Mi dispiace molto leggere che sia stata percepita superficialitá nella reazione dei ragazzi al mio racconto, li conosco abbastanza da dire serenamente che volevano solo smorzare la tensione e l'imbarazzo in quello che sicuramente é stato un episodio raccontato con troppa leggerezza da parte mia. Mi piacerebbe approfondire al prossimo InnLate leggendo anche i vostri pensieri in merito
@avatarria93183 жыл бұрын
Simone non mi aspettavo fosse così traumatizzato e di come ne sia ''uscito'' ho tanto rispetto per te
@darksabin853 жыл бұрын
Bellissima puntata, purtroppo non riesco a seguirle in live, ma contentissimo di averla recuperata difficile riassumere più di due ore, ma dovessi farlo, direi "umanità" ❤💖💕
@AmrodRamas3 жыл бұрын
La violenza non è la risposta, ma la domanda. E la risposta è sì.
@met05386 ай бұрын
sto guardando questo video dove parlate (tra le altre cose) di campi estivi dopo essermi quasi rotto una caviglia facendo l'animatore al campo estivo
@termineitorguarragi9665 Жыл бұрын
58:56 Lignano Sabbiadoro. Avrei molte storie da raccontare riguardo quel posto
@risp13623 жыл бұрын
Mi dispiace tanto Simo, anche se non li nomini immagino benissimo con chi hai avuto a che fare. Anche a me è capitato di scontrarmi con questi esseri e so che tipo di "ferite" possono lasciarti dentro, hai tutta la mia solidarietà 👍🏻 porta avanti tutti i tuoi progetti e sii sempre in gamba
@jacozip27873 жыл бұрын
Live stupenda, mi sono divertito ma anche emozionato tanto, un abbraccio a tutti🧡🧡
@Ichizomi3 жыл бұрын
Inizia a 13:32
@danieleorlandi37833 жыл бұрын
Io ringrazio te iscritto qualunque!
@roccodeiacob17543 жыл бұрын
Plot twist: Lollo in realtà è Ulrian
@valjia3 жыл бұрын
che qualità e che contenuti signori
@M.M.83-U3 жыл бұрын
Fantastico! Comunque mi sento ancora più vecchio di Nicola.
@ilbubax3 жыл бұрын
Simo riguardo al discorso sul bullismo anche par la religione che deduco sia dei testimoni di Geova mi hai ricordato che effettivamente anche alle medie (io sono in prima superiore quindi nemmeno troppo tempo fa) una mia compagna veniva bullizzata e non aveva telefo ecc, tutti la bullizzavono (anche se io non capisco perché) e un giorno sono arrivati addirittura ad attaccarla fisicamente, io purtroppo devo dire che non l'ho aiutata, certo non sono mica andata lì ad aggredirla ma dato che tutti la escludevano anch'io ho fatto così, ora mi rendo conto che sia una cosa veramente stupida e so che era proprio un coglione ma c'è una cosa che mi torna ancora strana, lei sorrideva sempre e comunque e ripensandoci adesso noto quanto fosse effettivamente triste come cosa. beh tralasciando ciò credo di essere abbastanza simile a te anche se non ero così opresso come te, io sono ateo personalmente ma essendo i miei genitori mussulmani (e sai che casini se mi pronunciarsi su qualsiasi cosa, già dicendogli che non volevo giocare a calcio mi hanno ritirato il telefono, la play e qualsiasi tecnologia solo perché non mi piaceva) sono obbligato a fare molte cose che non voglio e mi sento molto opresso, ho nei miei piani di andarmene il prima possibile di casa per essere libero ok nulla volevo solo liberarmi di questi pesi che porto da anni ormai
@alessandraguardigli81233 жыл бұрын
Mi spiace leggere queste cose. Spero che tu possa riuscire a crescere felice e libero. Ed è bello che tu ti sia reso conto di cosa avresti potuto fare di diverso.
@pierlucafolci37965 ай бұрын
Un giorno capiterà di raccontare il mio primo bacio!
@_galbia_91832 жыл бұрын
Grazie a questa live ho appena scoperto che il mio modo normale di interagire con le persone si chiama orbiting, noice
@lorenzomeniconi5203 жыл бұрын
Seratona con InnTaleTV
@OmegaV943 жыл бұрын
Una live incredibile...
