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MAMUTHONES
“la tradizionale maschera di Mamoiada, famosa in tutto il mondo.”
Maschera dall’aspetto cupo e tragico, indossa:
“sa visera”, una maschera nera di legno con carattere antropomorfo;
“su muncadore”, un fazzoletto in tibet (tipicamente utilizzato dalle donne locali) che ha la funzione di coprire il capo e viene legato attorno al viso;
“su bonette”, il berretto;
“sas peddes”, o “mastruca”, che ricoprono il busto e sono costituite da pelli di pecora (rigorosamente nera);
“sos usinzos”, tipici scarponi in cuoio:
“sa carriga”, insieme di campanacci,tenuti insieme da cinghie di pelle, collocati sul dorso e dal peso rilevante (circa 25 kg):
“su belludu”, completo in velluto, nero o marron.
ISSOHADORES
“ Maschera dai colori più vivi che sembrano contrapporsi ai toni scuri dei Mamuthones”
Gli issohadores indossano:
“sa visera ‘e santu”, una maschera bianca, anch’essa lignea, il cui uso è stato reintrodotto solo nei primi anni ’90 in seguito ad un decennio di ricerche, e testimonianze di anziani locali;
“sa berritta”, copricapo tradizionale in panno nero che viene ripiegato e tenuto fermo da un fazzoletto colorato legato intorno al viso;
“su curittu”, una sorta di giacca in panno rosso;
“sa ‘amisa”, camicia bianca;
“su pantalone biancu”, calzoni bianchi;
“s’issallu”, uno scialletto piegato a modo di triangolo e legato in vita, pitturato o ricamato a mano con fili molto colorati;
“sas carzas”, in orbace, che rivestono le scarpe fin sotto il ginocchio;
“sa soha”, fune in giunco (anticamente realizzata in cuoio), abilmente intrecciata dagli artigiani locali. Sembrerebbe proprio questo termine a dare origine al nome “Issohadores”;
“sos sonajolos”,una cintura in pelle lavorata a mano con intarsi di vario genere, con applicati dei campanellini o sonagli di piccole dimensioni, indossata in modo trasversale attorno al torace.
Il gruppo che si esibisce è generalmente composto da dodici a sedici Mamuthones che si muovono in due file parallele, uniti ad otto o dieci Issohadores, che li affiancano durante tutto il rituale della sfilata. A guidare il gruppo è un Issohadore che si differenzia dagli altri per l’avere in più una fune incrociata al petto con “sos sonajolos”. I Mamuthones danno vita ad una danza, definita dall’antropologo Raffaello Marchi, una processione danzata; essi si muovono con passi estremamente pesanti, producendo ad intervalli regolari, un particolare frastuono dando tutti insieme un colpo di spalla destra corrispondente all’avanzare del piede sinistro, seguito immediatamente dopo da un colpo di spalla sinistra simultaneamente all’avanzamento del piede destro. Inoltre, di tanto in tanto, ad intervalli regolari, compiono tutti insieme tre rapidi salti su se stessi. Differente è invece il movimento degli Issohadores, i quali si muovono con passi più agili e sciolti, con improvvisi slanci eleganti nel gettare “sa soha”, con la quale catturano donne o amici fra il pubblico. In questo modo, essi interagiscono con il mondo circostante, contrariamente ai Mamuthones che sono tenuti al mutismo, senza poter interagire con gli spettatori. Varie sono le ipotesi che sono state avanzate, ma nessuna di queste è stata confermata come teoria valida, per l’assenza di provata documentazione. Tuttavia il loro più intimo significato richiama il ciclo della natura.
(Fonte: sito web prolocomamoiada)