Marckalada, quando l'America aveva un altro nome

Un secolo e mezzo prima del viaggio di Cristoforo Colombo, in Italia si conosceva già l’esistenza dell’America. La prova sta in un antico manoscritto perduto, ritrovato e ora conservato in un luogo sconosciuto, opera di Galvano Fiamma, un frate milanese vissuto nel Trecento. Una scoperta straordinaria che ci rivela un medioevo insolito e misterioso.
Il professor Paolo Chiesa, ordinario di Letteratura latina medievale e umanistica all'Università di Milano ha parlato del suo nuovo libro "Marckalada Quando l'America aveva un altro nome" (Editori Laterza)
durante la presentazione del tema del Festival del Medioevo 2023: Oriente e Occidente.

[@suffervarano]

Stupenda questa scoperta che apre interrogativi su cui spero indagheranno gli studiosi ulteriormente. Complimenti ai ragazzi che hanno collaborato all'impresa e al professor Paolo Chiesa

[@ormaeduardo]

Complimenti per ciò che avete scoperto. Mi sarebbe piaciuto un approfondimento sui giganti.

[@robertoc502]

bella conferenza e criminale che un privato abbia per sé un qualcosa che dovrebbe essere dell'umanità e degli studiosi tutti.

[@antonioalbertopiacquadio6242]

Il testo parlava di grandi edifici fatti con grosse pietre, foreste e molti animali, sembra piu la descrizione del centro america e degli edifici maya e aztechi.

[@cesarerizzo1477]

Anche il racconto dei viaggi nell'estremo Nord dei fratelli Zeno parla di una terra ,aldilà della Groelandia ,con natura florida, ricca,abitata, era un Regno,chiamato Escotilandia,dove si fermarono in un po' di tempo,poi scesero più giù e trovarono selvaggi bellicosi ( Indiani?),e dovettero fuggire. Forse le costruzioni enormi gigantesche drscritte in questo manoscritto sono resti di questo Regno?

[@occhio506]

Avrei voluto sapere di più sui giganti e le loro case per capire cosa ha fatto credere ciò

[@TheTrasformers]

Io non ho capito una cosa dal libro. Nel libro si dice che le prime notizie dell'esistenza di queste terre a ovest dell'Atlantico si avevano dalle saghe norrene e anche dalla testimonianza di Adamo di Brema vissuto 200 anni prima di Galvano. Nel libro l'autore dice che è improbabile che Galvano conoscesse di Brema (deduco anche che sia improbabile che Galvano abbia letto le saghe norrene di Erik il rosso e la saga dei groenlandesi perché i manoscritti sono stati redatti sempre nel 1300 circa, quindi erano della sua epoca). Il fatto "sensazionale" di Galvano allora qual è? Che lui sia il primo a parlare di Marckland e Groenland in EUROPA MEDITERRANEA? Che sia il primo a parlarne con degli aggettivi più realistici (piuttosto che fantasy come le saghe norrene?) Perché a questo punto non sto capendo quale sia il merito di Galvano (ovviamente parlo esclusivamente del contesto americano e non delle altre scoperte a sud)

[@tinseltwn5231]

In pratica si. Fiamma é l’unico che ne parla in Italia

[@filippomilani2746]

*Marckalada" molto probabilmente proviene da "Baccalaria" nome con il quale i pescatori baschi designavano quelle terre dell'Atlantico nord occidentale già dalle loro frequentazioni nel XIV secolo...

[@InfoRome]

Viene da Markland