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La Notte dei Briganti vuole offrire un momento di riflessione e di festa. L'idea di realizzare uno spettacolo teatrale nei boschi nasce da volontà di ricreare, il più fedelmente possibile, l'atmosfera, il contesto paesaggistico e le condizioni di vita a metà '800 nel Sud. Si è voluto dare un tocco molto suggestivo e naturale all'evento per raccontare uno scorcio della nostra storia: il Brigantaggio, poco conosciuto o spesso raccontato in maniera superficiale. Le vicende narrate in questa XVII edizione de La Notte dei Briganti sono ispirate alla figura del brigante Ciro Annichiarico. Nato a Grottaglie (Taranto) il 16 dicembre 1775, a 25 anni era sacerdote e maestro di canto gregoriano. Nel 1803, accusato dell'assassinio di Giuseppe Motolese, suo rivale nell'amore di Antonia Zaccaria, fu arrestato e condotto a Lecce, e condannato a 15 anni d'esilio. Riuscì, però, a fuggire e a tornare a Grottaglie. Massone e giacobino, sostenne inizialmente il nuovo regime sopravvenuto nel 1806, riuscì a spadroneggiare con i cinque fratelli nella guardia civica del Comune. Nel 1808 venne nuovamente arrestato; detenuto nel carcere di Lecce, il 13 agosto 1812 riuscì ad evadere. Datosi alla macchia, fondò nel 1813 con il fratello Salvatore, con Michele Marseglia e Gennaro Annese, disertori dell'esercito napoleonico, una banda di ventiquattro persone e giurò lo sterminio dei persecutori. Arrestato il 7 febbraio, per essere fucilato nella pubblica piazza di Francavilla, il giorno seguente. Durante l'interrogatorio il sacerdote-brigante confessò di essere stato l'autore materiale di 70 omicidi.