(Jazz in Italy) MASSIMO URBANI - A trane from the east.

[@redrecordsitalia]

Uno dei temi più belli scritti da Massimo Urbani in cui si notano inflessioni e melismi balcanici. Massimo Urbani era di origine abruzzese e vi si recava spesso. In quella regione vi sono anche comunità albanesi che hanno portato qualcosa di loro stessi, che è rimasta, anche nella musica. No so quanto Massimo Urbani fosse consapevole di questo ma è artisticamente irrilevante. Trovo questo brano particolarmente significativo e d'avanguardia perchè assimila lo spirito del miglior jazz afroamericano ma lo inserisce in un contesto tipico delle culture regionali italiane e dei suoi legami profondi quanto sotterranei con la storia e il melting pot locale. Un tema così negli USA non avrebbero potuto scriverlo. Un segno significativo dell'internazionalizzazione del jazz.Aggiungo che probabilmente non è casuale che questo sia stato fatto in un disco "ufficale", per il quale è stato pagato, fatto per una etichetta come la Red Records.

[@DIFUORI]

> un grande artista; Massimo.

[@Ciiiroo]

Palesemente ispirato a Coltrane,altro che se in america non avrebbero potuto scriverlo.

[@AngelomariaAlbini]

Jazz vero,che piacere averlo conosciuto di persona.

[@nicolinocarili1597]

Tra lui e Coltrane piccole differenze, entrambi geniali sassofonisti che nel cielo incantano gli angeli

[@oursful]

Sei veramente il piu grande Massimo !!

[@bardelmoro1]

grazie a voi il grande MAX ritorna a inebriarci con la sua generosità,chi lo ha conosciuto non può che ricordarlo con affetto,e come me,con il rimpianto di non averlo potuto frequentare,negli anni 90,grazie MAX

[@cybergrunge3086]

Per me, il più grande contraltista di sempre! Ho cercato e cerco sempre contraltisti che mi conquistino, ma non ho mai trovato nessuno che mi porti dove mi porta lui, che mi conquisti con quella sua intensità e quell’incredibile e inesauribile creatività e gamma espressiva e improvvisativa. Trovo che Massimo abbia un’anima rock profondamente radicata nella sua musica: i suoi assoli hanno qualcosa di rock, hanno fraseggi che mi ricordano a tratti Jimi Hendrix, hanno strazio, intensità, profondità, passione: una gamma impressionavate; niente da fare: Massimo Urbani per me è il più grande contraltista, punto!

[@emilianoturazzi]

Da Charlie Parker a Ornette Coleman e Eric Dolphy, da Jhonny Hodges a David Sanborn, Steve Coleman e Maceo Parker, per non parlare di Lee Konitz, Jackie McLean ... con tutto il rispetto per Massimo Urbani di contraltisti migliori (oggettivamente, criticamente, migliori) di lui ce ne sono svariate decine. E' stato probabilmente il miglior contraltista italiano può benissimo essere il tuo contraltista preferito (ci mancherebbe), ma il migliore di sempre è un'esagerazione francamente eccessiva.

[@cybergrunge3086]

@@emilianoturazzi posso dire che è il mio preferito, però non posso dire che per me è il migliore! Allora provvederò a chiedere sempre puntualmente il tuo consenso per esprimere un qualsiasi parere, ok? Non stiamo parlando di uno sport competitivo, in cui c'è la possibilità di una quantificazione del valore. Stiamo parlando di musicisti, e che cavolo!... Ho suonato per un po' il sassofono e posso esprimere tranquillamente un mio parere senza bisogno che qualcuno mi dica cosa posso o non posso esprimere.... Quindi per me è il migliore. Fattene una ragione

[@JazzEnthusiast]

Excellent!

[@JoeLiberti]

Un fanciullo correva dietro un treno. La vita-, mi gridava, -è senza freno. Salutavo, ridendo, con la mano e calmo trasalivo, indi lontano. [Sandro Penna]

[@stefanomoretti3664]

rende il momento e lo spirito...

[@stefanomoretti3664]

"L'Urlo" alla fine del brano: Munch...Albert Ayler... Massimo Urbani. L'estrema sintesi della insostenibile "leggerezza" dell'essere: un mondo di meraviglia ma anche di dolore.

[@mariolongo7369]

Max! Un Grandissimo!❤

[@DIFUORI]

@Dubstep77 ..Grazie. Italy, 1987. Massimo Urbani (sax contralto) Luca Flores (pianoforte) Furio Di Castri (contrabbasso) Roberto Gatto (batteria) Red Records, Italy.

[@matteogazzolo1]

Ottima performance. Lucidissimo e in piena forma, Massimo si esprime come pochi. Chiara qui l'influenza di Coltrane nei fraseggi, ma era tipico di Massimo avere reminescenze e giocarci molto... Grazie per l'upload, è un brano bellissimo!!

[@bgciak]

Abbiamo inserito questo video nella playlist JAZZ del ns. canale

[@degadaitalia]

.....Bello! Grazie per il link! :-)))

[@TeaBaldiniAnastasio]

Fantastico...

[@AntonioNisi]

Great!!!

[@arturoselvi4163]

24 giugno 1993 .... La morte è la curva della strada ... Morire è solo non essere visto ....

[@interstellar5213]

Che levatura!! Si potrebbe dire pentadimensionale Urbani

[@DIFUORI]

@JoeLiberti ...Grazie!

[@Ciiiroo]

3:38

[@Ciiiroo]

3:40

[@Hazardous541]

Qualcuno sa se lui ha mai ascoltato Coltrane dal vivo?

[@stefanomoretti3664]

Massimo non è morto di overdose come riportato qui ma di coma epatico.

[@DIFUORI]

..grazie. Ho tolto "a seguito di un'overdose di eroina", anche perché non ricordo la fonte inglese che ho utilizzato anni fa per far conoscere al mondo questo grande artista.

[@stefanomoretti3664]

@@DIFUORI Grazie, perché alla fine di Massimo a volte si ricorda più dei suoi aspetti umani più controversi, che della sua grandezza artistica. In privato ti darei maggiori info. Sono anche grato della tua esposizione in inglese della biografia di Max. Puoi pure aggiungere che anche Chet Baker frequentava la cucina di nonna Fernanda :-)

[@DIFUORI]

@@stefanomoretti3664 ..anch'io la penso come te, su Massimo come su altri musicisti. Alla fine, l'industria fagocita tutto a suo interesse e profitto e l'artista "maledetto" fa sempre vendere e guadagnare.