Se non li avessimo trattati così male, forse, oggi non sarebbero così incattiviti.
@jamesgregory9776 Жыл бұрын
lol
@ליהדנציג11 ай бұрын
una vergogna italiana...che non si puo` MAI dimenticare
@VeryRomantica10 ай бұрын
Mi dispiace vedere il suo giudizio così lapidario e ingiusto. Il ghetto, almeno quello di Venezia, Non era come si crede erroneamente spesso e volentieri, un luogo di "prigionia". Era prima di tutto un luogo nel quale fu data la possibilità a una minoranza religiosa di portare avanti, seppur talvolta con alcune limitazioni, i propri usi e costumi, in un mondo in cui la quasi totalità delle volte gli ebrei erano mal visti e perseguitati a causa della credenza che uccisero il Dio della religione Cristiana. Luogo, il ghetto, le cui porte, chiuse verso sera, fungevano da protezione verso le possibili ritorsioni notturne che potevano subire e avevano in precedenza subito, dai Cristiani. Ma vediamo meglio il contesto storico: Venezia fu probabilmente la città più multiculturale dell'epoca, famosa per la sua tolleranza e apertura, basti pensare a tutti i libri che stampò liberi dalla rigida censura Romana. Fu come detto un crocevia di culture come nessuno a suo tempo, nelle quali convivevano comunità greche, ebraiche, tedesche, turche, croate, albanesi, francesi, inglesi e molte altre e seppur con i suoi limiti dettati comunque da un periodo storico in genere difficile, nel quale le minoranze erano viste come minacce, l'unica città all'epoca a garantire un rifugio per tutti gli ebrei che furono perseguitati ed infine espulsi dalla Spagna con la grande cacciata del 1492 in Spagna e nel 1496 dal Portogallo, fu proprio Venezia. Fu inoltre sempre Venezia che diede rifugio a numerosi gruppi di genti di religione ebraica che fuggirono da tutta Europa e da Oriente: si possono ricordare appunto i molti ebrei provenienti dalla Spagna e dal Portogallo, dopo la loro espulsione nel 1492 e nel 1497, chiamati sefarditi, dal nome della penisola iberica in ebraico. Accolse anche molti ebrei provenienti dall’Europa orientale, soprattutto dalla Polonia e dalla Lituania, dove erano perseguitati dai cosacchi, e li chiamò ashkenaziti, dal nome della Germania in ebraico. Venezia accolse infine molti ebrei provenienti dal Medio Oriente, soprattutto dalla Turchia e dalla Grecia, dove erano soggetti al dominio ottomano, e li chiamò levantini, dal nome della regione orientale del Mediterraneo. Non bisogna dimenticare che ad ogni modo Venezia rimaneva comunque di forte matrice cristiana, e, seppur con i limiti dettati da ciò, ritagliò per loro uno spazio nel cuore della città che molte altre città non concessero. Venezia nonostante ciò non fu perfetta in certi aspetti (ma chi altro lo fu in quegli anni?) però era probabilmente uno dei Migliori posti in cui vivere per le varie comunità foreste, e questo senza ombra di dubbio. Detto ciò, viva Venezia e viva la comunità ebraica, sia veneziana che non!