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Quando si parla di dipendenze, esistono fondamentalmente due approcci al tema. Uno repressivo, l’altro indirizzato al reinserimento sociale. Negli ultimi anni, Milano - soprattutto attraverso il Comune, ma non solo - ha scelto in maniera netta quest’ultima strada, permettendo le attività di luoghi come il Drop In di piazza XXV Aprile, gestito dalla fondazione Somaschi onlus, che accoglie ogni giorno decine di senzatetto con problemi di dipendenza, cercando di coinvolgerli su percorsi di riscatto sociale che possano portare magari a una casa e a un lavoro.
Le risorse su cui il Drop In fonda la propria attività provengono - oltre che dal Comune - da privati e, soprattutto, dalla Regione. Pochi giorni fa, però, è stata pubblicata la graduatoria delle realtà che si occupano di dipendenze e il Drop In è risultato tra gli esclusi. E questo ha una duplice conseguenza. Da un lato, rallenta drammaticamente le attività del centro e ne impedisce un ampliamento. Dall’altro, toglie risorse a uno dei principali - se non l’unico - luogo di Milano che si occupa di dipendenze nel centro di Milano, in un’area peraltro vicina a due importanti stazioni, luoghi abitualmente frequentati dai senza fissa dimora.