Agricoltura Elementare: la realizzazione più avanzata del "non-fare"| Gian Carlo Cappello

L’innovativo “Non-metodo” di Coltivazione Elementare elaborato in mezzo secolo di esperienza sul campo rappresenta la realizzazione più avanzata della filosofia del “non fare”. La Coltivazione Elementare preserva la vita del terreno e rispetta i giusti tempi di crescita delle piante, non richiede specializzazioni né tecnologia per tornare a vivere “della” campagna e non solo “in” campagna.
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[@marialetizia5809]

Ho un figlio, che se n'è scappato in Vietnam, che la pensa come te. Ha fatto studi da ingegnere agronomo... ma non ha mai approvato ciò che gli veniva insegnato. Lo hanno preso spesso per pazzo. Spero che riesca come te in ciò che sogna: un'agricoltura diversa, un mondo diverso. Grazie.

[@luigifar3616]

Quanto costa così la vendete voi intelligenti poi comprate che costa meno.

[@quattrolune]

@@luigifar3616 ma cosa significa?

[@maragrace820]

molto meglio far agricoltura in Italia

[@amoreperlaterra.7918]

Ha perfettamente ragione, io ho iniziato con ansia del risultato immediato ed ho avuto problemi, poi ho resettato facendo anche tesoro delle esperienze fatte, adesso comincio ad avere risultati.

[@AntonellaBelletti]

Sono d accordo con Giancarlo io non vedo l'ora di iniziare l'orto elementare sono in procinto di acquistare un terreno in collina appena firmata la stipula inizierò subito! GRAZIE GIANCARLO.

[@tonypd871]

Molto interessante, assomiglia al concetto taoista del "wu wei" (fare non fare) che si basa sull'osservazione della Natura

[@nicom6894]

Stupendo. Grazie Grazie Grazie. L'anno scorso abbiamo acquistato un terreno nella Valle dei Laghi di 1230 mq , apposta per fare l'orto e una piccola casa...la casa ... luogo dei nostri sogni. Questa informazione ci è arrivata proprio in tempo per noi, bocciati dal Universo. Grazia Grazie Grazie

[@carladeiorio7904]

Giancarlo complimenti per le informazioni molto importanti che lei diffonde, sia per il settore che tratta ,ma molto più importante per lo spirito con cui lo fa. È un unione tra spirito e materia e di rimettersi al servizio di Madre Natura.

[@marcobazzocchi9605]

Giancarlo lo considero più filosofo che agricoltore. Lui insegna uno stile di vita non tanto una tecnica di coltivazione.

[@AgricolturaElementare]

Ti ringrazio Marco, ma credo di essere più un agricoltore che un filosofo visto che le verdure crescono abbondanti nell'orto, luogo dove passo più tempo che non alla scrivania. Certo, lo sviluppo delle idee e delle pratiche agricole crescono insieme.

[@galaxys3916]

Meravigliosa scoperta quest'uomo.grazie infinite

[@fabiomugelli7070]

Siamo in cammino 🌞

[@giacomopierini5286]

Grazie. Mi farebbe piacere sapere se esiste un’alternativa al fieno di erba secca poiché i miei campi sono molto a rischio incendio nel periodo estivo sia per le temperature superiori ai 40 gradi che per il vento. Grazie ancora Giacomo

[@francescomarra6421]

Buongiorno Giancarlo, avrei una domanda, spero di poter ricevere una risposta. Ho letto il tuo libro, trovato affascinante. A Pasqua mi trovavo a parlare con un amico in Puglia che ha avvicinato la coltivazione con pacciamatura (non esattamente quella elementare), ma a causa del forte vento il fieno veniva praticamente spazzato via. Pertanto è ricorso a teli pacciamanti in TNT, coprendolo con sassolini per fare "peso". Ti sei trovato ad affrontare pri,a questa problematica del vento, che nel sud riguarda un po' tutto il territorio? Grazie per la tua disponibilità

[@AgricolturaElementare]

Ciao Francesco, il fieno è molto meno soggetto all'azione del vento rispetto alla paglia. La modalità di stesura della pacciamatura è molto importante. Nel mio sito c'è un video specifico su questa operazione.

