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Sappiamo che la musica aiuta a strutturare il pensiero ed il lavoro delle persone nell’apprendimento delle abilità linguistiche, matematiche e spaziali; soprattutto l’intelligenza musicale influisce sullo sviluppo emotivo, spirituale e culturale più di altre intelligenze. Meno risaputo è che la musica possa influenzare l’organismo modificando lo stato emotivo, fisico e mentale: tale fenomeno viene denominato "effetto Mozart".
Uno dei maggiori studiosi del suono dal punto di vista medico, Alfred Tomatis, dichiara che "Mozart è un’ottima madre, provoca il maggior effetto curativo sul corpo umano".
Lo ‘effetto Mozart’ riesce ad agire essenzialmente come tecnica psicologica nella modificazione di problemi emotivi e può modificare le varie patologie di cui è affetto l’essere umano: è un’eccellente tecnica di comunicazione ma anche un aiuto ad altre tecniche terapeutiche.
La musica possiede la capacità di convogliare i suoi significati emotivi: ciò porta a pensare che la musica sia una sorta di linguaggio.
Linguaggio e musica sono caratteristiche della specie umana e appaiono universali in tutti gli uomini; affermare tale universalità vuol dire che gli individui possiedono una capacità generale di acquisire una competenza linguistica e musicale.
Quindi, dato che la musica è - come il linguaggio - una attività umana, si può supporre che dall’osservazione della sua struttura si riesca a dedurre qualcosa sulla natura della mente umana che riesce a produrla naturalmente e liberamente.