Il palazzo Monsignani, conosciuto da tutti gli abitanti di Imola come l'antica residenza della famiglia Sassatelli, è senza dubbio uno degli edifici civili più ricchi di storia e di significato nella città. Nel corso dei secoli, ha subito numerosi cambiamenti architettonici, urbanistici e di proprietà. La storia del palazzo è strettamente intrecciata con quella della famiglia Sassatelli, una famiglia importante, numerosa e con numerose ramificazioni, che ha posseduto, abitato e modellato l'edificio per diversi secoli. Originariamente, il palazzo era di proprietà degli Alidosi, gli antichi signori della Rocca, ma in seguito fu acquistato e ampliato dalla potente famiglia dei Sassatelli. La sua forma attuale fu completata dopo il 1522 e presenta un'imponente facciata lungo la via Emilia, con un basamento a scarpata. L'ingresso principale sulla via Emilia conduce a un cortile porticato con colonne slanciate in arenaria, decorate con capitelli che recano gli stemmi di Giovanni Sassatelli, capo della fazione guelfa della città. L'ingresso secondario, utilizzato per gli stabili, si affaccia sulla piazza del Duomo sul retro. Il palazzo non era solo la residenza della famiglia Sassatelli, ma ospitava anche le loro milizie private, che partivano da qui per compiere incursioni sanguinose contro la fazione avversaria dei Vaini
@ESDELDUR6 жыл бұрын
sentire la pronuncia inglese giusta mi ha eccitato
@ezvust Жыл бұрын
Le origini della famiglia Sassatelli, secondo le cronache locali, risalgono a Selvaggio, un guerriero germanico del IX secolo, da cui i discendenti avrebbero ereditato la passione per la professione delle armi. Già nel XIII secolo, i Sassatelli erano considerati tra i principali sostenitori della fazione guelfa in Romagna e vantavano numerosi seguaci ad Imola. Nel corso del tempo, la famiglia aumentò il suo prestigio nella città. Nel 1480, Imola era stata assegnata in dote dal Papa insieme a Forlì nel 1467. Francesco Martinelli, membro della famiglia Sassatelli, aveva presidiato Imola per un anno durante gli scontri tra le truppe fiorentine e veneziane che si erano diffuse nel territorio. Dopo una breve fase di pacificazione, nel 1470, Imola era stata ceduta da Taddeo Manfredi a Francesco Sforza, che tre anni dopo la vendette a Papa Sisto IV. Nel 1481, quando Caterina Sforza e Girolamo Riario giunsero da Roma in Romagna per prendere possesso della città, furono accolti da due distinti cortei, rappresentanti delle due famiglie più importanti di Imola: i ghibellini Vaini e i guelfi Sassatelli. In questo modo, le due famiglie manifestarono la loro appartenenza a due schieramenti di potere concorrenti di fronte ai nuovi signori della città
@ezvust Жыл бұрын
L’antico palazzo della famiglia Sassatelli, che tutti gli imolesi conoscono come palazzo Monsignani, è certamente tra gli edifici civili cittadini più ricchi di storia e memoria, e contemporaneamente quello che nel corso dei secoli ha subito il maggior numero di alterazioni architettoniche, urbanistiche e di proprietà. La storia del palazzo si intreccia con quella della famiglia, importante, numerosa e ramificata, che l’ha posseduto, abitato e plasmato per alcuni secoli. Gli antichi signori della Rocca, gli Alidosi, furono anche i primi proprietari del palazzo che fu poi acquistato ed ingrandito dalla potente famiglia dei Sassatelli. Ultimato nel suo aspetto attuale dopo il 1522, presenta sulla via Emilia un’imponente facciata con basamento a scarpata. L’entrata principale sulla via Emilia conduce ad un cortile porticato costituito da esili colonne in arenaria, con capitelli recanti gli stemmi di Giovanni Sassatelli, capo della fazione guelfa della città. L’entrata di servizio per le stalle era invece quella che attualmente dà sulla retrostante piazza del Duomo. Il palazzo non era solo la sede della corte dei Sassatelli, ma alloggiava anche le loro milizie private che di qui partivano per scorribande sanguinose contro l’opposta fazione dei Vaini
@angelodestro49724 жыл бұрын
Grazie per avermi fatto scoprire l’acqua calda
@ezvust Жыл бұрын