[@lunabianca8758]

Domandona....per aglio e cipolla....come mi regolo con la pacciamatura? Visto che adesso è periodo....grazie infinite!!!!

[@RDiZio]

Salve, apprezzo molto questo "metodo". Dove sei, posso incontrarti e fare dei corsi? Grazie.

[@maraspinelli1287]

Molto interessante, forse difficile da realizzare per chi come me ha un orto urbano a Milano città. Difficile farsi il fieno.. Sono infatti alla ricerca di chi vende fieno in ballette. Concordo sul lasciare crescere l'erba in estate. Protegge il terreno dal calore e dal sole. Nel mio orto infatti non manca.. al punto che a volte non trovo più dove ho messo le cipolle 🙃

[@maragrace820]

Io uso il cippato. quando la gente pota gli alberi i li taglia ci sono delle macchine che rendono questi rami in piccoli pezzi di legno. molto meglio della paglia. su alcune piante metto la segatura che prendo da falegnami. le fragole, piselli, insalata adorano la segatura ma la salvia e rosmarino muoiono con la segatura percheè non vogliono le radici coperte da nulla.

[@AgricolturaElementare]

@@maragrace820, nella mia esperienza ho verificato che le piante dell'orto, essendo erbacee, crescono meglio con la pacciamatura composta da fieno.Le pacciamature legnose sono consigliabili per coltivazioni legnose o semilegnose.

[@ritadivita9284]

Si può sostituire il fieno cn altro?

[@giuseppecassara3071]

io prendendo spunto da suddetta filosofia ho fatto leggere modifiche il mio è terreno particolarmente argilloso leggera pulita alla superficie, buche con un palo 50, 60 cm di profondità 2,5 cm di diametro allargate nella parte sopra, riempite con terriccio o materiale sciolto, poi metto le piante, la buca nei periodi più siccitosi trae umidità dagli strati profondi per convenzione attraverso il camino andrà ad investire le radici, al massimo basta un bicchiere d'acqua per buca per inzuppare il terriccio e tenerlo umido. Leggera pacciamatura sopra per tenere umida la superficie.

[@giusepperizzuto179]

Da me il terreno è duro come la roccia come fa ad ammorbidirsi, la pianta come affonda le sue radici nel duro? Forse bisogna aspettare che la copertura di fieno ammorbidisca il terreno, ci riuscirà, o forse conviene vangare prima di piazzare il tappeto di fieno? Non so. Un caro saluto

[@ziopale]

io ci sto provando con l'orto elementare . direi che al momento sono molto soddisfatto , baita in un bosco a 800m quindi orto difficile

[@shadowshadow8330]

Da dove sei ? Io da cuneo e mi sto organizzando e vivo a 400 .. vorrei fare una chat di persone che si scambiano idee soluzioni su agricoltura montana se vuoi fammi sapere..

[@ziopale]

@@shadowshadow8330 io sono sopra bagnolo

[@shadowshadow8330]

@@ziopale io vivo in maniera fuori rete da anni senza elettricità e altre minchiate.. me la cavo benone su sistemi di riscaldamento a legna edilizia meccanica ma in quanto a coltivare .... sto cominciando ora.. se ti va di creare scambio di soluzioni e idee a riguardo sono disponibile .... in cambio devi solo chiedere e quel che posso sono a disposizione. La mia idea è di fare un gruppo di “in fuga dalle città “ che si scambino aiuti e idee.

[@Marco-gn9qr]

@@shadowshadow8330 a me interessa io sono a 1000mt Lombardia

[@shadowshadow8330]

@@Marco-gn9qr bene! Creiamo gruppo ragazzi!! E ho anche altre nuove opportunità create in questi giorni!! Come ci sentiamo??

