L'insurrezione - di Marco Guzzi

[@darsipace]

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[@valentinacostanzo2586]

Il problema è che dopo aver ascoltato Marco Guzzi, sarà molto difficile ascoltare altri. Ineguagliabile.

[@tessmen95]

Sono veramente molto contento di averla scoperta Marco Guzzi. Mi dispiace invece che, per quanto riguarda il web, non sia abbastanza conosciuto come dovrebbe. Le auguro che il suo messaggio riesca a diffondersi il più largamente possibile affinché possa veramente divenire una speranza per TUTTI noi. Ancora complimenti.

[@contvin]

Avrei una gran voglia di mollare tutto e di collaborare con te a questo progetto di ricerca e di elaborazione culturale e spirituale.

[@LibriRiccardino]

È stato Thomas Carlyle a definire l'economia come "dismal science", "scienza triste". Grazie di cuore per queste conferenze!

[@gtathekiller000Nabbo]

Grande uomo, grandi riflessioni, grandi parole. In queste conferenze -seppur brevi a giudicare dalla portata delle tematiche- riesce a trasmetterti il senso dell'attualità nonché il significato più profondo e intimo dell'essere umano. Mi sento solo di aggiungere, dal profondo del cuore, che il mondo avrebbe bisogno di molti più messaggeri con questa sensibilità e insieme con questa razionalità. Grazie.

[@tessmen95]

+gtathekiller000Nabbo E' triste vedere come i suoi video abbiano così poche visualizzazioni. Dovrebbe e dovremmo cercare di diffondere di più questi video, invito tutti a condividerli il più possibile.

[@gtathekiller000Nabbo]

+tessmen95 Sono d'accordo con te, la scarsità delle visualizzazioni e consensi per quanto riguarda tematiche, come queste espresse nel video, di fondamentale importanza è segno di quanto sia ampia ed incisiva la reificazione umana nella società. E ciò nonostante, penso con Guzzi, che le idee abbiano bisogno di tempo per maturare ed interiorizzarsi nella coscienza sia individuale, sia sociale. Del resto abbiamo già svoltato nella quinta dimensione, questione di tempo, stiamo per lasciare la prigione materiale!

[@gtathekiller000Nabbo]

+tessmen95 P.s. anche tu sei del 1995?

[@tessmen95]

+gtathekiller000Nabbo Già. Anche tu sei abbastanza giovane, immagino, dall'username.

[@Fred-bb2lt]

Un discorso recitato con grande sensibilitá ed interesse per la materia in questione. Io sono convinto che se il nostro paese fosse governato da persone come questa non ci sarebbe un senso di odio verso le istituzioni sopratutto da parte dei giovani. Ringrazio Marco Guzzi

[@andreascaburri5219]

Sii Marco guzzi e una persona dotata..di grande intelligenza.e sensibilità adatta a portare avanti.questa crescita di coscenza di formazione di un uomo nuovo capace di relazionarsi agli altri in modo costruttivo..

[@claudiorampazzi6597]

Ho ascoltato molte conferenze di Marco Guzzi, sia su You Tube che di persona, tuttavia questa è da tatuarsela sulla pelle. Una analisi veritiera e senza illusioni. C'è molta strada da fare e persone come Marco ci aiuteranno a traghettare la nuova umanità in un'altra dimensione.

[@matteogazzolo1]

Grazie per l'intelligenza, la chiarezza, il coraggio, l'utilità profonda del suo intervento.

[@nabileleid2432]

è molto interessante. Grazie Marco del tuo generoso pensiero.