@avatarria93183 жыл бұрын
sono passati dai primi baci a come venivano bullizati.Mi sono ritornati a galla brutti ricordi
@davidecascapera9873 жыл бұрын
Here i am. Crying
@Bambatime3 жыл бұрын
1:23:03 press F for frenulo
@risp13623 жыл бұрын
In realtà il bullismo c'è anche a Roma Nord, ovunque nella nostra città ☹️ abbiamo ragazzini delinquenti veri e propri che andrebbero messi a spaccare le pietre in miniera
@lkelevra76363 жыл бұрын
Avevo già espresso il mio giudizio negativo sulla live nelle tre righe che Instagram concede in risposta ad una Domanda, fatta da Inntale: qui vorrei esprimere meglio la mia critica, sperando che risulti costruttiva. Sinceramente ho dovuto staccare a metà la live, per i commenti di Simo e Gian, sulla storia di Sara. Mi si è gelato il sangue nelle vene a sentire i commenti ingiustificabili tipo "la mascella, la si chiude!/Si chiamano denti, chiudi!" oppure "Forse lo volevi un po'/la tempistica c'era tutta (per allontanarlo)", riportandomi a 10-20 anni fa, quando era in uso commentare un caso di abuso o stupro, con un comodissimo: "Perché non hai detto di no, se non volevi farlo?" Proprio questo atteggiamento, questo modo gretto e insensibile di vedere la violenza sessuale, e gli abusi di ogni tipo in generale, gettava, e getta ancora oggi, donne e uomini nella vergogna e nel senso di colpa, spingendoli a non denunciare pubblicamente cose del genere, e ci sono voluti anni ed anni di campagne sociali per scalfire simili preconcetti. I tipici pensieri che passano per la testa di una vittima di abusi, senza bisogno di aggiungere anche un giudizio così gratuito, normalmente sono: "Se non ho fatto niente per fermarlo/a, forse è anche colpa mia? Forse lo volevo anche io? Se ci sono uscita/o, forse me la sono cercata." Se vi chiedete come mai molte vittime non riescano a dire di no o ad imporsi, i motivi possono essere infiniti: primo fra tutti è che gli abusi in generale, inclusa la violenza sessuale, prima di essere fisici, sono psicologici. Chi abusa si assicura di rendere forzatamente complice chi subisce la violenza, tramite il contesto generale, un discorso magari, una serie di comportamenti pressanti: esistono modi infiniti per manipolare una persona o metterla sotto pressione fino a piegarla. Nel caso della storia che è stata raccontata in live, tutta l'intera comunità, a partire dagli adulti, si era data da fare per pressare la situazione, per "semplice" ignoranza o leggerezza, portando ad un esclation negativissima e pesantissima per una quindicenne, una situazione di cui questo ragazzino si è palesemente approfittato. In generale, se davvero fosse così facile per le persone dire no, o se bastasse la forza fisica per impedire un abuso, allora non ci sarebbero abusi sugli atleti, sugli uomini, o sulle donne fisicamente prestanti, invece queste realtà esistono e si ripresentano quotidianamente. Questo perché non tutti abbiamo gli stessi strumenti, la risposta sempre pronta, o la libertà di sentirci completamente sciolti da doveri, pressioni sociali, ansie e paure. E se con tanta fatica ci stiamo lentamente liberando di quei disgustosi luoghi comuni che riguardano la violenza sulle donne, dello stigma del senso di colpa e della vergogna, siamo ancora ben lontani dal riconoscere la violenza sessuale sugli uomini. Gli abusi non vengono imposti quasi mai con la minaccia o la forza fisica: i casi più frequenti sono sempre innescati dalla percezione distorta che la vittima ha della situazione generale, in cui si vede obbligata o indotta per qualsivoglia motivo a fare qualcosa che non desidera fare, sentendosi confusa o pensando di non avere alternative. Anche un partner che nell'intimità insiste fino ad ottenere quello che vuole, senza curarsi delle remore dell'altro, è da considerarsi un abusatore, magari più inconsapevole che malintenzionato, ma pur sempre nocivo. La violenza non ha scuse, e quando la persona abusata si sente tale, nessuno ha il diritto di dirgli che sta esagerando o che addirittura è stato lei/lui a volerlo. Tornando a parlare nello specifico della storia di Sara, conosco ragazze che nella sua situazione sarebbero state completamente nel panico, (vuoi per un'educazione conservatrice o per tanti altri motivi), e che per paura di essere inadeguate, per paura di una reazione negativa, per paura di sembrare stupide, non avrebbero reagito minimamente, facendosi fare di tutto prima, e sentendosi distrutte dopo. Bisogna sempre sincerarsi, avere cura delle reazioni dell'altro, non approfittare di un mancato rifiuto. Spero davvero che questo argomento prima o poi venga trattato, col tempo e la sensibilità che merita, magari assieme alla chat questa volta (totalmente ignorata durante la live). Essendovi pronunciati, giustamente, contro le molestie, nello spot del penultimo episodio, magari sarebbe meglio informarsi più approfonditamente sulle reali sfaccettature che queste possono avere. Non sono solo le grafiche e le musiche di Luxastra che mi rendono una fan sfegatata di Inntale, ma la vostra attenzione ai temi più profondi e complessi dell'animo umano, e non credo di essere l'unica che vi segue principalmente per questo: se volete continuare ad essere un canale all'avanguardia, che tratta temi sociali importanti, per favore, informatevi ed educatevi, così da poter educare e informare al meglio anche la vostra intera community.
