Indagini - Ladispoli, 17 maggio 2015 - Prima parte

Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 2015 un ragazzo di vent’anni, Marco Vannini, fu raggiunto da un colpo di pistola mentre era a casa della sua fidanzata, Martina Ciontoli, a Ladispoli, in provincia di Roma. Il proiettile trapassò il braccio destro, entrò nell’emitorace, attraversò il polmone destro, poi quello sinistro e si fermò nel pericardio, la membrana che circonda il cuore.
La famiglia Ciontoli chiamò il 118 oltre mezz’ora dopo lo sparo annullando però, nella stessa telefonata, la richiesta di intervento. Il 118 venne chiamato di nuovo molti minuti più tardi. Furono due telefonate surreali, in cui i Ciontoli dissero molte bugie cercando di mascherare ciò che era realmente accaduto
Marco Vannini morì quattro ore dopo essere stato ferito. Le perizie stabilirono che, se fosse stato soccorso tempestivamente, si sarebbe potuto salvare: nel suo torace fu trovata una quantità di sangue tra il litro e mezzo e i due litri. Morì lentamente, dissanguato dall’emorragia.
Le indagini e i processi cercarono di ricostruire ciò che avvenne a Ladispoli, nella casa della famiglia Ciontoli, la notte in cui Marco Vannini venne colpito dal proiettile sparato da una pistola marca Beretta calibro nove. Tutto si basava sulle dichiarazioni della famiglia Ciontoli, sulle contraddizioni, le evidenti menzogne. Soprattutto il processo cercò di chiarire cosa avvenne nei minuti, nelle ore e poi nei giorni successivi quando un intero nucleo familiare raccontò che Marco era caduto dalle scale, quindi che aveva avuto un attacco di panico perché dalla pistola era uscito un colpo d’aria, poi che si era ferito con un pettine e infine che una pistola aveva sparato ma il colpo era partito praticamente da solo. E che Marco Vannini era stato ferito solo di striscio.
Indagini è un podcast del Post, scritto e raccontato da Stefano Nazzi.

[@shamandezu8975]

Mi duole segnalare un errore, macroscopico ed abbastanza grossolano, ma al minuto 6:50 si sostiene che Martina Ciontoli stesse frequentando il corso per diventare OSS. In realtà tale informazione è errata in quanto Martina Ciontoli stava frequentando il primo anno di Università nel corso di infermieristica. Sicuramente poco o nulla cambia ai fini della dinamica degli eventi ma trovo che tali errori siano poco scusabili in un podcast che vorrebbe essere preciso ed analitico. Grazie per l'attenzione.

[@EleanorInRockLand]

Volevo segnalare la medesima informazione riguardo il percorso di studi della Ciontoli.

[@cettinacentonze6247]

Ma cosa cambia nell'ambito del delitto?

[@EleanorInRockLand]

@@cettinacentonze6247 nell’ ambito in se per se del delitto nulla, ma giustamente come citato nel commento precedente sono errori non scusabili in un podcast di questa portata. Ma Se si pensa quello che ha fatto,e lo si confronta con il percorso di studi scelto dalla ciontoli fa però riflettere molto. Lei alla fine è riuscita a laurearsi ma è stata radiata a vita dall’ordine degli infermieri impedendole così di poter lavorare.

[@shamandezu8975]

Un'altra cosa... Al minuto 7:23 si afferma che Antonio Ciontoli fosse un ufficiale. Errato, Antonio Ciontoli era un sottoufficiale. Mi dispiace dover rilevare ulteriori inesattezze ma temo che questo podcast, a sto punto, non sia stato curato con la dovuta perizia...