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Ciascun oggetto, antico o contemporaneo, possiede una propria biografia, unica ed irripetibile, che non termina insieme all'epoca o alla civiltà dalle quali ha avuto origine, ma continua a registrare silenziosamente frammenti di nuove memorie, via via che l’oggetto attraversa il tempo e i mutamenti della storia.
Raccontando come sono stati usati, trasformati, abbandonati, dimenticati, riscoperti e poi tramandati magari per sottrarli ad un nuovo oblio, gli oggetti si oppongono perciò al tempo come testimoni della nostra esistenza e di quelle che ci hanno preceduto. Siano essi artistici o di uso quotidiano, reperti antichissimi o oggetti della nostra infanzia, gli oggetti agiscono come un ponte che mette in contatto chi li ha prodotti allora con chi oggi li osserva e li interroga.
Nel tentativo di rendere sempre più nitido il mondo e le persone che hanno creato quegli oggetti, un Museo assolve così al fondamentale compito di raffinare continuamente quel contatto tra uomini ed esperienze di ogni tempo.
Per cogliere negli oggetti i frammenti biografici che essi custodiscono nei materiali e nelle tecniche usati per produrli, nei danni, nelle riparazioni e nelle alterazioni a cui sono andati incontro con il tempo, un Museo ricorre alla sua più profonda e raffinata forma di ascolto: la Ricerca.