Macchina ante 96, come fare per rivenderla? Un datore di lavoro può firmare allegato 5?

Possiedo una macchina antecedente al 1996, più o meno pericolosa, ma non è chiaro se rappresenti effettivamente un pericolo. Ho diverse opzioni da considerare e la strada più sicura sembra essere quella di venderla a un rivenditore specializzato che la riabilita e successivamente la rivende. In questo modo, anche se non diventa completamente sicura, è il rivenditore che si assume la responsabilità di sistemarla e rivenderla, come previsto dall'articolo 23. Prima di cederla, il rivenditore è obbligato a effettuare le necessarie sistemazioni, e se decidesse di ignorare questo passaggio, sorge un altro problema.
Se decido di venderla direttamente a un altro utilizzatore, è necessario che la macchina sia già a posto secondo l'articolo 81; in caso contrario, devo provvedere a sistemarla prima di cederla. È fondamentale che venga eseguita una perizia da parte di una persona competente. La competenza in questo contesto implica che la persona abbia conoscenze nel settore e possieda esperienza professionale.
Non esiste un albo o una certificazione specifica che attesti che la macchina sia conforme all'allegato 5, titolo ter dell'81 2008. La perizia deve dimostrare che la persona competente possiede le competenze necessarie, che possono variare. Può essere un ingegnere, un perito, o chiunque abbia esperienza nella progettazione, costruzione e manutenzione di macchine, oltre a essere formato sulla direttiva macchina e sulla sicurezza delle macchine. Un curriculum, pubblicazioni o esperienze lavorative presso costruttori possono essere utilizzati come prova della competenza della persona.
Quanto al datore di lavoro, la risposta a se può firmare un allegato 5 è "No". Un datore di lavoro che si occupa di vendite e trattative bancarie non ha le competenze tecniche necessarie per giudicare la sicurezza della macchina. Se il datore di lavoro è sempre impegnato fisicamente nella manutenzione e riparazione delle macchine, può garantire la loro buona realizzazione, ma le autorità del lavoro possono contestare questa seconda situazione, sostenendo un conflitto di interessi. Tuttavia, la persona in questione può rispondere di essere competente, conoscere ciò che sta firmando e assumersi le responsabilità civili e penali, come tutti gli altri.
L'ultima possibilità è fare un esposto alle autorità di vigilanza, poiché tutte queste questioni sono legate alla recepimento di normative europee, ma i requisiti possono variare da uno Stato all'altro. Ciò è particolarmente evidente perché il 1996 segna l'anno in cui sono state abbattute le barriere e sono stati stabiliti standard uniformi per tutta l'Unione Europea.
Tuttavia, la situazione è complicata dal fatto che, mentre gli standard nazionali sono uniformi per la sicurezza delle attrezzature di lavoro, non si applicano necessariamente per le macchine destinate al contatto con alimenti o per la compatibilità elettromagnetica. La sicurezza dipende anche dal luogo di destinazione, e quindi la vendita è un processo vago, poiché una macchina può finire in svariati contesti come fabbriche, condomini, case di riposo, ospedali o ristoranti.
La conformità alla compatibilità elettromagnetica, ad esempio, richiede un test in base al rischio associato alla macchina e al luogo in cui verrà utilizzata. Ho sperimentato questa necessità di test di compatibilità elettromagnetica quando ho installato macchine in ospedali, dove è stata richiesta una valutazione sulla possibilità di disturbo degli strumenti di laboratorio a causa della presenza delle nuove apparecchiature. Quindi, il rischio dipende in gran parte dal contesto di destinazione e può variare notevolmente. In sintesi, vendere richiede una valutazione attenta e, se possibile, il coinvolgimento di professionisti competenti.
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