ha più quel servizio specializzato che otteneva quando anni fa entrava in quei negozi.

[@candyphoebe]

Questi ultimi video sono speciali! E bravo Franz 🤔!

[@Giapponeaquattromani]

Tutto quello che dici è verissimo, purtroppo quello che rovina tutto è la gente "furba", non Amazon. Mi spiego meglio: avevo una libreria specializzata sul Giappone/scuola di lingua/ japan shop, quindi come dici tu mi ero specializzata ma nel frattempo ho investito in più settori. Apre Amazon Italia e io non vendo più un libro ( ed ero reduce dalla batosta dell'apertura di un Decathlon nelle vicinanze, fine del reparto arti marziali, ma questa è un'altra storia), su Amazon sconti al 50% mentre il mio fornitore mi faceva lo sconto del 30% e in più mi pagavo le spese di spedizione. Confesso che a volte pure io compravo da Amazon invece che dal mio fornitore. Ma arrivo al punto dei " furbi": io ero competente e potevo consigliare e fare spiegoni infiniti ai clienti. Bene, questi venivano da me, mi facevano perdere ore e ore a consigliarli e poi...compravano su Amazon. Va beh, è finita che ho chiuso, la crisi anche su altri settori e bla bla...ora, per la serie "se non li batti unisci a loro" ho iniziato a recensire libri sul Giappone e ho fatto l'affiliazione con Amazon. Come dici tu bisogna aggiornarsi...

[@karem7935]

che mondo triste

[@Giapponeaquattromani]

@@karem7935 molto 😢

[@leopardoit]

Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno, anzi cerca di aprirci gli occhi! Bravissimo Franz!

[@bambiiiiii]

sono queste le persone che continueranno ad andare avanti su youtube, questi sono i contenuti di cui i giovani hanno bisogno

[@firmatodiaz7937]

La cosa sbagliata è il consumismo, è quella la cosa che mi fa tiltare malissimo. Perché se una cosa non funziona più non si cerca di aggiustarla? Perché cambiare smartphone ogni anno? Che senso ha?

[@IlsignorFranz]

Obsolescenza

[@TheSledghammer]

finiti i 2 anni di garanzia, spesso costa più che aggiustarla, premettendo di avere la manualità e le conoscenze per farlo comprando solo i pezzi

[@firmatodiaz7937]

Mah non credo che un iPhone X diventi obsoleto dopo 1 anno. Inoltre c'è proprio la cultura del consumismo portata dal benessere economico. Ho sentito lamentarsi moltissime persone (dai 40 in su ovviamente) circa la scarsa durabilità dei prodotti dell'ultimo decennio (soprattutto elettrodomestici ). Questo mi lascia perplesso visto che l'evoluzione tecnologica dovrebbe portare anche un aumento della durabilità, cosa che invece non è. Devo pensare che producano di proposito ad esempio lavatrici che dopo un certo numero di anni(relativamente basso) diventino malfunzionanti in modo da obbligare il cliente a dover consumare. P. S. Non mi si venga a dire che gli elettrodomestici diventano obsoleti visto che la loro funzione è da decenni sempre la stessa

[@tuen9222]

@@TheSledghammer io ad esempio ho riparato diciamo un mio vecchio notebook(dopo 5 anni di utilizzo), parlo sia di lato hardware e sia software. Semplicemente l'ho smontato pezzo per pezzo, l'ho pulito togliendo la polvere, ho cambiato la pasta termica ed è diventato nuovo e performante mettendoci anche un SSD. Operazione che se non avessi fatto in tempo, adesso il PC sarebbe morto di sicuro date le elevate temperature che aveva ormai raggiunto. Riparai anche una lavastoviglie cambiandone la scheda elettronica e un frigorifero cambiando una resistenza. Io dico che per alcuni dispositivi ancora oggi ha senso ripararli e riutilizzarli non comprando e di nuovi e altri invece dove è quasi impossibile o difficile farlo, come gli oggetti piccoli o smartphone o programmati per morire dopo tot anni (obsolescenza programmata).

[@lisbethsalander4021]

@@firmatodiaz7937 Obsolescenza programmata.

