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@antropologo a domicilio
Lo dico nel modo più semplice e diretto: Biagino De Prisco, contadino di San Marzano sul Sarno (paese noto per il pomodoro che porta il suo nome), dovrebbe essere proclamato “tesoro umano vivente”, secondo i criteri che l’Unesco assegna a queste importanti figure di valorizzazione delle culture tradizionali: “i tesori umani viventi sono persone che possiedono un alto livello di conoscenza e di saper-fare necessari per interpretare o ricreare elementi specifici del patrimonio culturale immateriale” (Directives pour lʹétablissement de systèmes nationaux de ʺTrésors humains vivantsʺ, UNESCO, sd). Se c’è qualcuno in Campania che oggi meriterebbe questo riconoscimento, Biagio De Prisco è in prima fila.
La sua vita si fonde nella sua passione per il canto e per le tradizioni popolari del suo paese e in generale della Campania. Ma alla passione si unisce la competenza. E a quest’ultima poi si unisce lo studio, la ricerca e la documentazione instancabili che conduce da decenni. E a tutte queste qualità si accorda infine la sua capacità organizzativa e orientativa che svolge nel suo ambiente perché la comunità non perda la forza di trasmissione culturale alle nuove generazioni. Viene talmente chiaro tutto ciò dal racconto della sua vita, che posso astenermi da aggiungere qualunque altra considerazione e invitare a guardare i video
Ne pubblico due versioni, oggi una breve: “Mezz’ora con Biagino De Prisco”, risultato di un mio montaggio, domani un’altra con le quasi due ore del racconto integrale che mi ha fatto e che ho registrato qualche giorno fa. Quello breve dà un’idea spero efficace di ciò che Biagio oggi rappresenta nella comunità tradizionale dell’agro nocerino-sarnese, il video più lungo invece è il documento intero per studiosi, studenti e appassionati in genere.
La settimana prossima poi, sempre di lunedì, per il numero della Newsletter dedicato a “L’Archivio”, pubblicherò un video su alcune significative performance di Biagino insieme a membri della sua comunità.