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Una testimonianza di Liliana Segre, tratta dal film "Fratelli d'Italia?" di Dario Barezzi, promosso dalla Provincia di Milano nel 2009.
Deportata ad Auschwitz nel 1944 è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella nel gennaio 2018.
Liliana Segre venne deportata il 30 gennaio 1944 dal Binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Fu subito separata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto il successivo 27 aprile. Alla selezione, ricevette il numero di matricola 75190, che le venne tatuato sul braccio. Fu impiegata nel lavoro forzato nella fabbrica di munizioni Union. Alla fine di gennaio del 1945, dopo l'evacuazione del campo, affrontò la marcia della morte verso la Germania. Venne liberata dall'Armata Rossa il primo maggio 1945 dal campo di Malchow. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati al Campo di concentramento di Auschwitz, Liliana fu tra i venticinque sopravvissuti.