[@ferdinandovurchio4877]

A differenza di altre epoche piene di frasi vuote con cui si cercava il riconoscimento degli altri, oggi si comincia a valorizzare il lavoro umile e sentito attraverso il quale non si pretende di esaltare la propria figura ma di cambiare se stessi e di facilitare il cambiamento del proprio ambiente familiare, lavorativo o relazionale. Quanti amano realmente la gente non disprezzano questo compito senza fanfare, cosa che risulta invece incomprensibile a tutti gli opportunisti formatisi nel vecchio paesaggio dei leader e delle masse, paesaggio in cui hanno imparato a utilizzare gli altri per essere catapultati verso i vertici sociali. Quando qualcuno si rende conto che l’individualismo schizofrenico non ha alcuna via d’uscita e comunica apertamente a quanti conosce ciò che pensa e ciò che fa senza il ridicolo timore di non essere capito; quando si avvicina agli altri; quando si interessa di ciascuno e non di una massa anonima; quando promuove lo scambio di idee e la realizzazione di lavori d’insieme; quando mostra chiaramente la necessità di moltiplicare gli sforzi per ridare connessione ad un tessuto sociale distrutto da altri; quando sente che anche la persona più “insignificante” è per qualità umana superiore a qualsiasi individuo senz’anima posto al vertice della congiuntura epocale... Quando succede tutto questo, è perché all’interno di quella persona inizia di nuovo a parlare il Destino che ha spinto i popoli a muoversi nel cammino dell’evoluzione; il Destino tante volte distorto e tante volte dimenticato, ma sempre ritrovato nelle svolte della storia! E non si intravede solo una nuova sensibilità ed un nuovo modo di agire ma anche un nuovo atteggiamento morale ed una nuova disposizione tattica nei confronti della vita. Se mi chiedessero di precisare meglio tutto ciò, direi che la gente, anche se questo viene ripetuto da tremila anni, sperimenta oggi in modo nuovo la necessità e la verità morale di trattare gli altri come vorrebbe essere trattata. Aggiungerei che, quasi si trattasse di leggi generali di comportamento, oggi si aspira a: 1.- una certa proporzione, nel senso che si cerca di ordinare la propria vita portando avanti le cose importanti tutte assieme ed evitando che alcune si accelerino troppo mentre altre rimangono indietro. 2.- Un certo adattamento crescente: si cerca di agire secondo una direzione evolutiva (e non semplicemente seguendo la congiuntura) e “facendo il vuoto” attorno alle diverse forme di involuzione umana. 3.- Un certo senso dell’opportunità, che significa retrocedere davanti a una grande forza (non davanti a qualsiasi inconveniente) e avanzare quando questa si indebolisce. 4.- Una certa coerenza, nel senso di accumulare azioni che danno una sensazione di unità e di accordo con se stessi, e di scartare quelle che provocano contraddizione, cioè una sensazione di disaccordo tra quello che si pensa, si sente e si fa. Non credo che sia il caso di spiegare perché dico che “la gente sta sentendo la necessità e la verità morale di trattare gli altri come vorrebbe essere trattata”, anche a fronte dell’obiezione secondo cui la gente non agisce così in questo momento. Non credo nemmeno di dovermi dilungare in spiegazioni su ciò che intendo per “evoluzione” o per “adattamento crescente” (che è diverso dal semplice adattamento permanente). Quanto ai parametri che definiscano quando retrocedere di fronte a grandi forze o quando avanzare di fronte a forze declinanti, è indubbio che si dovrà disporre di indicatori appropriati, di cui non ho fatto menzione. Infine, costituisce comunque un compito difficile accumulare azioni unitive nelle situazioni contraddittorie che ci tocca vivere direttamente o, all’inversa, evitare quelle contraddittorie. Certo è un compito difficile ma, se si riconsidera quanto detto sopra, ci si renderà conto del fatto che ho citato tutte queste cose nel contesto di un tipo di comportamento che oggi si comincia a ritenere desiderabile, cosa, questa, che non accadeva in altre epoche. Ho cercato di descrivere alcune caratteristiche speciali che si stanno presentando e che corrispondono ad una nuova sensibilità, ad un nuovo modo di relazionarsi a livello interpersonale ed a un nuovo tipo di comportamento individuale; tali caratteristiche, a mio parere, vanno oltre la semplice critica della situazione. Sappiamo che la critica è sempre necessaria, ma quanto più necessario è fare qualcosa di diverso da ciò che critichiamo! Ricevete, con questa lettera, un caloroso saluto. 21 Febbraio 1991 Silo dal libro Lettere ai miei amici sulla crisi personale e sociale…