[@folkdrakito6232]

Io ho lavorato in un negozio di elettronica dal 2006 al 2012. A quei tempi il personale era specializzato e preparato e sapeva consigliare il cliente oltre al fatto che chi faceva quel lavoro era un appassionato di elettronica. Poi a lungo andare l'azienda ha preferito guardare i numeri e ha ridotto il personale e tolto corsi di specializzazione, risultato : i pochi dipendenti rimasti lavorano solo per arrivare alla fine del mese e il cliente non ha più quel servizio specializzato che otteneva quando anni fa entrava in quei negozi. Chi ha un azienda che vende servizi oppure oggetti al cliente diretto deve puntare sull'empatia e sul legame emotivo e relazionale che s può creare tra venditore e cliente : cosa che Amazon o similari, nonostante tutto fatica a creare ma è questione di tempo e se si continua a snobbare l'aspetto relazionale questo sarà superato e il cliente preferirà comprare sempre più cliccando sul sito web

[@devililre]

ottimo video argomentativo la frase finale fa riflettere ed è vero ! il cambiamento spaventa chi è fermo al 1950 come mentalità, L’italia è un paese immobile!

[@lorenzovigna3470]

Il discorso del non investire tutto in un singolo business si chiama differenziazione in gergo economico, ed è un principio di moltissime aziende, se una va male ne hai altre 20 in attività, così facendo non "fallirai" praticamente mai

[@Toxycat_]

Non potevo che essere più d'accordo di così: nella vita bisogna essere innovativi, non al passo con i tempi, addirittura anticiparli. Non ci si può lamentare che il proprio progetto, la propria attività non va quando non si fa nulla per poter essere più accattivanti e competitivi. Prendo spunto anche per ringraziarti di questi video perché ben due anni fa, quando ero indecisa su cosa fare nel futuro, mi hai dato quella spinta di coraggio e creatività per osare e per raggiungere i miei obiettivi cercando sempre di migliorarmi

[@BRECCIAdesign]

Governo Franz, con tanto di valvassori

[@IlsignorFranz]

Altro che Tesla, voglio i cavalli

[@BRECCIAdesign]

Il signor Franz e ai diritti dei cavalli? Chi ci pensa, non ti voto.

[@SimoRiccio]

Verissimo! Una delle mie attività è uno Studio di Personal Trainer. Finché Amazon non inventa la pillola che ti fa diventare modello CK dovrei essere a posto!

[@StefanoilFalegname]

Ciao Franz! Condivido. Bisogna adeguarsi e reinventarsi. Daje!

[@micheletartuferi2173]

Gran video, fanne di più perché fanno riflettere (speriamo) tutti!

[@albertopompei8175]

Guarda, da oggi ti osserverò con altri occhi! Questo è un contenuto esaustivo, motivante e soprattutto finalmente riqualificante. Molto bene Sig. Franz, questo è un buon lavoro. Cordialità.

[@VitoMistretta]

Sicuramente uno dei grandi vantaggi del comprare in un negozio fisico è il testare l'oggetto in questione, osservarlo e provarlo. Per quanto riguarda Amazon, è vero che tantissimi oggetti si possono trovare a prezzo ridotto o addirittura oggetti che non si possono trovare in alcuni negozi ma c'è da dire che Amazon ci ha reso la vita facile ma allo stesso tempo ci ha fatto diventare dei pigroni; se una volta quando ti si rompeva il caricabatterie del cellulare andavi con le tue gambine a comprarlo in negozio, adesso, come hai detto tu nel video, basta un click e il prodotto ti arriva a casa mentre stai sul divano a guardarti la compilation degli squisci tagliati a metà (o squishy o come cavolo si scriva). Comunque, bel video Franz

[@monicabrunner7751]

Questo video é consigliato a dei miei parenti,magari imparano qualcosa,grazie Franz di averlo pubblicato.

[@80cmarco]

Io vivo in un paesino vicino Lecce in Puglia. Nel mio paese tutte le attività ne hanno risentito di questo cambio di rotta. Ma ci sono paesi vicino al mio dove la mentalità è veramente diversa, del tipo che non si fidano di comprare online, non comprano neanche fuori Paese quasi, ed escono esclusivamente nel loro Paese. Per cui ovviamente i soldi girano e si sta meglio.

