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"Nella languida, straniante ed estetizzata atmosfera di un pigro après-midi estivo cadenzato dalle bossanove di Tom Jobim, una donna decide di suicidarsi col gas trascinando nello stesso destino i suoi due ignari bambini dormienti. È l’agghiacciante trama del brano-capolavoro Rudy del pavese Guido Bolzoni". (Loris Biazzetti - CON LO STESSO SORRISO DI RUDY - Mina Fan Club . Il Blog).
Tratto da "Altro" (1972)
Arrangiamento e direzione d'orchestra Massimo Salerno.
RUDY
(Guido Bolzoni)
Sta con in mano un bicchiere di gin
Sulla sedia un foulard di Balmain
Il suo nome è fantastica Rudy
Sola sul letto e son quasi le sei
Sul bel corpo abbronzato dal sole
Un sottile arabesco di luce
Il giradischi torna a suonare
Le bossanove di Tom Jobim
Dal fondo del giardino
Si sente il mormorio dell'après midi
Legge due pagine di Apollinaire
La poesia preferita "Le Chat"
Si scioglie i capelli e sorride
Resta a fumare col naso all'insù
A strappare una fotografia
A contare le righe sui muri
“Sarebbe il caso che io mi alzassi
Anche perché son quasi le sei
Bisogna fare presto... e far bene
Prima che torni a casa papà"
S'alza dal letto in silenzio e poi va
Sulla punta dei piedi di là
Nella stanza dei suoi due bambini
Il gas li trova abbracciati a lei
Così belli, nel samba, nel buio
Con lo stesso sorriso di Rudy