NAPOLI CENTRO, Basilica di San Paolo Maggiore in Piazza San Gaetano, nel centro antico della città.

La basilica di San Paolo Maggiore fu costruita sui resti del tempio dei Dioscuri del 1° secolo d.C., del quale restano due colonne di ordine corinzio alte 11 metri con i relativi architravi che caratterizzano la facciata principale.
Fino al 1688, anno in cui un terremoto ne causò il crollo, il suo fronte era invece caratterizzato da sei colonne e timpano triangolare completo di sculture.
La prima chiesa dedicata a san Paolo in quell'area venne eretta tra l'VIII e il IX secolo per celebrare la vittoria riportata dai napoletani sui Saraceni
Nel 1538 il viceré Pedro de Toledo diede in concessione la basilica a Gaetano Thiene ma solo a fine Cinquecento fu avviata la ricostruzione del grande transetto con la profonda abside poligonale, cui seguì la navata centrale e, a partire dal 1625, le navate laterali. I lavori di restauro terminarono definitivamente nel 1630.
Nel corso del Seicento vi furono importanti lavori di decorazione e abbellimento tra cui la decorazione del soffitto della navata centrale.
Nel Settecento i lavori di abbellimento proseguirono ed i marmi antichi crollati con il terremoto del 1688 furono riutizzati per eseguire il pavimento e le paraste della navata centrale.
Nel 1943, nel corso di un bombardamento aereo degli alleati, la chiesa venne gravemente danneggiata, in particolar modo il tetto e l'area del transetto, che crollarono quasi del tutto. Nel 1962 durante i lavori di ristrutturazione, furono rinvenuti resti del primitivo tempio e anche un cimitero, oggi visitabili tramite l'accesso da una porta posta sotto le scalinate principali della basilica, che conducono alla chiesa del Santissimo Crocifisso detta la Sciabica.
Nel dicembre del 1951 papa Pio XII elevò la chiesa alla dignità di basilica minore.
La basilica incorpora altri due edifici religiosi di modeste dimensioni, ovvero: il santuario di San Gaetano Thiene e la chiesa del Santissimo Crocifisso detta la Sciabica.
Oggi, la Navata centrale presenta una pianta a croce latina con copertura ribassata a padiglione, mentre le 2 navate laterali minori sono voltate con una successione di cupolette ellittiche.
Ogni navata laterale reca quattro cappelle, alle quali si alternano altre piccole cappelle contenenti cicli di affreschi, stucchi, sculture, storici presepi o lapidi marmorei. Nel transetto sono invece poste sei cappelle, tre per lato. Da una porta presbiteriale del transetto destro,è possibile raggiungere la sacrestia di Solimena.
La cappella di Sant'Andrea d'Avellino, posta lungo la parete presbiteriale a destra dell'abside, custodisce diverse donazioni fatte dai teatini durante gli anni e la cassa di ottone dorato dentro la quale è conservato il santo, che nel 1608 qui morì. Avvenimenti della vita del Santo caratterizzano le pareti laterali mentre la cupola presenta stucchi ed affreschi raffiguranti i Miracoli di Sant'Andrea d'Avellino.
Infine, l'altare maggiore fu realizzato nel 1775-76, mentre sulla controfacciata è collocato l'affresco ritraente la Dedicazione del tempio di Salomone, datato 1737.