[@argomagma]

Eccellente Marco, laicissimo. La prima domanda ( un'ora e :18) è stupenda, e la fatica degli aggregamenti civili, formativi, emancipanti - dove poesia e trance, estasi ed iniziazione dovrebbero verificarsi - sarebbe minore imparando dalle altre culture presenti sul territorio, con le quali potremo davvero creare una nuova umanità, redenta, imprevedibile dal piano Kalergi !

[@argomagma]

hmm, sulla coscienza la risposta mi par im-posta peggio... ma poi si accorda un po' al Tripura Rahasya, che racconta solo della coscienza. La domanda sulla coscienza non la fa la Sostanza ?

[@iperuranioangela]

... "... I lov New York..." Grande, prof. Il mistero dell'Essere è.

[@Andrea-h1r5s]

Travolgente 😢😊🎉❤

[@doriano4132]

Emanciparsi da un legame anche famigliare,a volte è necessario per un nuovo inizio.

[@danielamisuriChiocciola]

renzi (minuscolo anche ad inizio di frase) però la camicia ce l'ha più stretta . Marco Guzzi da trascrivere parola per parola e poi parola per parola averla, tenerla, nel sangue, nel respiro

[@danielamisuriChiocciola]

+marcoguzzi2 Il GRAZIE torna subito indietro, elevato all'ennesima potenza! Sono troppo contenta di poterLa ascoltare semplicemnete scegliendo in mezzo a questo carvanserraglio che è internet....

[@stellavegan]

Bene, devo dire però che queste cose le ha dette Rudolf Steiner più di cento anni fa, però il modo, la passione con cui le dice le rende più attuali.

[@danielamisuriChiocciola]

+maria ratti Repetita, eventualmente, juvant. Meglio le nuove zucche vuote? p.s. Vorrei cancellare il pollice verso ma non ci riesco!

[@tankxx89]

Ci onori della tua presenza ? facebook.com/events/1478443805504330/

[@giupezio]

interpreto questo nuovo autos con il super - uomo di nietzsche

[@enricoturanti6069]

Mi chiedo il perché di tali critiche in quanto testimonianza di disprezzo del mondo. Molto "cristiano"... è proprio femminea questa religione dei preti (non di Cristo). La mia fede nel Nazareno, e con Lui, ride... specie con le donne volubili. Il più delicato e interessante divertsment. Siamo grati per ciò a ciascun Ciandala. "Crescete e moltiplicatevi", ci siete utilissimi, senza formaggio e senza pere. Come in ogni accademia (o sia convegno) si parla di porci e non di perle. Non provate a rubare la mia, che se ne fate tanto la custodisco con la violena e guerra persino. No... "NESSUN DORMA!!!"

[@contvin]

Carlyle, Thomas Saggista e storico inglese (Ecclefechan 1795 - Londra 1881). Oltre a numerose opere letterarie e storiche, scrisse saggi di rilievo per l’economia, tra i quali Chartism (1840) e Past and present (1843). Alla morale utilitaria predominante, contrappose nei suoi lavori un’austera morale individualistica. Celebre è la sua definizione dell’economia come dismal science («scienza triste»), a criticare la piega pessimistica presa dalla disciplina soprattutto per l’influenza di T.R. Malthus (➔). C. contestò aspramente il calcolo utilitaristico, reso popolare da J. Bentham e seguaci, perché, a suo dire, ignorava quanto di meglio vi fosse nella specie umana. Si trattava, secondo C., di pig philosophy, «filosofia porcina»

[@feliceboccella8191]

Gesù rovescia nel tempio il mercato e nel uomo tempio