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Premilcuore (Premaicur in romagnolo) è un comune italiano di 682 abitanti della provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna.
Centro silvo-pastorale dell'Appennino forlivese, nell'alta valle del fiume Rabbi, sorge sulle pendici nord-occidentali del monte Arsiccio (m.762). Nel territorio comunale è presente il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e al suo interno c'è il Monte Tiravento (m. 1.043).La prima traccia di Premilcuore è attestata da un documento del 1124 che ne descrive la cessione da Calisto II a favore dell'abbazia di San Benedetto in Alpe. I primi toponimi furono Castrum Premalchorii, Premilcori e Planicori.[5] Nel 1191 Enrico IV lo assegnava alla famiglia dei Guidi di Modigliana ai quali veniva confermato nel 1220 dall'imperatore Federico II i quali costruirono il Castello dell'Ontaneta. Nel 1231 Premilcuore risulta possesso di Tegrimo Guidi. Il castello rimaneva possesso della famiglia Guidi fino al 1330, anno durante il quale passò di possesso alla chiesa forlimpopolese il quale lo girò alla Santa Sede.
Nel 1371 il cardinale Anglico de Grimoard nella sua Descriptio Romandiolae descrive come il Castrum Premilcori, unitamente alla rocca, alla torre e a 25 focolari, possesso del Vicariato ecclesiastico delle Fiumane: Castrum Premalcori est in quadam valle super flumen Raibor, super quodam sasso super strata magistra, qua itur in Tusciam, habet Roccham et Turrim fortissimam, ad cujus custodiam moratur unus castellanus pro Ecclesia. Dictum castrum confinat cum Castro Alpium, Buchono et Monte Vecchio. L'anno seguente, il 1372, la Santa Sede infeudò il castello in favore di Amerigo Manfredi di Marradi al quale fu sottratto dai fiorentini nel 1375. Nel 1424 fu occupato da Filippo Maria Visconti che poi fu costretto ricederlo in breve tempo. Nel 1499 se ne impossessò Caterina Sforza la quale si apprestava a difendersi dall'attacco di Cesare Borgia. A causa del tradimento del castellano tornò definitivamente a Firenze.
Il 25 luglio 1859 fu annesso al nascente stato italiano rimanendo in provincia di Firenze fino al 1923, anno durante il quale ne fu deciso lo spostamento nella provincia di Forlì.