[@michelaporro9579]

Buon giorno, complimenti x il suo modo di lavorare; avrei una domanda da farle: Posso pacciamatura con il fieno anche i miei alberi da frutto e mirtilli? Grazie x la sua passione e il senso umano con cui parla della natura.

[@luisa8152]

Gli alberi necessitano di una pacciamatura di foglie, più che di fieno, perché sono più fibrose.. sicuramente le loro stesse foglie quando cadranno, e altre che puoi prendere in un bosco.

[@michelaporro9579]

@@luisa8152 nel bosco non si può, così ho sentito dire. Al momento ho le foglie del mio cortile,di piante ornamentali,gelsomini,rose,vite americana. Sei una collaboratrice di Cappello? O un iscritta al canale?

[@luisa8152]

Ciao, Michela. Probabilmente hai ragione, per il bosco. Pensavo che per un secchio foglie si potesse. No, non sono una collaboratrice, ho iniziato da poco la coltivazione elementare, e nei video Gian Carlo Cappello dice che per le piante e gli arbusti va bene la pacciamatura delle loro foglie secche e di qualche frutto marcio che cade. In natura, è questo che succede.

[@michelaporro9579]

@@luisa8152 grazie. Spero mi risponda lui... Sia i frutti di bosco che gli alberi li metto a dimora a fine estate.. Nel frattempo ho molte foglie anche dell'anno scorso,di p. Ornamentali

[@AgricolturaElementare]

@@michelaporro9579 , il fieno è adatto per pacciamare le coltivazioni erbacee, come sono quelle dell'orto. Per gli alberi da frutto è necessaria una pacciamatura di consistenza più legnosa, di qualsiasi provenienza: anche del giardino. Poi col tempo i frutti cresceranno e con le proprie foglie costituiranno la propria pacciamatura, in aggiunta al bio-triturato che potrai realizzare con i rami delle potature.

[@silvanomacchi1559]

che comportamento adottate con lumache , formiche , ecc. ecc...?

[@annavallario6574]

Quali sono le erbe pioniere?

[@AgricolturaElementare]

Ciao Anna, sono le erbe capaci di crescere in luoghi difficoltosi, ad esempio dove la terra viene sfruttata.

[@annavallario6574]

Grazie Gian Carlo...ho un'altra domanda... Ho un terreno argilloso, come devo fare per far ingrossare le teste di aglio che adesso rimangono piccole? Cmq quest'anno per la prima volta ho adottato l'Orto Elementare e ne sono felice!!! Ho letto i tuoi libri 📚 quello di Ruth South, da te tradotto, e quello scritto da te, La Civiltà dell'Orto. Ti ringrazio per aver condiviso tanta bellezza!!

[@giovanna.giannina59lovisi64]

Ho provato da alcuni anni con la pacciamatura funziona ma nel campo sono aumentati i topi le talpe e serpenti che dormivano sotto la paglia

[@stefanocamparini4274]

L'anno dopo come fai? Semini sopra al fieno dell'anno precedente?

[@fakkitto]

L'anno successivo trovi terriccio

[@capitanjackburraska371]

Ciao sono di Varese vicino a Angera ho creato un gruppo di autoproduzione con lo scopo di incontrarsi in zona, scambiare consigli e collaborazioni varie magari può interessare il gruppo si chiama 'Autoprodottamente Burraska'

[@capitanjackburraska371]

Mi trovate su telegram e KZbin Autoprodottamente Burraska in caso se posso avere il contatto di Giancarlo...che vorrei intervistarlo 🌱

[@luciap518]

Dice che potevamo salvare qualche arbusto questa estate siccitosa se coprivamo le aiuole di fieno?

