Come al solito le conclusioni più verosimili vengono dal pubblico (in questo caso positivamente critico). Come diceva il compianto fisico Emilio Del Giudice: "non aspettatevi le scoperte rivoluzionarie dagli specialisti".
@paolonobili69010 жыл бұрын
Faccio fatica a seguire la logica dei deterministi soft, che a quanto pare erano la maggioranza in sala. O sei determinista o non lo sei, non si può essere deterministi solo un po'. Se pensi che la mente sia un insieme di reazioni biochimiche allora non puoi ammettere alcun libero arbitrio, dal momento che un qualsiasi fenomeno fisico avviene come diretta conseguenza dell'interazione meccanica delle molecole e dipende dallo stato delle molecole nell'istante precedente. Di conseguenza qualsiasi atto compiamo, come singoli o come società (il delitto e la pena, la violazione dell'etica e la riprovazione sociale, comprese tutte le discussioni intorno all'etica e al libero arbitrio, compreso io che sto scrivendo) sono solo molecole che si agitano e, interagendo casualmente, danno luogo alla gigantesca rappresentazione che abbiamo di fronte agli occhi. E' una possibilità, non lo nego, ma si abbia il coraggio di sostenerla fino in fondo. Nel momento in cui ammetti che esiste uno spazio di libero arbitrio (per quanto ridotto dai condizionamenti sociali), ammetti che c'è una fase in cui viene operata una scelta, in cui si realizza un atto di volontà che trascende il meccanismo delle leggi fisiche che regola l'interazione delle molecole, e mi devi spiegare da dove viene questo atto di volontà, quale ne è la causa.
@jimraynor163810 жыл бұрын
Secondo me anche se esistesse qualcosa che trascende le leggi fisiche coinvolto nel processo di scelta, sarebbe immerso in una struttura causale. Spesso chi vuole difendere il libero arbitrio ricorre alla possibilità che gli stati mentali, intesi come stati di coscienza e non come stati neuronali, possano avere efficacia causale sugli stati appunto neuronali in base a ignote leggi psico-fisiche che descrivono il rapporto tra mentale e fisico. A parte che questa è una speculazione non dimostrata e che presenta diversi problemi concettuali discussi in filosofia della mente, il fatto fondamentale è che anche fosse così, questi stati mentali sarebbero cmq conseguenza di stati fisici e/o mentali precedenti. Anche in una visione di questo tipo la volontà emerge come letteralmente formata dallo stato globale in cui si trova l'agente in quell'istante in cui vuole e sceglie
@MegaInformazione10 жыл бұрын
E' possibile esser un misto: eventi deterministici misti ad eventi stocastici. Anche il caso del non esser determinista, implica credere ad un indeterminismo che non si concilia con alcun libero arbitrio in quanto eventi casuali ed indipendenti dalla volontà del soggetto. In entrambe i casi, il libero abritrio è soggettivamente vero solo nella misura in cui non sia possibile prevedere eventi futuri. Oggettivamente, invece, non ha senso di parlare di libero arbitrio.
@FirstPublicChannel9 жыл бұрын
+Paolo Nobili Non sono bravo a riassumere, tanto meno in un argomento in cui si potrebbe parlare in eterno, perciò scrivo in una forma a mo' di appunti i punti che secondo me son da toccare e tener presenti (ce ne saranno altri, io dico solo quelli che riesco a elaborare ora) Libertà: 1) Da che punto? Da sempre, non è cosa acquisita. Consapevolezza? Esperienza? Istinto? Che posto hanno? 2) Quando facciamo, agiamo, ecc: in che “quantità” c'è? Ha senso parlare una quantità di libertà, che può aumentare o diminuire ecc? Es. Bambino piccolo che gioca col coltello: finché non si fa male - finchè non è consapevole e/o non ha quell'esperienza - è libero di agire? Quando si farà male e non giocherà più, l'esperienza e l'istinto lo freneranno? O forse è solo libero di prenderlo in mano, ma non usarlo in modo da farsi male? Es. Libertà di dire “ti amo”. Vergogna ecc. lo impediscono, ecc. Che libertà è se qualcosa ci frena? (Differenza fra le due: libertà nel "negativo", nelle "cose brutte", e nel "positivo" - o ciò che si considera tale perlomeno) Es. “Liberi di seguire”. Ma se una cosa non ci interessa? E decidiamo noi che interessi avere - così come predisposizioni, gusti e altro? → Dalla nascita (nb: quando il cervello assorbe ecc molto più che nella vecchiaia ecc) siamo influenzati dal mondo esterno e dalle figure genitoriali ecc e questo ci farà fare ecc. - Interdipendenza: concetto chiave per ammortizzare il problema, e che il mondo orientale conosce molto bene. Ma questione lunghissima e impossibile da tener presente. - Libertà al principio delle creazione, al massimo; nella natura, non nel prodotto della natura. - Libertà negli animali vs istinto. L'uomo ha qualcosa in più? Coscienza, razionalità ecc. - Libertà negli istinti in sé o emozioni. → Impossibile quindi una libertà totale, ma sicuramente parziale. Ma che libertà è una parziale? (Libertà parziale almeno in, es. Puoi fare una cosa, ma non ti piace ecc.) Estremamente importante: → “ognuno è libero di pensarla come vuole”. Quasi un paradosso: siamo liberi di pensarla ecc, o agiscono vari fattori su di noi per cui pensiamo che sia altra la soluzione? Non è forse confusione più che "libertà"? - Sostituzione di libertà e non libertà con consapevolezza e non consapevolezza. Cfr. Spinoza nell'etica e l'esempio dell'ubriaco (niente libertà, ma consapevolezza a posteriori). Qui si inserisce ancora il concetto di istinto o meglio emozione, dove sotto l'influsso di quelle si cambia radicalmente. - Si è più liberi nel conoscere sempre più come stanno le cose (Scienza) e prenderne atto piuttosto che ribattere solo sulla libertà in sé. - Voler cambiare = non voler accettare = non voler essere = non libertà di essere. (c'è sempre qualcosa che ti blocca, e non puoi con la stessa mente ingannare la stessa) - E che posto ha l'inconscio? Le intuizioni? E tutto ciò che il cervello fa comandando ogni inezia del corpo, senza che noi ne siamo non solo minimamente consapevoli, ma che prima della scienza, anatomia ecc non sapevamo manco esistessero? - Che posto hanno invece le malattie mentali?