Le cronache locali fanno risalire le origini dei Sassatelli a Selvaggio, un guerriero germanico del IX secolo dal quale i discendenti avrebbero ereditato la vocazione per il mestiere delle armi. Già nel XIII secolo vengono ricordati fra i principali aderenti alla parte guelfa in Romagna, e come tali segnalati per i loro numerosi seguaci a Imola. Qui la famiglia aumentò nel tempo il suo prestigio; nel 1480 la città era stata assegnata in dote dal papa, insieme a Forlì nel 1467, con Francesco Martinelli, aveva presidiato Imola per un anno durante gli scontri che avevano opposto le truppe fiorentine e veneziane dilagate nel suo territorio. Dopo una breve pacificazione, nel 1470 Imola era stata ceduta da Taddeo Manfredi a Francesco Sforza, il quale tre anni dopo l’aveva venduta a papa Sisto IV. Nel 1481, quando Caterina Sforza e Girolamo Riario si recarono da Roma in Romagna per prendere possesso della città, vennero accolti da due distinti cortei, facenti capo alle due maggiori famiglie cittadine, i ghibellini Vaini e i guelfi Sassatelli, che in questo modo ostentarono davanti ai nuovi padroni la loro appartenenza a due schieramenti di potere concorrenti
@ezvust Жыл бұрын
La famiglia Sassatelli ha avuto un ruolo di grande potere nella città durante il periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo. Tuttavia, è Giovanni Sassatelli, noto come "Cagnaccio" a causa della sua astuzia e violenza, ad essere il personaggio più famoso della famiglia. Le sue gesta ebbero luogo durante il caotico periodo delle lotte cittadine tra i guelfi e i ghibellini. Giovanni Sassatelli era il leader dei guelfi, mentre si opponeva a lui il campo dei ghibellini guidato da Guido Vaini. La lotta tra le due fazioni portò a stragi e violenze che culminarono nella notte del 21 giugno 1504, quando le forze ghibelline attaccarono i rivali che si erano asserragliati nel palazzo di famiglia, l'attuale palazzo Monsignani. Fu proprio Giovanni a ribaltare le sorti della battaglia, arrivando in soccorso dei suoi con 150 soldati armati. Per i ghibellini, fu un vero massacro, soprattutto in un vicolo poco distante dal palazzo, che da allora fu chiamato vicolo Inferno, in memoria di quell'episodio sanguinoso
@giovannilongobucco17109 ай бұрын
Grazie, userò questi consigli contro LUCA marchi, ti faccio sapere se vinco
@giovannilongobucco17109 ай бұрын
Siamo a metà game, sono messo bene
@giovannilongobucco17109 ай бұрын
Siamo quasi alla fine, dicono che sono il cheap leader ma ancora non sono arrivato alla lezione dove lo apieghi
@giovannilongobucco17109 ай бұрын
Grazie ai tuoi consigli ho vinto, era un 70% per il primo e un 30% per il secondo, fra amici abbiamo patteggiato per un 50/50.
@giovannischirinzi580812 күн бұрын
grande salmo
@momo_reni50374 жыл бұрын
Consigli sulle mie giocate? Gameplay sul mio canale
@davidecucciniello47414 жыл бұрын
Scusa, sto imparando il poker da poco tempo, però penso che nel momento in cui sei uno dei primi a parlare, paghi necessariamente big blind o small blind. Quindi, in teoria, avendo già pagato qualcosa, converrebbe almeno andarsi a vedere il flop (sempre se altri dopo di te non rilanciano nel preflop) anche con una mano non eccellente, come ad esempio Q7 o 10-6, insomma mani del genere. Non è giusto?
@davidecucciniello47414 жыл бұрын
franco minetti scusa ma sb e bb non erano primo e secondo a giocare? Sono i primi dopo il dealer no?
@marcone17834 жыл бұрын
@@davidecucciniello4741 Prima del flop sono gli ultimi, dopo il flop sono i primi. Comunque ci sono molte variabili: intanto se stai giocando un torneo o cash game cambia. Se giochi torneo poi cambia a seconda della fase del torneo e dal tuo ammontare di chips (semplificando più ne hai più potresti chiamare), cambia se chi sta rilanciando pre-flop è dalle prime posizioni o dalle ultime, se ci sono altri che sono entrati nel piatto ecc... Il gioco per fortuna è abbastanza complesso e una risposta potrebbe essere giusta in certe circostanze ed errata in altre.
@rebis104 жыл бұрын
In veritá ho letto poco tempo fa un articolo che elencava una serie di range con cui bisogna foldare sempre da small blind........ Chiamare con quel range nel lungo periodo risulta essere matematicamente sbagliato, peró bisogna dire che il poker non è una scienza esatta.
@micheleferrari53495 жыл бұрын
Alla fine ci vuole anche del gran C..O !
@rebis104 жыл бұрын
Non proprio...