[@MCC137]

min 1:44 è il fieno che manca! ormai la terra è ricoperta di colture intensive .. dalle mie parti terre incolte con piante spontanee se ne trovano davvero poche

[@AgricolturaElementare]

E' vero, il deterioramento di alcuni territori può causare qualche difficoltà nel reperire il fieno. Spesso per risolvere questo problema basta gettare uno sguardo dove non si posa mai, per esempio sui bordi dei fossi e in altri spazi residuali, ovviamente col permesso dei proprietari.

[@GIUSEPPEPUNZIPeppeilPaparazzo]

Da Latina qualcuno per iniziare insieme a "Sperimentare" in Nostro Orto Elementare ............

[@fabietto3089]

Stiamo lontani io sono a cori

[@teresamanno6075]

vorrei dirle che ho provato al non fare messo la paglia e buttato il seme o piantato le piantine ma a dire il vero non ciò mai cavato nulla

[@AgricolturaElementare]

Buongiorno Teresa, in Coltivazione Elementare si usa il fieno, non la paglia, e si adottano delle modalità di semina e trapianto precise. Puoi dare un'occhiata al sito dedicato alla Coltivazione Elementare: lì troverai molte informazioni e le risposte alle domande più frequenti per chi sta iniziando.

[@MCC137]

@@AgricolturaElementare ti stimo perchè sei sempre puntuale e presente nelle risposte, spero un giorno di poterti abbracciare, sei un grande esempio da seguire. grazie

[@AgricolturaElementare]

@@MCC137 , ti ringrazio :-)

[@vincenzoterranova869]

Buon giorno a tutti. Uso molto, anche io, la paglia e le erbacce non mi danno fastidio. Non ribalto le zolle, ma smuovo soltanto la terra. Ho provato per anni a non dare concimi, ma mi sono reso conto che la terra bisogna aiutarla, specialmente se è un po' sfruttata. Uso soltanto concimi organici e le piante sono più forti e più produttive.

[@janplit]

Ecco uno che si sta svegliando dal mondo delle favole 🤔😉

[@AgricolturaElementare]

Ciao Vincenzo, non uso paglia, ma fieno e non considero le erbe spontanee un problema bensì una risorsa. Se smuovi la terra anche solo con la vanga foraterra la indebolisci e ciò ti costringe a doverla concimare.

[@giuliaciotti5992]

😆😆😆 i prossimi 58 minuti 😁🙏

[@ivanodalcol6205]

Vorrei sapere perché Giancarlo no si confronta con Super tranquillo.

[@filipponicoletti3862]

Ricordiamo sempre che non è una lotta, l'importante è fare qualcosa. Se mettiamo atteggiamenti conflittuali anche in questo ambiente torniamo sempre al solito gioco. Facciamo la nostra parte.

[@ivanodalcol6205]

@@filipponicoletti3862 nessuna lotta, ho parlato di confronto.

[@luigimartelli5123]

@@ivanodalcol6205 quoto

[@janplit]

Tra gli insetti per utili per cappello non ha citato gli afidi e gli acari

[@AgricolturaElementare]