@lidiadamico89572 жыл бұрын
Siamo tutt'uno con l'ambiente, costituiti dagli stessi elementi, e nessuna azione può ignorare questa connessione, già ben analizzata dalle antiche filosofie orientali. Questa connessione involucra tutto il nostro interno, per tanto tutto l'evidente e tutto il no evidente. Le malattie mentali sono purtroppo, come le malattie corporee, "guasti" della materia (entropia), che portano a un cambio di stato del corpo in sé (la morte), a una riorganizazione delle particelle coinvolte e a una redistribuzione dell'energia. Questo modo di vedere, penso, sia l'unico a spiegare questo fenomeno delle malattie mentali, nelle quali vediamo appagarsi tutta l'essenza di una persona, intuizione, deduzione, volontà. Il libero arbitrio che pensiamo d'avere in salute, é soltanto l'espressione "armoniosa" di quanto abbiamo nel DNA e di quanto abbiamo appreso dall'ambiente (biologicamente parlando), e comunque determinato dalla causa-effetto della fisica. Il modo di costruire il nostro "io" appare diverso in quanto alla varietà di forme e modi esistenti, ma le origini del tutto rimangono incastrate in un unico, basico, processo. L'identità con l'io nel caso umano (esseri viventi più evoluti), e comunque sconcertante, tanto che ci porta a resistere fortemente a quest'idea dell'assoluta uniformità del tutto.
@Notteriva10 жыл бұрын
In realtà queste dotte e interessanti dissertazioni hanno solo scalfito il problema, perché la volontà o consapevolezza di eseguire qualunque gesto o decisione ha di per sé una causa di cui noi stessi siamo un effetto.
@antoniobattigelli11393 жыл бұрын
Bisogna riprendere in mano il concetto di "tempo".
@carminecimitile44653 жыл бұрын
♥️⚘🕳
@rosolinolosciuto38655 жыл бұрын
Il mistero della fede occulta le vere origini e' sfrutta
@lucassiccardi87647 жыл бұрын
Gesu' cosa ha fatto di noi ? Ci ha voluto dare una speranza ma se questo futuro non corrisponde al nostro desiderio cosa dovremmo pensare ? E' giusto credere spassionatamente a quello che ci viene propinato accettandolo a cuore aperto e poi renderci conto come avviene spesso lasciando che le teorie di altri rovinino la realta' e il quieto vivere ? Se analizzassimo cio' che sono le nostre vite, forse dovremmo accorgerci di vivere in un mondo talmente assurdo da non dover nemmeno per caso essere preso in considerazione per quello che vale. Rendiamoci conto che fin da bambini cio' che siamo e poi diventeremo fa parte di un tutto che non ci piace. E se analizziamo il problema che ci affligge ( psicologico, mentale, fisico, ecc. ) ci accorgiamo che fin dai primi anni di vita ci fanno passare attraverso esperienze che sono piu' che traumatiche, troppo dolorose, evidentemente come se chi ci comanda, non tenga a noi. Peggio che vivere senza un motivo, sarebbe rendersi conto quanto sia inutile la massificazione dell'individuo che porta a essere non solo tutti uguali ma stolti poiché senza critica né pensiero. Se pensiamo alla scuola che ormai in tutto il mondo e' un fagotto da portare sulle spalle , se pensiamo all'incoerenza e all'ingenuita e' a cio' che altrimenti verrebbe soltanto preso per quello che e', una cosa da nulla, come possono le minacce, i brutti voti, le umiliazioni per andare bene ed avere buoni voti un motivo per continuare nello sforzo di credere che possa servire a qualcosa? Dobbiamo constatare che il gioco non vale la candela e soprattutto andare oltre i libri e gli sforzi per andare avanti. Dobbiamo renderci conto che cio' che regola le nostre azioni non e' Dio, non siamo noi che decidiamo cosa fare, ma e' un'imposizione crudele della societa'.