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Spesso accade che quando non parliamo la stessa lingua dei nostri interlocutori, questi raramente si rivolgono a noi. Non poter comunicare crea un’atmosfera di imbarazzo che si cerca di evitare. Esattamente quello che accade a una persona afasica che spesso vive una situazione di vero e proprio “isolamento”. È quello che accade a Raffaela, donna, madre, figlia afasica dopo un’emorragia cerebrale e un periodo di coma e riabilitazione. Nonostante tutto non si arrende e cerca ogni giorno di lottare contro i pregiudizi che accompagnano questa malattia.