[@lucascognamiglio3015]

Perché dovrei scegliere un negozio se: 1)Amazon mi consegna tutto quello che voglio in un giorno 2)Amazon mi vende le cose a prezzi inferiori 3)Amazon mi permette resi e rimborsi entro 30 giorni Inoltre amazon ha introdotto un consulente per acquisti

[@TheZipippino]

Dove si può trovare questo consulente?

[@albertopuddu460]

Amazon non paga le tasse....con il silenzio dello stato complice di questo reato...parola di commerciante che spesso riesce a vendere a meno di Amazon ......ma paga le tasse regolarmente senza evadere un centesimo...

[@lucascognamiglio3015]

@@albertopuddu460 silenzio dello stato complice AHAHAHAH e i poteri forti che fanno? E il piddy? Renzy? Fammi capire, Amazon evade le tasse, lo stato lo sa, ma non fa niente perché è complice. Un po' come sai che ti stanno rubando i soldi dal portafoglio, ma non fai niente, perché sei suo amico

[@mariorossi5853]

@@albertopuddu460 Amazon paga tutte le tasse che gli viene chiesto di pagare, ovviamente avvalendosi di tutte le agevolazioni possibili. Ma sicuramente è molto più controllato lui del piccolo negoziante.

[@albertopuddu460]

Tu ridi ma è proprio cosi' . Ma non è mica solo Amazon....Google ecc. tutte queste multinazionali evadono una barca di soldi. Fatti una ricerca e trovi tutto. Ogni tanto i governi di turno emettono un condono , che per il cittadino onesto sa di presa per il culo !!! Comunque la prima persona che mi ha fatto sapere queste informazioni è stato un funzionario di alto livello dell'agenzia delle Entrate, anni fa che mi disse che era aperto un contenzioso....si si di legno !!

[@simonescaravati7218]

caaaaaazzzo sei hai ragione sul fatto che gli addetti devono saperne di piú dei clienti, é una veritá sacrosanta!!!! come tutto il resto che hai detto! la tradizione italiana del lavoro é estramente vecchia e troppo stantía

[@marcocolombo4933]

Concordo con te, al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare! Un esempio lampante sei tu fino a qualche anno fa non esisteva in Italia il tuo mestiere ma parlando personalmente anche io negli anni mi sono evoluto e ho modellato in base alla richiesta del mercato, pur rimanendo amore bello stesso settore, il mio lavoro! Ragazzi qui c’è poco da dire è più da fare! Buona serata 👍🏻

[@thecernius]

esatto bravissimo, e anche il piccolo negoziante che ti dice.... eh no con il bancomat solo importi superiori a 20 euro.... sai allora che c'è.-... che pijo e vado al mega supermarket che anke un pacchetto di gomme lo pago col bancomat...

[@davi_brt]

Essendo appassionato di fotografia guardo spesso i siti di alcuni negozi che rispetto ad amazon hanno dimensioni insignificanti, ma hanno prezzi praticamente sempre migliori rispetto ad amazon (ovviamente tutto in regola) grazie al fatto che sono stati bravissimina crearsi il loro giro di clienti online

[@berrys7676]

Il rapporto diretto che si instaura con il cliente è decisamente particolare.....l'importante è che ci sia competenza adeguata. Comunque è proprio come dice te!!! Competenza = lavoro

[@alnaida]

Il problema in Italia è la specializzazione di base. Le scuole superiori come istuti tecnici o professionali oramai non hanno alcun valore. Preso il diploma si è come al primo anno: impreparati. In molti paesi europei esiste una bella dose di lavoro pratico alternato a studio leggero (ma anche più serio). Preso il diploma uno studente sa fare il proprio mestiere bene ed è specializzato solo in quello, ma lo sa fare BENE. Inoltre è pagato ed invogliato a dare il massimo. Amazon invece ha tutto il diritto di fare quello che sta facendo perchè i negozi fisici non offrono nessuna garanzia e molti negozi oramai non stanno al passo dei tempi: spesso e volentieri alcuni prodotti nuovi arrivano tardi in negozio. In ogni caso dovremmo essere meno consumisti.

