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Vezza d'Oglio (BS) - Chiesa di San Clemente - 2 campane, Fa⁴ ? 1585 e Do⁵ - Plenum a 2 campane.
Ringrazio molto Ermanno per la disponibilità (e soprattutto pazienza).
Se sei appassionato di montagna, ti piace scarpinare e hai delle buone gambe (campane e parte) ti consiglio di arrivare fino a questa chiesetta anche solo per il panorama visto che merita molto! Per farlo bisogna parcheggiare l'auto sotto la Parrocchia di Vezza e proseguire a piedi (ci sono le indicazioni), altrimenti è anche possibile arrivarci solo con un fuoristrada 4x4, bisogna percorrere un sentiero di montagna stretto e ciotoloso. La chiesetta solitamente è sempre chiusa ma la vista è veramente impagabile.
Posizione geografica.
La chiesa sorge su un'altura da dove si può vedere il gruppo dell'Adamello e tutto il fondovalle. E' situata vicino ad una strada acciottolata che percorre la destra orografica della montagna, probabilmente si tratta del vecchio tracciato della romana via Valeriana; sembra fosse stata la più percorsa in quanto il fondovalle erra ancora acquitrinoso e paludoso. Si raggiunge partendo dall'alto del paese, passando per le case sparse di Fontanamòrt, Dosso di sotto, Dosso di sopra e attraverso la vallecola di Caròna. L'ironia popolare dice: "Se te fè en gir entoren ala ciesa de San Clùmèt el te pàsa ogni tormènt". Significherebbe infatti, morte sicura stante lo strapiombo di roccia sottostante la chiesa.
Cenni storici.
La chiesa è dedicata a San Clemente protettore dei pellegrini, in quanto durante la sua vita vece molti pellegrinaggi.
Fu costruita nel XII secolo e fu, con ogni probabilità, da sempre un santuario eretto accanto ad un ostello per pellegrini. Nel corse del tempo, come risulta dagli Atti Vescovili, venne più volte restaurata apportando numerose modifiche. Dal 1916, al santuario si facevano processioni "per antica consuetudine", non solo per la festa del Santo il 23 novembre, ma anche per il giorno di San Marco, 1° giorno delle rogazioni.
Dalla metà del sec. XIX fin dal 1940, nella chiesa di San Clemente veniva spesso celebrata la Santa Messa Festiva, soprattutto nella stagione estiva, per comodità dei contadini abitanti nelle vicine frazioni Dosso di sotto, Dosso di sopra, Molèt e Pédénole. Dopo un lungo periodo di abbandono, dagli anni settanta, iniziava il restauro, con lavori di consolidamento della chiesa e del campanile. Venne effettuato dal locale Gruppo Alpini e l'iniziativa fu presa da un gruppo di Reduci fra i quali il Capitano Martino Occhi, insegnante elementare a cui è dedicata la scuola primaria. Da allora si chiama "San Clemente degli Alpini". Ogni anno dal 1973, si celebra la S. Messa solenne una domenica di agosto, con la partecipazione degli Alpini, della popolazione e dei turisti. Nell'anno 2005, a memoria di Papa Paolo II, il Gruppo Alpini ha scolpito nel legno di un larice una cappelletta per ricordare il pellegrinaggio del Pontefice in Adamello.
Credenze popolari.
Secondo una credenza popolare, che si perde nella notte dei tempi, il luogo destinato alla costruzione della chiesa era stato scelto più in alto rispetto all'attuale posizione. I lavori delle fondamenta procedevano di giorno, ma di notte inspiegabilmente si spostarono verso il basso. Ogni mattina gli operai dovevano ripetere l'operazione finchè decisero di edificarla nella zona dove si trova ora. Cosi pensarono che quel luogo fosse stato una scelta predestinata da Dio.
La struttura esterna.
Il campanile della chiesa è in stile romanico, costruito con sassi chiamati conci, grezzi e del luogo, più grossi nella parte bassa che diventano via via più piccoli salendo. Le finestre sono a capanna. Sull'architrave della porta vi è la data 1585, che indica un rifacimento; sopra la porta, in un riquadro, spicca ancora, anche se sbiadita, l'immagine di San Clemente. Sula lato destro della porta una piccola finestra con le inferriate, reca ancora due fessure sul basamento in marmo bianco, con la scritte " segala e formento", dove i contadini depositavano in offerta i prodotti della terra.
L'interno.
Esso è a una navata, separato dal presbiterio da una cancellata del 1550, in ferro battuto. Il presbiterio leggermente inclinato non è un errore di costruzione, ma per scelta "ideologica" dell'architetto per ricordare come è morto Gesù: "Chinato il capo spirò". Il soffitto a vela ha al centro lo Spirito Santo. Sulla parete di destra, vicino all'altare sono rappresentati: l'Angelo Custode, San Carlo e Sant'Apollonio, mentre su quello di sinistra: Santa Lucia, San Martino, Santa Margherita e San Lorenzo. Ai lati della navata sono disposti due tele raffiguranti: l'Adorazione dell'Eucarestia, i Santi Francesco, Ignazio e Martino. Nel corso del tempo, per devozione e in segno di grazia ricevuta, la popolazione ha donato gli ex voto, (sculture lignee di gambe e braccia) ed alcuni quadretti dipinti posti vicino alla statua della Vergine.
Gli alunni della scuola primaria di Vezza d'Oglio, anno scolastico 2006.