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Con
Cecilia Martini Bonadeo
Se prima della rivelazione coranica per le tribù della penisola arabica tutto finisce con la morte, il Corano esorta a credere nel Giudizio ultimo, annunciato dalla tromba dell’angelo Isrāfīl e nella resurrezione e descrive il Paradiso come un lussureggiante giardino colmo di delizie godibili dai sensi. Così quando, a seguito del movimento di traduzione dal greco all’arabo occorso tra VIII e X secolo, la filosofia greca irrompe nel mondo islamico, da un lato l’anima non può essere intesa, al modo di Aristotele come ‘forma di un corpo naturale che ha la vita in potenza’ (De Anima, II 1, 412a 19-21) destinata a perire alla corruzione del corpo materiale e dall’altro la vita beata non può coincidere con il piacere del corpo. La felicità ultima ha a che fare con la piena realizzazione dell’uomo in quanto 'animale razionale’ dotato di intelletto.
Terzo appuntamento del ciclo di conferenze
SGUARDI FILOSOFICI SUL FUTURO
Responsabili scientifici
Elisa Gelmini - Liceo A. Rosmini di Rovereto, Accademia degli Agiati
Alessandro Palazzo - Università di Trento, Accademia degli Agiati
Evento in collaborazione con:
Università di Trento - Dipartimento di Lettere e Filosofia
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