[@giacomoboganini7823]

Tempo fa ho scritto un articolo sul tema "lavoro e tecnologia": va un po' off topic ma se non piace basta non leggerlo, è il bello di internet :-) FUTURO CONTRO PRESENTE: Un bar di Las Vegas ha “assunto” due robot in grado di fare i cocktail: protestano le associazioni dei baristi. Questa semplice notizia (che peraltro risale a qualche tempo fa) descrive una problematica destinata a diventare ricorrente. L’inarrestabile progresso tecnologico, che tutti noi spingiamo usando ogni minuto smartphone, PC, navigatori e quant’altro, nei prossimi anni cancellerà decine di lavori, anche nella nostra Italia. A sparire (o a ridursi notevolmente) saranno non solo lavori come l’arrotino o l’ombrellaio ma anche come l’operaio, il commesso, il cassiere o l’impiegato. Perfino un lavoro come l’avvocato probabilmente conoscerà una crisi perchè in generale tutti i lavori che seguono “codici” o procedure fisse e possono essere sostituiti dai robot. E’ un processo inevitabile, che del resto sta già avvenendo nei paesi che sono la locomotiva di questo 21° secolo: Cina, Stati Uniti, Giappone, Nord Europa. Di solito si sente dire che se da una parte questa rivoluzione cancellerà molti lavori, dall’altra ne porterà molti di nuovi. Infatti la creazione e la manutenzione di queste macchine richiede tecnici altamente specializzati perciò sarà sufficiente che i lavoratori si aggiornino e si reinventino come tecnici delle macchine che li sostituiranno. Si prevede quindi un moltiplicarsi di professioni legate alla tecnologia che velocizzerà ancora di più i cambiamenti in atto. A questo punto l’argomento che viene posto è che oggi le fabbriche migliori, le più moderne e produttive, non sono fatte per creare occupazione ma per essere efficienti, quindi preferiscono usare il maggior numero possibile di operai robot, progettati e sorvegliati dal minor numero possibile di tecnici ultra-specializzati. A questo scenario bisogna aggiungere il fatto che l’occidente moderno è circondato da circa 2 miliardi di persone che vivono in miseria assoluta, economica e culturale, che premono per entrare nei paesi più ricchi. Per tutti questi motivi è ragionevole prepararsi all’eventualità che la domanda dei nuovi “lavori tecnologici” che si creeranno non sarà in grado ad assorbire tutta la popolazione bisognosa di occupazione. In questa circostanza l’azione dello Stato dovrebbe svolgersi su tre campi: 1) “rallentare” il progresso quanto basta per mantenere più occupazione possibile ma senza restare arretrati; 2) fornire una formazione lavorativa sempre più intelligente a tutte le fasce della popolazione; 3) aiutare chi fatica a trovare lavoro, attraverso redditi di cittadinanza, sussidi di disoccupazione e cose simili. Se il lavoro si appresta a essere determinato dalla tecnologia anche le informazioni, le idee e perfino gli ideali avranno un destino simile: non più filtrate e gestite da gruppi con strutture ufficiali e centralizzate, ma tutte accessibili a tutti, liberamente sciolte nel flusso della comunicazione “smart”. In sintesi, a livello politico ed economico, destra o sinistra si avviano a sparire: esisterà solo chi è più o meno abile nel gestire i cambiamenti generati da questa “accelerazione verso il futuro” provocata dalla tecnologia che usiamo ogni giorno.

[@chiaragambone7680]

Hai un link affiliato per i braccialetti ch sputano fuoco? Grazie ❤️

[@SaraValsaniaChannel]

Ho fatto vedere il tuo video al master che tengo al sole24ore per intavolare un discorso... con scarso successo 😅 e qui ci sono laureati in economia/giursiprudenza bocconiani e cxxi e maxxi. Sono contenta di questi tuoi video, sono contenta della proprietà di linguaggio, dell'analisi svolta prima, delle connessioni e di come stimoli una discussione. Ti auguro tu possa entrare anche nelle aule. In linea teoria con KZbin entri ovunque, nella pratica c'è ancora una linea di snobismo tra laureandi e il digitale. Io stessa tengo i piedi in due scarpe e le scarpe non camminano mai insieme.

[@chiararossini6509]

Qui dove vivo io i negozi in centro sono spariti, gli unici che sono rimasti sono quelli che solo un numero limitato di persone può permettersi. Questo perché i piccoli commercianti devono pagare tra tasse e affitto più di quanto guadagnano e se fossero un minimo tutelati noi non saremmo costretti ad andare al centro commerciale o a comprare online. Anche perché per quanto riguarda l’abbigliamento è sempre meglio acquistare in negozio

[@KiaFabo]

Il bello di uno store online (che sia Amazon o altro) è che hai una vasta scelta per la stessa tipologia di prodotto...mentre solitamente in un negozio fisico no.

