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Può capitare, fa parte del gioco.
Che però in genere finisce bene.
Saliamo in quota, a circa 1800 metri di altezza, perché le vacche dei Bonafini e dei Campagnari si trovano lassù da cinque mesi, nell'alpeggio di Forte Naole, un luogo meraviglioso sopra San Zeno di Montagna, ai piedi del Monte Baldo, nella montagna veronese.
Arriviamo in mezzo a una spessa coltre di nebbia, in realtà nuvole basse, che impedisce di vedere oltre una decina di metri. E delle vacche non solo nemmeno l'ombra, ma neanche il suono dei campanacci che ci orienterebbe su dove andarle a cercare.
"Succede, è normale", mi dice Mirco, "probabilmente si sono già incamminate verso casa", e con l'occhio acuto di una guida indiana mi fa vedere le orme fresche lasciate dalla mandria.
"Eh, ma le troviamo, non preoccuparti... "
In effetti le ritroviamo tutte quante le sessanta manze "fuggiasche", circa un chilometro più in giù, perchè si erano buttate avanti, spinte dalla voglia di tornare a casa.
E che voglia! Non camminano, ma corrono di brutto e starci dietro diventa una rincorsa non senza qualche patema, perché queste non conoscono ragioni, vanno e basta! Per percorrere i dieci chilometri di discesa, impieghiamo circa un'ora e mezza, dopo di ché ogni mandria rientra nella propria stalla.
Un viaggio sempre affascinante quello della transumanza, perché rispecchia un mondo fatto di contatto con la natura a tutto tondo: bellezza e insidia, amenità e duro lavoro per accudire gli animali in quota. E, soprattutto, un futuro non sempre decifrabile con facilità, come sentirete in questo video, che non è solo il ritratto di una tradizione ultrasecolare, ma anche un'occasione di approfondimento di un mondo che troppo spesso si conosce troppo superficialmente e lasciato alla pericolosa valutazione spannometrica dei luoghi comuni.
Vedrete delle belle immagini, ma sentirete anche delle riflessioni importanti sulle preoccupazioni di queste persone che con il loro lavoro contribuiscono in maniera fondamentale a preservare un territorio dall'equilibrio fragile e che, senza il loro apporto, subirebbe tutte le drammatiche e irreversibili conseguenze dell'abbandono.
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