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l corteo anarchico che il 12 marzo ha invaso le strade modenesi è stato quanto di più democratico si potesse immaginare. In quasi seicento, numero cresciuto durante il corteo, tra passi (tanti nei dieci chilometri di camminata), parole, canzoni e rabbia. Espressa con slogan, cori e musica, anche quella sparata a tutto volume davanti al carcere di Sant’Anna per «farvi sentire la nostra vicinanza. E semplicemente per farvi ascoltare un po’ di musica».
Il “voi” sono i detenuti nel carcere dove l’8 marzo di tre anni fa morirono nove persone dopo la rivolta scoppiata per le restrizioni - giudicate «troppo severe» - imposte ai detenuti dalla pandemia. Video Luigi Esposito