@val_k_rogue45703 жыл бұрын
Il modo in cui è stata accolta la storia del primo bacio di Sara è una cosa che mai avrei voluto sentire sul canale di Inntale. Ascoltavo in live, ma la mia reazione emotiva non mi ha permesso di scrivere sul momento un messaggio appropriato. Altri in chat sono stati più pronti di me, e vedere che perlomeno all'interno della community, ci sono persone che comprendono che un abuso è un abuso, senza scusanti o eccezioni, è stato confortante. Il fatto che la prima reazione di tre persone sia stata quella di mettere in dubbio il disagio che Sara diceva di aver provato, invece di mostrare immediatamente empatia, è un sintomo di quanti pregiudizi da curare abbiamo come società, e io mi metto tra le persone che hanno ancora tanto da cercare di correggere; ma le cose che sono state dette in seguito sono state la fiera del preconcetto più becero: quello secondo cui, in assenza di minacce fisiche, dire di no sia semplice. Dire che una persona poteva chiudere la mascella, o avrebbe avuto il tempo di allontanare l’altro, se davvero non avesse voluto essere baciata, non è diverso da dire: “potevi chiudere le gambe” o “ma tu sei un uomo grande e grosso, potevi farti valere”, argomentazioni prive di fondamento con cui ancora oggi vengono sminuite e mistificate tante violenze avvenute in assenza di minacce fisiche esplicite. Il mood “scanzonato” del racconto, e della live non sono assolutamente delle giustificazioni a quello che è stato detto. Sarebbe stato totalmente accettabile (e più ”umano” probabilmente) dire solo: “mi dispiace, Sara; è stato proprio un brutto primo bacio” e magari affrontare in un altro spazio un discorso più ampio e complesso sull'argomento degli abusi, piuttosto che ridicolizzare l’esperienza spiacevole di Sara, e con essa tutti gli abusi privi della coercizione fisica. Gli abusi (di tutti i tipi, non solo quelli sessuali) che lasciano forse le cicatrici più profonde sono quelli che accadono per coercizione psicologica, spesso attuata dall'abusatore, ma a volte scaturita da pressioni sociali e culturali, che convincono chi li subisce di non avere vie d’uscita, a parte quella di lasciare che accada, sperando che il giorno dopo tutto diventi solo un brutto ricordo. Il risultato è doppiamente devastante perché ci si sente in colpa per “essersi cacciati” in una situazione che con il senno di poi appare “rischiosa”, per aver “permesso che accadesse” o addirittura per aver detto di si, in seguito a pressioni e gaslighting. La cosa triste è che successivamente nella live sono stati toccati altri argomenti importanti, ma date queste premesse, non riuscivo più a seguire la discussione con particolare attenzione o entusiasmo. Dopo questa live sono stata tentata di abbandonare un canale (e un progetto) che seguo e supporto per quello che posso, ormai da circa un anno. Non l’ho fatto, e anzi, mi sono presa del tempo per formulare questo commento nel modo più chiaro e imparziale che ho potuto, perché voglio sperare che la gravità di quello che è stato detto venga compresa, e che le persone che hanno creato un progetto così ambizioso non si tirino indietro dalla responsabilità di educarsi e ri-educarsi su temi così importanti, cosa che considero un dovere per chiunque viva in una società, ma in particolar modo per chi comunica attraverso i social con una community così grande e giovane.