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Brescello (RE), Chiesa di Santa Maria degli Angeli conosciuta come Oratorio della Concezione
4 campane a corda (Do5, Fa4 Regolo Capanni 1950; Sib4 1951; La4 1588)
Plenum
La documentazione presente nell’archivio della chiesa arcipretale indica che i Frati minori conventuali si stabilirono sul territorio comunale nel 1353, insediati in un piccolo monastero con annessa chiesetta posto di poco al di fuori delle mura. Il nuovo convento venne edificato all’inizio del XVI secolo in sostituzione del vecchio ospizio, demolito per esigenze di viabilità urbanistica. La basilica annessa venne consacrata il 15 dicembre 1525 dal vescovo di Faenza Giacomo Pasi, che la intitolò alla Vergine Santissima degli Angeli. La chiesa ebbe vita breve e venne demolita già nel 1552, trovandosi sul percorso della nuova cinta muraria progettata da Terzo Terzi per volere del duca Ercole II d’Este. La nuova chiesa venne progettata dallo stesso architetto Terzo Terzi all’interno delle mura, in un’area ancora oggi denominata Terranova. Il piccolo campanile a vela della nuova chiesa venne dotato nel 1588 di una piccola campana, fusa in loco da un artigiano del paese. La chiesa nuova di Santa Maria degli Angeli fu consacrata nel 1602 dal vescovo di Modena Gaspare Silingardi e affidata ai frati, che qui trasferirono il loro convento. L'edificio sacro, sorto in un periodo di travagliata situazione storica ed economica, venne quasi del tutto ricostruito tra il 1720 e il 1723 per precarietà della struttura. Nel 1752 venne realizzato il nuovo altare dedicato a sant’Antonio di Padova, mentre nel 1768 il monastero fu soppresso per volere del duca di Modena e Reggio Francesco III d'Este e i beni vennero incamerati dalla Confraternita della Buona Morte. Da quel momento la chiesa di Santa Maria degli Angeli venne ribattezzata dalla popolazione come Oratorio della Congregazione o della Concezione, titolo che entrò nella tradizione e rimase anche dopo la scomparsa della confraternita nel 1923. La chiesa rimase chiusa al culto dal 1797 al 1812, per essere adibita a ospedale militare durante la Repubblica Cisalpina. In questo periodo fu privata quasi per intero del suo patrimonio artistico e degli arredi; al termine del periodo napoleonico l’oratorio venne affidato alla cura pastorale della parrocchia centrale di Brescello, che a partire dal 1813 si adoperò insieme ai fedeli al restauro completo. La generosità popolare portò alla riapertura della chiesa già nel 1823, quando venne solennemente inaugurata e riaperta al culto dall’arcivescovo Ludovico Luigi Ugolini. Durante gli importanti lavori di restauro precedenti la riapertura al culto fu massicciamente ristrutturata la cappella di san Gaetano di Thiene, grazie alle donazioni del conte Antonio Soliani Raschini che donò anche la pala d'altare. L’importante restaurò toccò anche l'altare delle Reliquie, grazie al contributo di Francesco Taffurelli, donatore di un dipinto raffigurante san Francesco d’Assisi. A questo periodo parrebbe risalire anche la statua della Vergine Immacolata, dono di Giovanni Soliani. Nel 1923 la Congregazione di Carità di Modena cedette ufficialmente la proprietà della chiesa alla fabbriceria della chiesa arcipretale di Brescello. A seguito dell'evento sismico del 1983 la chiesa viene chiusa per inagibilità e interessata da importanti lavori di restauro che si protrassero fino al 1989, comportando la ricostruzione dell'orditura portante del tetto, il consolidamento delle volte e la ricucitura delle lesioni murarie. Il piccolo campanile in facciata ospita quattro campane a corda, una delle quali risalente al 1588 e appartenente alla terza chiesa in ordine di età. Le restanti tre sono un'opera successiva alla Seconda guerra mondiale, che vide la requisizione massiccia del bronzo per scopi bellici. L’organo dell’oratorio della Concezione è estremamente pregevole, poiché venne costruito nel 1765 dai celebri organari Benedetti di Desenzano e scampò quasi miracolosamente alla devastazione generale che colpì la chiesa sotto Napoleone. Il restauro del 2012 lo ha riportato all'antico splendore, recuperandone l'allegra sonorità barocca.
Un ringraziamento all'arciprete don Evandro.