[@SimoneSignorello]

Bravo quello che dici e giusto..poco preparati sui campi di vendita.. ma purtroppo c'e anche da dire che se ti fanno un contratto di 3 mesi e dopo sei di nuovo a piedi, la persona nn è incentivata a imparare e prepararsi al mestiere..ma solo ad arrivare alla fine del mese per lo stipendio.. purtroppo è cosi, in più non fanno più magazzino, molte ditte ti devono ordinare il pezzo o l'oggetto e allora tanto vale che lo ordino io.

[@djboxerproduction]

Franz cambiare da un giorno all'altro in un paese che ancora è legato alla mentalità del " posto fisso ", oggi giravo per la mia città e vedo la multiservizi del comune che dopo la pioggerella di pomeriggio puliva le strade alle 18, cioè era il lavoro che avrebbero dovuto fare nel normale orario di lavoro nel periodo estivo (e nessuno ha fatto ehhehe) ora stranamente in orario da straordinario ecco i lavori. In uno stato come il nostro che funziona con ste logiche che vuoi che cambi!!!

[@quella0che0non0sei]

Come hanno detto anche altri il problema è che moltissime persone prendono il buono del negozio fisico (poter guardare il prodotto dal vivo, i consigli dei commessi, la possibilità di provarli, si pensi alle scarpe o al make up) e poi acquistano da internet dove trovano il risparmio. In più i negozi fisici hanno oggettivamente delle spese enormi che un negozio on line non deve sostenere... Sarebbe interessante approfondire il dibattito fra i sostenitori del fisico e del telematico ;)

[@Re_Censo]

Ho seguito dei corsi con Google, in Camera di Commercio, sulla libera impresa e sul lavoro e stato digitale delle aziende e attività commerciali attuali. La famosa digitalizzazione, insomma, che per capirla siamo partiti dallo studio di settore. Insomma. Un giro immenso, solo perché volevo capire di più sul mio progetto e poter avviare il mio studio di grafica. Tutto ciò per dire una cosa sola: pienamente d'accordo con quello che hai detto. Nessuno nasce e muore uguale a come era all'inizio. Se non si cresce, cambia e evolve, il mercato e le necessità dell'utente non aspettano a noi. Vanno da chi già risponde alle loro necessità. Bel video, come sempre :)

[@NicolaCaldo]

Il problema è proprio questo. Nei negozi fisici non ci lavora gente specializzata. Sei vai nel reparto telefonica, a parte dirti "la fotocamera fa belle foto" non sanno neanche cos'è un megapixel. Oltretutto, notizia dell'altro giorno, l'Italia è il paese con più evasione fiscale d'Europa seguito solo da Grecia e Romania.

[@mariorossi5853]

L'ottimizzazione costante del lavoro è quella che ha portato ad impiegare in agricoltura il 3,8% dei lavoratori italiani, pur non soffrendo più la fame. Se le persone impegnate in attività produttive, nel commercio e nei trasporti diminuiranno grazie al progresso, si apriranno mille possibilità per la ricerca, per le attività creative e per ripensare il concetto stesso di lavoro. Dipende tutto da come verranno gestite le cose...

[@paolomacchi85]

Noi abbiamo un negozio fisico, ed effettivamente l’unica cosa che genera afflusso è la competenza, reale,e la capacità di consigliare il prodotto più adatto ad ogni cliente...i problemi che riscontriamo però sono sia trovare personale che abbia voglia di formarsi (e capisco che gli stipendi italiani non siano il massimo, ma la parte contributiva è veramente alta e andrebbe riversata sul lavoratore) sia sulla vendita di prodotto brandizzato reperibile on line (non Amazon con cui riusciamo ad essere allineati con i prezzi) ma su ebay venduto da colleghi spesso sottocosto...

