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"Ivan Illich e la Teologia della Liberazione", questo il titolo dell'appuntamento per il ciclo di incontri "Figure e interpreti del Sessantotto - Cinquant'anni dopo" che si è tenuto lunedì 17 settembre 2018 presso la sala di lettura della Fondazione Luigi Micheletti a Brescia.
Relatore dell'incontro è stato Giorgio Barberis, professore associato di Storia del pensiero politico contemporaneo e Presidente del corso di laurea di Scienze politiche, economiche, sociali e dell'amministrazione presso l'Università del Piemonte Orientale.
Ivan Illich (1926-2002) è un autore originale, brillante, per molti aspetti geniale, ma anche controverso, discusso, spesso aspramente criticato. I suoi testi più importanti, da Descolarizzare la società a Nemesi medica, hanno avuto grande notorietà negli anni Settanta del Novecento, e possono essere utilmente riletti oggi nell'epoca del rischio e dell'incertezza che stiamo vivendo.
La sua figura è per molti aspetti paradigmatica di un movimento molto ampio di "dissenso" che attraversa il mondo cattolico a partire dagli anni Sessanta, e che accompagna una svolta teologica di vasta portata, al centro della quale si colloca la Teologia della Liberazione. Fermenti che, ancora e soprattutto oggi, interrogano la Chiesa di Francesco.
L'evento è organizzato dalla Fondazione Luigi Micheletti insieme all'ISREC - Istituto di storia contemporanea di Piacenza e dall'Istituto Nazionale "Ferruccio Parri", in collaborazione con l'ISEC - Istituto per la storia dell'età contemporanea e l'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti".
L'iniziativa rientra nel ciclo di incontri "Figure e interpreti del Sessantotto", valido per la formazione degli insegnanti.