Gli afidi e gli acari sono utili per disgregare le piante rese deboli da una cattiva coltivazione. In Agricoltura Elementare queste forme di vita convivono con le coltivazioni senza arrecare danni. Come saprete sono diplomato agrotecnico. Nel mio percorso di studi ho dovuto affrontare anche la fitopatologia. Per me sarebbe molto facile rispondere alle domande sciorinando le nozione acquisite sugli organismi ritenuti nocivi e consigliarvi sui preparati per debellarli, sia chimici sia organici, tralasciando le contraddizioni della ormai diffusa sensibilità ecologica. Sarebbe facile, ma non posso farlo perché questo non corrisponde più (e forse non ha mai corrisposto) a ciò che sento. Quello che sto cercando di fare è additare una reale possibilità di cambiamento delle pratiche agricole e della mentalità ad esse sottesa, incluso un cambio di visione sulle cosiddette malattie. Non una riforma, non una sostituzione del preparato chimico con quello organico: all’afide non importa cosa lo stia uccidendo e non esiste un’uccisione gentile e rispettosa. La mia attenzione non è oggi rivolta ai sintomi, ma alla pratica di coltivazione. In altre parole il focus e l’attitudine si spostano dalla patogenesi alla salutogenesi. E’ la pratica di coltivazione che asseconda la forza energetica del terreno non interferendo con i processi in grado di nutrire piante capaci di convivere con tutte le forme di vita. In Natura non esiste parassitismo, ma solo simbiosi. Quando una muffa o un insetto arreca danni oltre la soglia di produttività della pianta occorre fermarsi e chiedersi quali pratiche siano state svolte indebitamente (concimazione, lavorazione al terreno, diserbo, irrigazione, trattamenti antiparassitari, presenza di bancali, tipologia e gestione errate della pacciamatura, cattiva esecuzione dei trapianti e delle semine, ecc) e soprattutto se, per risolvere quel problema, sia il caso di diventare protagonisti a nostra volta dei presupposti che lo hanno causato, come ad esempio una diminuzione della biodiversità. Affidarsi ad una soluzione aleatoria finisce per rafforzare il problema stesso, laddove spingere la nostra sensibilità oltre il retaggio agricolo del passato darà soluzioni definitive indipendenti dal nostro intervento. Una prova evidente della schizofrenia alla quale ci ha portato la civiltà moderna è nella convivenza nella stessa persona della paura ancestrale di morire di fame con il desiderio di eliminare i chili di troppo. La Natura, come una Madre, non abbandona i propri figli senza nutrimento: in Natura vige il principio di abbondanza. L’atavica paura della scarsità di cibo è la conseguenza dell’attività umana nel contesto di un sistema socio-politico-economico di sfruttamento dei potenti sulle masse, che non lascia altra alternativa se non strappare risorse alla Natura e serenità alla propria esistenza. La sanità delle piante che coltiviamo non proviene dalla contrapposizione, ma dal buon senso e dalla lungimiranza in noi connaturate.

[@teresamanno6075]

ma per annaffiare?

[@AgricolturaElementare]

Buongiorno Teresa, puoi dare un'occhiata al sito dedicato alla Coltivazione Elementare: nella sezione "Semine e trapianti in Coltivazione Elementare" troverai molte informazioni e le risposte alle domande più frequenti per chi sta iniziando, anche sul tema dell'irrigazione.

[@catialombardi602]

A istinto mi viene da osservare prima cosa mi trasmette la pianta, poi il terreno. Sempre istinto ... umidita' trattiene acqua, quindi lasciare le piante vicine che la natura stessa ci mette. Sono cresciuta in campagna, ma qualcosa mi ha sempre allontanato da quei metodi usati da loro. Solo da un paio di mesi ho ritrovato davvero il contatto, credo sia quello l' unico suggerimento . Dopo un secolo finalmente vedo e sento a modo mio 😄 Credo che autosufficenza sia in primis questo.

[@rikisax63]

Dipende molto anche dalla zona in cui lo fai, non è la stessa cosa per tutte le zone e per tutti i terreni, piovosità, ecc.. Conta molto anche la dimensione dell'orto, gli orti piccoli sono più facili, appena ti allarghi è diverso. Se poi consideri arvicole e altro allora addio pacciamatura. Anche l'orto sinergico andava molto di moda fino a qualche anno fa', ma poi di orti sinergici di una certa dimensione che sono durati un po' di anni non ne ho mai visti. Poi per carità, è sempre affascinante, anche se sui 5 minuti ho molti dubbi: sarebbero meno di 4 giorni da 8 ore all'anno... Poco realistico.