[@federicofresilli7478]

No, non rubano il lavoro, almeno secondo me. Hanno introdotto un modello di business che, senza guardare cosa c'è dietro, fa anche gli interessi del cliente, settimana scorsa sono stato in un negozio della mia zona, per comprare un rasoio, appena arrivato a casa mi sono reso conto che non tagliava bene la mia barba, dopo 2 ore sono tornato indietro per restituirlo e farmi dare i soldi indietro, indovinate cosa è successo...

[@SebastianoDato]

Molte realtà locali che conosco vivono la logica della sopravvivenza piuttosto che quella dell'imprenditoria. Il fatto è che il negozio fisico spesso vive di staticità, non solo a livello di aggiornamento come dici tu ma anche a livello creativo. Non si adopera per trovare alternative (e non parlo di social o pubblicità online). Un esempio positivo è la farmacia, diventata da qualche anno "Farmacia dei servizi" in cui non trovi solo il farmaco ma un universo di proposte al fine di incrementare il benessere generico del cittadino. Secondo me quella è una chiave importante

[@linococco4956]

Il problema è che il piccolo commerciante non può competere con la multinazionale.

[@alben8670]

La mia personalissima opinione, maturata dal fatto che faccio il venditore per lavoro, è che non bisogna seguire il modello di Amazon nelle vendite (ma sulla produttività si ) altrimenti perdi in partenza.al contrario trovare nicchie di mercato, puntare sulla qualità del prodotto, sulla competenza di chi te lo propone, sul rapporto umano e sulla specializzazione può essere una soluzione.poi utilizzare la tecnologia per promuovere, vendere e migliorare i servizi offerti. Ribadisco che la mia non è una ricetta infallibile, solo un’idea nata dalla mia esperienza.e complimenti Frand per i video...mai banali

[@tommasotoschetti9704]

Totalmente d'accordo! Per il negoziante è sempre più facile lamentarsi di qualsiasi cosa che "danneggia il suo lavoro" (prima i grandi negozi, poi i centri commerciali, poi amazon, domani chissà che altro), piuttosto che assumersi le proprie responsabilità. La verità è che se un negozio sa dare un servizio migliore rispetto l'online la gente ci compra. Ovvio che se invece devo andarmi a comprare da vestire e il commesso nemmeno ti guarda e poi ti fanno pure storie se vuoi pagare col POS e non in contanti ti butti su amazon o zalando o che altro. Bisogna avere la capacità di reinventarsi per sopravvivere.

[@phazon69]

questa cosa sarebbe corretta se amazon pagasse le tasse come una qualsiasi impresa italiana residente in italia. se hai mille vantaggi fiscali che riesci ad ottenere: perchè sei una multinazionale gigantesca e puoi negoziare le migliori condizioni fiscali mentre la micro impresa italiana no si chiama concorenza sleale. non puoi competere se l'avversario non gioca ad armi pari.

[@iosonobill5650]

La penso esattamente come te, anche io se devo acquistare qualcosa di "complesso", tipo un computer o un cellulare, cerco di andare in negozi fisici per avere consigli e mi aspetto un certo grado di competenza in quello che fanno. Ma, solitamente, non sono all'altezza dell'aspettativa... se fai qualche richiesta più tecnica non sanno cosa risponderti e questo mi delude parecchio. Il cambiamento è difficile da accettare ma che ci piaccia o no dobbiamo adattarci e non tutti ci riescono...

[@ProfessioneVideomaker]

Il libero mercato, i cambiamenti tecnologici. Insomma, la visione liberale. In Italia ce l'hanno veramente in pochi. In questo periodo storico (paradossalmente) è tutto un sovranismo, impediamo, vietamo, regoliamo, andiamo contro la storia, "ai nostri tempi".... Giungendo alla barzelletta della chiusura domenicale. Ti stimo.

[@Elvec1o]

Signori, non si è mai comprato per fare del bene a qualcuno se non a noi stessi. Detto ciò, chi ha l'intelligenza di saper cogliere il mercato di oggi (che ESISTE, basta solo interpretarlo) lo faccia. E chi non può farlo con ciò che fa oggi, si adatti. Purtroppo è difficile pensare ad una anziana signora che ha investito tutto nella sua attività che oggi non va più bene, e questo è il problema di chi è nato offline. Era facile vendere e non c'era troppo da pensare alla competizione, al prezzo o a tutte quelle cose per cui vale la pena studiare.

