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Ogni anno a Cantiano c'è la possibilità di rivivere l’antico rito della transumanza. All'inizio di ottobre, infatti, viene predisposta una transumanza dei cavalli del Catria (circa 180 esemplari) che da tre punti diversi di pascoli scendono a valle.
Il cavallo del Catria prende il nome dalla sua area di origine il massiccio del monte Catria, situato nel comune di Cantiano, nei territori delle Comunità Montane Catria e Nerone, Catria e Cesano. La sua origine è antica; già se ne trovano tracce dopo l’anno 1000 in documenti che citano la presenza a Fonte Avellana di allevamenti di cavalli ad usum equitandi, destinati ad un mercato signorile ed a rifornire le cavallerie delle signorie limitrofe, più tardi, del Ducato d’Urbino.
Nel ceppo indigeno sono state introdotte nel tempo diverse linee di sangue; i contatti con la maremma grossetana, legati alle attività dei carbonari hanno favorito l’introduzione di sangue Maremmano, ha subito inoltre l’influenza del Croato, del Franches Montaignes ed altri mantenendo caratteristiche di robustezza e frugalità necessarie alla sopravvivenza nel pascolo brado di montagna. Sino alla metà del secolo scorso l’area del monte Catria era zona di reclutamento quadrupedi da parte dell’esercito italiano, inoltre questo cavallo ha servito l’uomo trasportando a soma ogni genere di materiale; carbone, legna, fieno, bigonci di mosto, cereali.
Dalla metà degli anni ’90 si stanno attuando programmi di selezione e miglioramento della razza, finanziati dalla regione Marche, assessorato all’agricoltura, con la collaborazione scientifica dell’ Università di Camerino, Facoltà di Veterinaria. Oggi questo cavallo di tipo meso-brachimorfo, dotato di temperamento di media nevrilità, robusto, equilibrato e molto disponibile al lavoro, dimostra una grande attitudine al turismo equestre. Vogliamo sottolineare che tutt’ora viene allevato semibrado su pascoli montani e questo rende il suo piede attento e sicuro sui terreni più difficili ed impervi.