@obbrobrio4 жыл бұрын
Sergio Guadagno beh in realta si
@rebis104 жыл бұрын
@@obbrobrio nope ....altrimenti non avrei guadagnato 1 milione....a meno che io non sia la persona piú fortuna al mondo😁. Ovviamente parlo di playmoney ma sono comunque un traguardo che fa capire che ci vuole abilitá nel lungo periodo per vincere....
@obbrobrio4 жыл бұрын
Sergio Guadagno hai ragione, sicuro ci vuole molta esperienza e abilità, ma anche le carte giuste al momento giusto ti danno una gran mano🥰
@rebis104 жыл бұрын
@@obbrobrio ma quello è ovvio nel breve periodo....nel lungo periodo la storia cambia
@barbana19424 жыл бұрын
Ti ringrazio tanto , ora ci provo mi chiamo non so giocare .Ciao e mille grazie dei consigli,magari domani vengo a fare un po' di scuola ancora
@Io-wk5rg3 жыл бұрын
Grande attore il tizio che parla
@amedeopetrarca31073 жыл бұрын
la scoperta dell'acqua calda, peccato che tra il dire e il fare ci sta di mezzo ..il mare...infatti con la coppia di assi e di re sistematicamente si veniva battuti da gente che veniva a vedere col nulla in mano tipo un 2 e un 8 per giunta di colori diversi ma siccome aveva più fiches il sistema ti faceva perdere così tu andavi a fare un'altra partita versando altri soldi, i forum erano pieni di professori pronti a giustificare di tutto in nome della "varianza" termine inventato ad arte per il poker online creato per giustificare le vittorie degli "asini" che a un tavolo vero verrebbero sbattuti fuori in meno di due secondi..alla fine la "varianza" se la sono data sui denti perchè i giocatori bravi vista l'evidente pagliacciata hanno smesso di giocare e le room sono diventate deserte in cui a giocare sono rimasti solo gli asini e solo con i tornei gratuiti ..e certo chi butterebbe i propri soldi in un cesso che fa vincere chi fa comodo a lui??...i forum sono praticamente estinti, le trasmissioni tv in cui si vedevano fior di giocatori a spartirsi montepremi favolosi dissolte come neve al sole..bastava vedere che le partite texas holdem erano piene e quelle di poker vero a carte coperte erano vuote per capire che il gioco era destinato agli asini che non sanno giocare a carte coperte..ridicoli hanno fatto la fine che meritavano si sono estinti da soli..adesso ficcatevela nel culo la varianza somari...
@Io-wk5rg2 жыл бұрын
Sintesi perfetta
@ciompli793 жыл бұрын
Con KK faccio una puntata sul flop, anche se c è asso in terra, lo trovo giusto. Ma anche se in terra c è Q10J, io sul flop devo uscire in puntata con AA
@gaetanoantonante95504 жыл бұрын
Come si divide un piatto
@notype3794 жыл бұрын
Mazziere? Dealer
@giuseppecartello82504 жыл бұрын
Poi ti chiamano 2-3 e ti scoppiano AA ahahahah
@fabio29ification4 жыл бұрын
Vabbè, quello succede online....ovviamente la spiegazione vale per i live
@rebis104 жыл бұрын
Ripassa la statistica e la legge dei grandi numeri ;-)
@mariomosecavenago31166 жыл бұрын
Molto chiaro
@barbana19424 жыл бұрын
sono un po' agitata e non so molto bene le combinazioni, mi chiamo marisa
@ezvust Жыл бұрын
Il palazzo Monsignani, conosciuto da tutti gli abitanti di Imola come l'antica residenza della famiglia Sassatelli, è senza dubbio uno degli edifici civili più ricchi di storia e di significato nella città. Nel corso dei secoli, ha subito numerosi cambiamenti architettonici, urbanistici e di proprietà. La storia del palazzo è strettamente intrecciata con quella della famiglia Sassatelli, una famiglia importante, numerosa e con numerose ramificazioni, che ha posseduto, abitato e modellato l'edificio per diversi secoli. Originariamente, il palazzo era di proprietà degli Alidosi, gli antichi signori della Rocca, ma in seguito fu acquistato e ampliato dalla potente famiglia dei Sassatelli. La sua forma attuale fu completata dopo il 1522 e presenta un'imponente facciata lungo la via Emilia, con un basamento a scarpata. L'ingresso principale sulla via Emilia conduce a un cortile porticato con colonne slanciate in arenaria, decorate con capitelli che recano gli stemmi di Giovanni Sassatelli, capo della fazione guelfa della città. L'ingresso secondario, utilizzato per gli stabili, si affaccia sulla piazza del Duomo sul retro. Il palazzo non era solo la residenza della famiglia Sassatelli, ma ospitava anche le loro milizie private, che partivano da qui per compiere incursioni sanguinose contro la fazione avversaria dei Vaini