[@SuperSyetta]

E' quello che sfugge a molti. Reinventarsi, venire incontro alla domanda. Purtroppo il commercio, il consumismo, funzionano così. E diciamola anche tutta: prima di internet e dello shopping on-line i negozi fisici ci hanno spennato, tanto chi poteva controllare? Ora che una persona può comprare direttamente on-line e vedere quanto costano realmente (o quasi) le cose, nei negozi non ci si mette più piede. Hai ragione tu, è difficile accettare che qualcosa in cui hai investito tutto possa fallire...per questo ci vorrebbe una certa sensibilità e intelligenza finanziaria e una prospettiva a lungo termine.

[@AntonioVida]

L'evoluzione è inevitabile, bisogna cercare di stare al passo con i tempi perché indietro non si torna! Quantomeno Amazon da l'opportunità di vendere sulla sua piattaforma a tutti e può diventare un grande vantaggio per raggiungere clienti in ogni parte del mondo. Per un commerciante tradizionale è difficile essere competitivo su Amazon perché online le logiche di funzionamento sono differenti, con i canali di approvvigionamento classici non si riesce ad avere abbastanza margine di guadagno. Solo chi è più smart e s'impegna a studiarne le dinamiche riesce ad essere competitivo su Amazon e renderla un'attività molto profittevole.

[@farmacolisticamente]

Eeeh... io superinformata, disposta a spendere 60 euro per una nuova uscita di make up. Entro in negozio fisico e mi dicono che non esiste. La terza commessa ha guardato le altre e ha aperto un cassetto trovandola subito e mi ha chiesto scusa a nome delle altre due.... se lei é presente mi sa consigliare ecco perché ho scelto il negozio fisico.

[@c.lunal.8085]

Come in molte cose é una questione di mediazione e di buon senso, ovviamente determinati prodotti é difficile trovarli per motivi vari: perché si abita in piccoli centri, perché è un prodotto estero... il punto sta nel vedere se c'è una necessità effettiva o meno di ricorrere al rivenditore online o anche alla grande distribuzione fisica. Sicuramente sono cambiate tante cose, ma ogni nostro gesto ha un valore economico e forse dovremmo cominciare a ponderare meglio il nostro modo di fare acquisti e che impatto hanno sul resto del mondo

[@eru163]

Mi trovo pienamente in linea con quello che dici...in Italia il commercio è sempre stato visto come qualcosa di statico (nasco cosi' e muoio cosi,) cosa che in altre parti del mondo non è mai stato affrontato con staticità ma in continua evoluzione ascoltando la gente e il pubblico...ora questa cosa ci ha investito di botto e diventa difficile far capire questo modo di fare commercio perciò chiudono negozi tutti i giorni, si è dato poca voce ai giovani dicendo che non capivano nulla e che i grandi sapevano tutto...ti prendo per esempio il computer. Quando ero ragazzo io i nostri genitori ci gridavano in testa che passavamo tanto tempo dietro a quello schermo...ora mi chiedono come fare a ad inviare una email :-) MORALE DELLA FAVOLA: "da che mondo è mondo o ti evolvi o muori" :-)

[@DiamondsProject]

Hai fatto proprio il punto! Grande Franz, come sempre chiaro e sintetico🔝🔝

[@TigroPigro]

Mi arrivano 10 curricola al giorno di ragazzi preparatissimi in..."social" ma senza altre esperienze...dovrei postare quando li strappo. É una situazione complessa e molto grave.

[@IlsignorFranz]

Tutti wanna marchi

[@TigroPigro]

@@IlsignorFranz non tutti Vanna marchi ma una marea di disoccupati

[@LunicoKama]

Non esiste giusto e sbagliato. Il mondo cambia, il commercio cambia e si evolve. Spariscono i negozi e aumentano i fattorini, sparisce la carta e aumentano le app e i programmatori. Il mondo del lavoro banalmente si evolve e bisogna imparare ad adattarsi. Il vero problema,secondo me, è che ormai ogni lavoro richiede sempre più specializzazione che a breve tempo non ti servira a niente. Il marketing del food ci sta che punti sulla qualita e secondo me è una strada vincente, ma non possiamo metterci tutti a fare salumi, mozzarelle ecc. Credo si debba cerca di studiare di più e costantemente per restare aggiornati

[@annalisa3744]

