La richiesta di arresto per Netanyahu. La morte di Raisi. Le speranze di Assange

La richiesta di un mandato d’arresto internazionale presentata dal procuratore capo della Corte penale dell’Aia contro i leader di Hamas e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. La morte in elicottero del presidente iraniano Ebrahim Raisi, dato come possibile successore di Ali Khamenei, e le possibili conseguenze sul regime degli ayatollah. E la decisione del tribunale londinese che ha concesso a Julian Assange, fondatore di Wikileaks, di presentare un appello contro l’estradizione negli Stati Uniti.
È di questi argomenti che ci occupiamo oggi in «Giorno per giorno», il nostro podcast quotidiano con le notizie più importanti delle ultime 24 ore raccontate da Davide Frattini, Guido Olimpio e Marta Serafini. Ascolta tutti gli episodi e iscriviti al podcast qui: www.corriere.it/podcast/daily/

[@leandropoli8434]

Si Si...un po'come Robert Fico colpito da un "filosofo per la non violenza"!

[@d.t.6790]

Nessuna equiparazione fra Hamas e Netanyahu/Gallant. La richiesta di mandato di cattura si basa su fatti e l'applicazione della legge, non su considerazioni politiche. Inoltre pensare che politici democraticamente eletti non siamo capaci di crimini di guerra e crimini contro l'umanità o che se li commettono rimangano sempre e comunque moralmente superiori rispetto a terroristi o criminali comuni è palesemente assurdo. Equivale ad avere una visione religiosa e dogmatica della democrazia che ne nega i valori fondamentalmente laici.

[@d.t.6790]

Nel capo d'imputazione di Netanyahu il Procuratore ha anche elencato la persecuzione come crimine contro l'umanità, il crimine più vicino a quello di genocidio.

[@angelog1085]

Viva Putin