[@AgricolturaElementare]

Ciao Riccardo, quando ho coltivato in Sicilia mi dicevano: "Troppo facile, sei al caldo!". La stessa cosa mi è stata detta per gli orti realizzati al nord, in montagna: "Troppo facile, lì piove sempre!". Indicami un posto dove devo fare l'orto e io ci vado. L'orticoltura definita comunemente "sinergica" ha dei problemi specifici che credo di aver risolto, vista la continuità dei risultati negli ultimi 25 anni. Riguardo le dimensioni posso portare la mia esperienza di coltivazione di 1.050 mq da solo per 25 ore settimanali di lavoro, senza alcun attrezzo a motore ad illuderti di poter lavorare terreni più grandi; bisogna tener conto della esternalizzazione dei costi reali. La caratteristica principale dell'Orticoltura Elementare è proprio l'adattabilità alle diverse situazioni: informarsi prima di emettere sentenze. La pacciamatura di fieno non ha alcuna controindicazione rispetto alle arvicole.

[@rikisax63]

@@AgricolturaElementare Grazie della tua risposta. Non credo che ciò che proponi non sia possibile. Non è che non mi informo, lo faccio proprio e da diversi anni. Ti assicuro che le arvicole sono un grosso problema per la pacciamatura. Vieni da me, copri col fieno anche solo 5 mq e dopo solo 1 mese( se non meno) vedi cosa succede: impossibile coltivare. Non parlo di teorie, ma di pratica applicata. Ma come ti ripeto quello che fai non è certo sbagliato. 25 ore settimanali è tutt' altro conteggio rispetto a quello che dicevi nel video, così si, ci siamo. L'importante è il confronto, specialmente tra chi fa'realmente le cose e non creare delle religioni che dividono e ovviamente sempre rispettando il più possibile la terra, anche se inevitabilmente ciò che facciamo è sempre giocoforza una violenza sulla natura. Tutto sta nel farne il meno possibile. Grazie comunque per il tuo operato.

[@AgricolturaElementare]

​@@rikisax63, nel video parlo di un orto più piccolo rispetto a quello di 1050 metri quadrati di cui fai menzione, il che conferma quanto detto nell'intervista. Non vedo alcuna violenza sulla Natura nella morbida coltre di fieno che la Natura stessa dispone nelle praterie dove l'essere umano non ha messo piede. Sulla base della mia lunga esperienza le arvicole sono una conseguenza momentanea dei maltrattamenti subiti dai terreni malcoltivati. Leggendo Claude Bourguignon mi sono imbattuto in un’affermazione che mi ha colpito: i cani della prateria e tutti gli animali scavatori hanno il compito naturale di rendere soffici i terreni. Dove tali animali sono stati scacciati è tornato il deserto. In un podere dove ho coltivato per molti anni, denominato “terradura” (ridotto così dalla pastorizia), le talpe e le arvicole hanno svolto in pochi mesi un lavoro eccezionale e poi si sono allontanate, lasciando la terra super-soffice e produttiva, stato che ho poi conservato con la Coltivazione Elementare. Per questo non intervengo mai di fronte a qualsiasi apparente problema nell’orto. Accetto i danni momentanei nella certezza che essi siano un modo della Natura per ristabilire l’equilibrio dinamico compromesso, che nel tempo eviterà gli eccessi garantendo i raccolti.

[@janplit]

Io pianto il farro a mezzo metro di distanza 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

[@luigifar3616]

Vieni al dunque, qua da noi piove tanto con quella pacciamatura si ammalano tutte le piante non si coltiva dappertutto allo stesso modo.

[@AgricolturaElementare]

I cambiamenti indotti nel terreno dalla pacciamatura di fieno implicano una reazione viva all'eccesso di pioggia, così come di fronte alla siccità. La terra pacciamata non è più un ammasso inerte di minerali, ma un luogo ricco di vita che reagisce e si sa adattare.