Grazie mille per questo video. Condivido il tuo pensiero e giungo spesso alle tue conclusioni. Credo che se si puntasse più sulla qualità e la preparazione dei commessi il discorso prenderebbe un‘altra piega. Esempio stupido: pur vivendo all‘estero e acquistando regolarmente su Amazon, ogni volta che torno in Italia vado ad acquistare creme e cosmetici in una profumeria della mia città natale. So di trovare lì professionalità, consigli, discrezione...ok, non avrò la super offerta che l‘acquisto online potrebbero (forse) garantirmi. Ma sono contenta così, quelle commesse offrono un servizio a mio avviso meritevole ...grazie Franz per questi punti di riflessione, sei forte 👊🏻

[@pandalemo]

Sei FANTASTICO!! Riguardo alla RAM dell’iMac, non è che forse hai esagerato e sei andato dal fruttivendolo? 😂

[@aladms888]

Io ho tutta la mia attivita spostata su amazon , ce duro lavoro dietro , ma si puo fare grandi margini di guadagno e quando dico grande dico cifre come dai 10 ai 100 mila euro al mese di utile (io ancora non ci sono arrivato a ciò) comunque in italia, se vai a dire che lavori online la gente ti etichetta come scansafatiche , come truffatore come una cosa stranissima ecc. , fesso chi apre negozi fisici,viva l'online!!!!!!!!

[@4cantonio]

Hai ragione su gran parte di ciò che hai detto, però devo contraddirti sull' esempio delle mozzarelle: secondo te i commercianti nn vogliono guadagnare ed avere successo??? (E vero molti sn scansafatiche e si lamentano solo)Io penso che ogni caso è un mondo ti sei mai chiesto se forse il problema è che fare altri investimenti (sbagliati) possa pregiudicare la situazione di questi commercianti?? Se compro 1000 euro di mozzarella buona ma lo stesso la gente nn la compra xké x loro e cara dopo chi me li dà i 1000 euro?? E come campo la mia famiglia?? Quindi penso che ogni situazione sia diversa, xò bravo! Anche io penso che ci voglia sempre un novità e soprattutto competenza

[@enricocibin155]

Condivido tutto. La difficoltà sta nello smuovere il pensiero dei piccoli imprenditori, aprirgli la mente e fargli capire cosa potrebbero fare nel loro piccolo per smuovere la situazione, anziché lamentarsi. Nel mio piccolo sono coinvolto in questa attività tutti i giorni, da collaboratore universitario lavoriamo su un progetto per divulgare e aiutare le PMI nell'implementazione e strategia di progetti digitali. Inutile dire che, purtroppo, progetti del genere molte volte non raggiungono le quote minime di partecipazione e quindi non partono.. Altro problema italiano è l'eccesso di intermediari tra chi ha le giuste idee e chi può beneficiarne.. nel nostro caso dover obbligatoriamente passare per camere di commercio e associazioni di categoria.

[@fefede1dea831]

però c'è anche da dire che spesso il cliente entra, riceve le informazioni di cui necessita, vede il prodotto reale , lo tocca con mano e poi ti dice: "ok allora ripasso".... esce dal negozio e lo ordina online per spendere meno.

[@diegodb437]

Grande Franz, video impeccabile!

[@noiracca97]

Dalle mie parti ormai sono solo bar, pizzerie, caseifici e supermercati...

[@firmatodiaz7937]

Sei della Campania per caso?

[@MeanOneMc]

Apriamoci un edicola insieme e vendiamo solo Hacker Journal, Tribe, Groove e Playstation Magazine

[@veronique1872]

Ho capito che non è il caso di aprire un negozio di pigiami...peccato, era il mio sogno.

[@mesciupippi]

Nessuna colpa, anzi è buono, spettacolo di avere a casa tutto, i centri commerciali servono solo per fare la passeggiata la domenica HAHAH finché ci sono negozi fisici come game stop, che te sparano i prezzi a mille o come le salumerie che sparano i prezzi a mille, felice di questa innovazione

[@Francesco7re]

Io ti dico solo che mio padre ha una cartoleria/edicola ma ieri ho acquistato uno zaino su amazon. La gamma di prodotti e la spedizione fa la differenza. Per la questione dell'edicola hai perfettamente ragione ahimè!