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2 note: Da "Mina con bignè" (1977) uscito in coppia con "Mina quasi Jannacci".
Il brano è di Enrico Riccardi, una "sciocchezzuola", spiritosissima, che vede Mina nei panni di una "sciura milanese" saccente alle prese con la sua ignoranza in fatto di cucina.
Arrangia Gianni Ferrio che per l'occasione fa largo uso di strumenti "insoliti" come banjo, ocarina, flautini, clarinetti, chitarrina e piano stonato. L'ironia di Mina fa il resto, rendendo questo divertissement sempre gradevole da ascoltare. Enrico Riccardi, spesso in coppia con Luigi Albertelli ha composto molte canzoni (anche per Mina, come "Uomo" o "Fiume azzurro" "Uappa") tra le tante ricordiamo "Zingara" (Iva Zanicchi e Bobby Solo, 1969) e altre perle quali "Vado via" "Sereno è", "Piccola e Fragile" (Drupi), "Io mi fermo qui" (Donatello e i Dik Dik a Sanremo '70, poi Ornella Vanoni). "Sempre sempre sempre" (Mina e Celentano)
Ciliegina sulla torta, è il caso di dirlo, "Ma che bontà".