[@teresamanno6075]

di sicuro ho sbagliato qualcosa

[@janplit]

Il metodo non è adatto alle aziende? Ma come? Se fai 15-16 kg di patate al metro quadro 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣 che tradotto sarebbe 150 mila kg per ettaro 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣1500 quintali 🤣🤣🤣🤣🤣🤣

[@AgricolturaElementare]

Una realtà aziendale, anche piccola, è pur sempre suo malgrado un capillare del sistema economico capitalista al quale dovrà rendere conto in ogni momento della propria attività: sementi consentite, tempi di lavorazione brevi, maturazione sincronica dei prodotti, standard estetico dei frutti, oltre all’insopportabile peso della burocrazia e delle tassazioni. La Coltivazione Elementare è rivolta sopratutto all’autosufficienza delle famiglie e delle nuove comunità alternative al sistema capitalista. Come scrivo nel mio libro “La Civiltà dell’Orto. La Coltivazione Elementare” una persona già esperta riesce da sola a coltivare 1000 metri quadrati abbondanti di orto lavorando mezza giornata per cinque giorni a settimana senza alcun attrezzo meccanico. Per dimensioni superiori serve la comunità. La Coltivazione Elementare non è una riforma delle pratiche agricole, ma una diversa impostazione per ottenere ortaggi eccellenti a costi vicini allo zero riportando nella dimensione umana l’atto del coltivare come primo passo di crescita personale e di cambiamento sociale. Non intende integrarsi e sostenere l’attuale sistema economico, ma traghettare verso l’unica realtà possibile, quella naturale. La Coltivazione Elementare è una risposta pratica e filosofica alla deriva agricola, sociale ed esistenziale. Proprio per questo è considerata da molti anche “bella e poetica”. Ritrovarsi da soli a dover gestire ettari di terra è il risultato delle storture di una società fondata su proprietà surdimensionate rispetto alle necessità individuali e sul sistema economico che ci isola gli uni dagli altri. Non esiste un modo per “adattare” la Coltivazione Elementare su vasti appezzamenti gestiti da una sola persona, esiste solo la necessità di richiamare una comunità alla terra. Le conseguenze di una lavorazione anche leggera del terreno le pagano l’ambiente, la società e il coltivatore. L’apparente guadagno è soltanto una esternalizzazione dei costi. “Ritornare ad una agricoltura personalizzata e familiare è il nostro obiettivo. Se pensiamo sempre alla quantità piuttosto che alla qualità e al ricavato in denaro piuttosto che al ricavato in salute, psicofisica-spirituale, andremo inevitabilmente a “coltivare” la nostra fine…”. Io non penso come un’azienda, penso come una persona.

[@analiliana3178]

Non siamo animali ! Almeno non tutti. Siamo stati creati da Dio Onnipotente , Gesù Cristo . Grazie Signore!

[@quattrolune]

Ma cosa c'entra?

[@quattrolune]

Comunque le chiedo, come possiamo essere stati creati da Gesù Cristo, circa 2000 anni fa se l'essere umano già esisteva? Grazie

[@chiarazaffanella9309]

@@quattrolune Ciao, forse si riferisce al fatto che, nelle Bibbia, Dio creò l'Uomo il settimo giorno, dopo tutto il resto!

[@puntocritico.]

Anima-li non è offensivo. Bestie potrebbe esserlo. Gli animali hanno un anima e tutti sono opera dal Creatore. Esistono poi quegli esseri disumani, peggio delle bestie, che al posto del cuore hanno un caveau. Fanno danni ma non se ne assumono le responsabilità.

[@sauronplay8697]

Se il terreno è compatto e inorganico sperimenterete grandi delusioni.

[@AgricolturaElementare]

Il terreno compatto e inorganico ricostituisce la struttura e la vita a partire da alcune semplici basi: assenza di lavorazioni, pacciamatura permanente di fieno, minima irrigazione, assenza di concimi e di ammendanti, nessun trattamento pesticida, nessun diserbo, nessun apporto di macerati, compost, fermentati, ecc. La mia lunga pratica smentisce in toto la tua affermazione.