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«Standard rigorosi tra sostenibilità e innovazione»
Un’azienda dalla grande tradizione radicata sul territorio, recentemente rilanciata anche dall’entrata nel gruppo Carvico, gigante dei tessuti con sede nella provincia di Bergamo. Industriando ieri sera ha raccontato IME, “Industria Maglieria Europea”, che a Borgonovo Val Tidone produce tessuti in fibra naturale e sintetica per i marchi di abbigliamento più diffusi sul mercato.
«Lino Tollini nel 1969 fondò un’azienda decisamente avanzata a livello tecnico, adottando crismi che anticipavano i tempi», spiega Stefano Eretti, amministratore delegato di Carvico. «La IME era per noi l’azienda ideale da acquisire, vista la qualità dei suoi prodotti e la posizione strategica a livello logistico. Ora l’azienda ha due settori. Quello storico in cui vengono filate le fibre naturali come il cotone e una seconda, più recente, che invece lavora le fibre sintetiche».
IME fa della sostenibilità uno dei suoi elementi portanti: «Le fibre sintetiche che impieghiamo sono riciclate ma soprattutto riciclabili, lavorate in un ambiente sostenibile con ricambi di aria costanti. Mettiamo i nostri collaboratori nelle condizioni di lavorare al meglio», continua Eretti.
Un’azienda storica per Borgonovo, nella quale chi lavora può crescere insieme all’impresa e condividere la propria esperienza per realizzare il miglior prodotto possibile. Come racconta il capofabbrica Franco Cardu, dipendente IME da 25 anni: «Mi sono formato all’interno dell’azienda e da due anni ricopro il ruolo di capofabbrica. Un buon gruppo di lavoro si crea fidandosi dei collaboratori e creando una squadra affiatata». All’interno dello stabilimento di Borgonovo sono quasi novanta i telai automatici in funzione ventiquattro ore su ventiquattro: «Le maglie di cotone verranno impiegate per l’intimo, quelle sintetiche invece sono destinate alla camiceria».
Una produzione che deve sottostare a rigidi criteri di qualità: «Analizziamo le rocche dal magazzino filati prima di impiegarle in produzione e prima di inviare i tessuti finiti effettuiamo un controllo maniacale», commenta Domenico Zito, responsabile della qualità.
Tra coloro che assicurano la qualità del tessuto c’è Veronica Agnes, 22enne: «Controllo che la pezza di tessuto sia pronta alla partenza per i clienti e rispetti gli standard richiesti. Il clima in IME? Qui ti fanno sentire bene, hai un contatto diretto con i colleghi e i tuoi superiori. Ho avuto maestri fantastici che mi hanno insegnato e io cerco sempre di imparare da loro».
«Il futuro di IME? Vedo un’azienda con tanti giovani che punta su ricerca e sviluppo, implementando nuove tecnologie - conclude l’AD di Carvico Stefano Eretti - Uno dei nostri obiettivi è creare un tessuto totalmente ecosostenibile e a impatto zero per il territorio, dall’origine alla riciclabilità del prodotto finito».